Putresceina

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Putresceina
formula di struttura
formula di struttura
modello molecolare
modello molecolare
Nome IUPAC
1,4-diamminobutano
Nomi alternativi
tetrametilenediamino
1,4-diamminobutano
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareNH2(CH2)4NH2
Massa molecolare (u)88,15
Numero CAS110-60-1
Numero EINECS203-782-3
PubChem1045
DrugBankDB01917
SMILES
C(CCN)CN
Proprietà chimico-fisiche
Densità (kg·m−3, in c.s.)0,877
Costante di dissociazione acida (pKa) a 293 K9,4; 10,8
Temperatura di fusione27 °C (300 K)
Temperatura di ebollizione158-160 °C (431-433 K)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossicità acuta corrosivo
pericolo
Frasi H290 - 302+312 - 314 - 331
Consigli P280 - 301+330+331 - 302+352 - 304+340 - 305+351+338 - 309+310 [1]

La putresceina (detta anche putrescina o putrescene) è un composto chimico organico di formula NH2(CH2)4NH2 (1,4-diamminobutano o butano-1,4-diammino) che scaturisce da diversi alimenti in putrefazione e ne reca il caratteristico odore fetido.

È in diretta relazione con la cadaverina; entrambi sono prodotti dalla rottura degli amminoacidi negli organismi, un processo comune anche agli organismi vivi.

Infatti la putresceina è sintetizzata da cellule vive e sane per azione dell'ornitina decarbossilasi. Le poliammine, delle quali la putrescina è una delle più semplici, sono uno dei fattori di crescita essenziali per la divisione cellulare.

La famiglia dei composti dall'odore nauseabondo include il metantiolo e l'acido butirrico.

Secondo uno studio pubblicato dal National Center for Biotechnology Information negli Stati Uniti, i più alti livelli di putrescina sono stati rilevati in alimenti di origine vegetale[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ scheda della putresceina su IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
  2. ^ CHRISTINE ZOUMAS-MORSE, CHERYL L. ROCK e ELIZABETH L. QUINTANA, Development of a Polyamine Database for Assessing Dietary Intake, in Journal of the American Dietetic Association, vol. 107, n. 6, 2007-6, pp. 1024–1027, DOI:10.1016/j.jada.2007.03.012. URL consultato il 27 maggio 2019.

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