Ponte del Paradiso

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Ponte del Paradiso
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàVenezia
Attraversario del Mondo Novo
Coordinate45°26′15.25″N 12°20′23.88″E / 45.437569°N 12.339967°E45.437569; 12.339967
Dati tecnici
TipoPonte ad arco
Lunghezza5,45 m
Larghezza3,6 m
Altezza2,17 m
Realizzazione
Costruzione...-XV secolo
Intitolato aparadiso
Mappa di localizzazione
Map

Il Ponte del Paradiso è ubicato a Venezia nel sestiere di Castello, nel territorio della parrocchia di Santa Maria Formosa.

Il ponte immette sulla Calle del Paradiso, che è una caratteristica calle di Venezia che offre alcuni esempi di architettura bizantina e gotica nonché la presenza di strutture a barbacani su entrambi i lati di tutto il suo percorso. Secondo la Nuova enciclopedia italiana[1]: «Cosi denominato perche in quei pressi possedeva alcune case la patrizia famiglia Paradiso». Invece lo storico Tassini[2] cita la «patrizia famiglia Paradiso» ma ricorda anche che non risultava possedere stabili nella zona. Fonti come ASVE[3] (1937), Sanudo[4] (1970) e Bellavitis[5] citano la nascita di un'altra famiglia Paradiso, in questa città, ora discendente da convertiti ebrei come Marco Paradiso e suo figlio Francesco Paradiso (Jacob Meshulam e Saloman Meshulam).[6]

Archetto gotico adiacente al Ponte del Paradiso

Secondo lo storico Dezan, il nome può essere è dovuto alla festosità con la quale la calle veniva addobbata nei giorni di festa, in particolare il Venerdì Santo.[Dezan chi? Dove?]

Il ponte e la calle si distinguono in particolare per il frontone a ghimberga, posto come soglia fra due case adiacenti al ponte. SI tratta di un'opera in pietra d'Istria del ‘400, la parte figurata, racchiusa dentro un arco acuto, è un bassorilievo della Madonna della Misericordia che accoglie nel suo manto una piccola figura adorante; ai fianchi in passato erano ben riconoscibili gli stemmi della famiglia Foscari ora abbastanza rovinati. Al di sopra il triangolo della ghimberga si completa con un delicato traforo e culmina in un fiorone.

Lo storico Giuseppe Tassini, ricorda un'iscrizione — vicino all'altro arco a chiusura della calle dalla parte opposta e già rovinata dal tempo — che lo portava a supporre la proprietà e la fondazione di alcuni stabili della calle da parte dell'abbazia di Pomposa[7]: MCCCCVII DIE ULT. DE ZUGNO, FO COMENZADO QUESTE CAXE SOTO MISIER DON ANDREA ABADO DE POMPOSA GASTOLDO PIER ZANE DE CONTERIS.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gerolamo Boccardio e Stefano Pagliani, Nuova enciclopedia italiana, Unione tipografico-editrice torinese, 1888, p. 38.
  2. ^ Tassini 1863 (1970), p. 480.
  3. ^ L’Archivio di Stato di Venezia (ASVE): Indice Generale, vol. I, Venenezia, 1937, 75. Indice Cittadinanze Originarie, Avogaria di Comun, b. 368. Cc 1-28..
  4. ^ Guglielmo Berchet, Nicolò Barozzi e Marco Allegri (a cura di), I Diarii di Marino Sanuto, vol. LVIII, Venezia, 1903, pp. 296, 301, 357.
  5. ^ Anna Bellavitis, Identité, mariage, mobilité sociale. Citoyennes et citoyens à Venise au XVIe&siècle, Rome, École Française de Rome, 2001, pp. 83-84.
  6. ^ Francesca Medioli, Archivio Veneto. Sesta serie, n. 5, Venezia, 2013, p. 142.
  7. ^ Tassini 1863 (1970), p. 481.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, ovvero origini delle denominazioni stradali di Venezia., Venezia, Filippi, 1970, SBN IT\ICCU\VEA\0014233.

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