Pierre Gouthière

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Via di Parigi intitolata a Pierre Gouthière

Pierre Gouthière (Bar-sur-Aube, 1732Parigi, 1813) è stato un disegnatore e orafo francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bruciatore di profumo a forma di cassolette di diaspro rosso e bronzo dorato, c. 1774-1775, Wallace Collection

Nel 1758 ottenne il diploma come maestro cesellatore e indoratore e sposò la vedova di François Ceriset, il suo maestro.[1]

Lavorò sui mobili della Casa reale ai tempi di Luigi XVI di Francia e di Maria Antonietta, cesellando guarnizioni in bronzo, vasi in porpora, candelabri, tavoli, scrivanie, porcellane cinesi e giapponesi, camini di marmo con putti, cassettoni e collaborando con artisti quali Clodion, Jacob, Riesener.[2]

Ricevette commissioni dalla Dubarry, dalla duchessa di Mazarino, dal duca d'Aumont e da altre personalità di corte.[3]

Tra il 1772 e il 1777, realizzò e dorò i bronzi di Fontainebleau, collaborando con l'architetto Ange-Jacques Gabriel.[3]

Si attivò per la contessa Dubarry fino ai giorni della Rivoluzione francese, dopo di che ebbe sia problemi per proseguire il suo lavoro sia difficoltà economiche.[2]

Ai giorni d'oggi, la Wallace Collection ed il Museo del Louvre accolgono le opere più significative di Gouthière.

Il suo stile si caratterizzò per la raffinatezza e la rotondità delle forme, seppur mai leziose, da un virtuosismo brillante e profondo e da una cura acuta dei particolari.[3]

Il suo lavoro più significativo fu la lanterna del Trianon (1776).[3]

Tra le altre sue opere si ricordano: la scrivania di Maria Antonietta al Museo del Louvre; un camino in marmo con putti in bronzo a Versailles; un camino in marmo con fregi in bronzo a Fontainebleau; un cassettone con piano in porcellana realizzata dalla Manufacture nationale de Sèvres e fregi in bronzo nel castello di Windsor; un cassettone del Riesener col monogramma di Maria Antonietta e vari ornamenti in bronzo nella collezione Wallace di Londra.[2][3]

Gli storici dell'arte gli attribuirono, in un primo tempo, alcuni lavori che invece sono stati realizzati dal suo allievo Thomire.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pierre Gouthiére nella Enciclopedia Britannica, su britannica.com. URL consultato il 28 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2015).
  2. ^ a b c d Pierre Gouthière, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 agosto 2015.
  3. ^ a b c d e le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 351.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) H. Vial, La faillite de G., Parigi 1901.
  • (EN) G. Pélissier, Gouthière, New York 1908.
  • (FR) J. Robiquet, Gouthière, sa vie, son oeuvre, Parigi 1912.
  • (FR) J. Robiquet, Vie et œuvre de Pierre Gouthière, Parigi, Société de propagation des livres d'Art, 1921.
  • (DE) H. Vollmer, Pierre Gouthière, in Künstler-Lexikon, XIV, Lipsia, Thieme-Becker, 1921.
  • (FR) Jean Colson e Marie-Christine Lauroa, Dictionnaire des monuments de Paris, Parigi, Éditions Hervas, 2003.
  • (FR) Laure Beaumont-Mallet, Vie et histoire du Xe arrondissement, Parigi, Éditions Hervas, 1991.
  • (FR) Jean-Charles Davillier, Le cabinet du duc d'Aumont, et les amateurs de son temps : catalogue de sa vente, avec les prix, les noms des acquéreurs, et 32 planches d'après Gouthière, Parigi, A. Aubry, 1870.
  • (FR) Pierre Verlet, Les bronzes dorés français du XVIIIe siècle, Parigi, Picard, 1987.

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