Prendiparte Pico
Prendiparte Pico | |
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Stemma della casata dei Pico della Mirandola (1311-1432) | |
Morte | Castel d'Ario, 1321 |
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Prendiparte Pico (... – Castel d'Ario, 1321) è stato un condottiero italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di Francesco I Pico (?-1354) e di Beatrice Tommasino di Sassuolo.
Nel 1312 partecipò assieme ai ghibellini di Modena, mandante Passerino Bonacolsi, all'agguato di Sant'Eusebio,[1] frazione di Castelvetro, nel quale perse la vita il nipote di papa Clemente V, Raimondo da Spello marchese della Marca di Ancona. Costui, dopo un saccheggio in Italia insieme alla sua scorta, faceva ritorno in Francia. A seguito di questo episodio il papa emanò una bolla che dichiarava l'interdizione di Modena, durata 14 anni.
Prendiparte, il fratello Tommasino ed il padre Francesco I Pico vennero condotti per ordine dei Bonacolsi il 27 novembre 1321 nella rocca di Castellaro (MN), dove furono rinchiusi vivi senza acqua né cibo e finirono per divorarsi a vicenda. Una lapide, posta all'entrata, ne ricorda l'evento.[2][3] In quella occasione Mirandola venne occupata dai Bonacolsi che, alla loro caduta nel 1328, la cedettero ai Gonzaga.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Prendiparte ebbe un figlio, Paolo (?-1334), politico, sposò Isabella Malaspina, figlia del marchese Azzolino Malaspina.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Comune di Castelvetro. Oratorio di Sant'Eusebio.
- ^ La lapide recita: "QUI TRATTI IN CATENE NEL 1321 SPEGNEVA LA FAME FRANCESCO PICO E I FIGLIUOLI - NEL 1328 LA PROLE E I NEPOTI DI PASSERINO BONACOLSI - DALL'ORRIDA MUDA CHE NE HA RISPETTATO I CEPPI E LE OSSA RIECHEGGI CON VINDICE PIETÀ PER LE VITTIME UN GRIDO DI ESECRAZIONE AI TIRANNI".
- ^ Lombardia Beni Culturali. Castello di Castel d'Ario.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pompeo Litta, Famiglie celebri di Italia. Pico della Mirandola, Torino, 1835. ISBN non esistente.