Peștera cu Oase

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Peștera cu Oase
StatoBandiera della Romania Romania
Regione  Banato
Distretto  Caraș-Severin
ComuneAnina
Data scoperta2002
Coordinate45°01′00.23″N 21°50′00.05″E / 45.016731°N 21.833347°E45.016731; 21.833347
Mappa di localizzazione: Romania
Peștera cu Oase
Peștera cu Oase
Localizzazione
StatoBandiera della Romania Romania
ComuneAnina
Scavi
Data scopertaFebbraio 2002
Mappa di localizzazione
Map

Peştera cu Oase (pronuncia in rumeno: [ˈpeʃtera ku ˈo̯ase], che significa "caverna con ossa") è un sistema di 12 gallerie e camere carsiche situato nei pressi della città di Anina, nel distretto di Caraş-Severin, sud-ovest della Romania, dove è stato rinvenuto uno dei più antichi resti di Homo sapiens in Europa, datato a 37.800 anni fa.[1]

Nel 2015 una ricerca genetica ha rivelato che il fossile di Oase 1 ha avuto un recente progenitore Neanderthal, in quanto circa il 5-11% del suo genoma autosomico è attribuibile a questo ominide. Il 12° cromosoma del campione è inoltre risultato essere tipicamente Neanderthal per ben il 50%, confermando l'incredibile origine Neanderthal recente.[2]

La caverna[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 2002 un gruppo speleologico, esplorando il sistema carsico di Miniş Valley, nei Carpazi sudoccidentali vicino Anina, ritrovò una caverna fino ad allora sconosciuta con una profusione di resti scheletrici di mammiferi. La grotta, che sembrava esser servita principalmente come spazio per il letargo dell'orso delle caverne del Tardo Pleistocene (Ursus spelaeus), presentava alcune modalità anomale, come il posizionamento di alcuni resti sulle rocce in rilievo, suggerendo un certo coinvolgimento umano nei depositi accumulati. Infatti, gli speleologi Ştefan Milota, Adrian Bîlgăr e Laurenţiu Sarcina scoprirono una mandibola umana completa sulla paleosuperficie. La grotta carsica venne denominata "Peştera cu Oase" (la caverna con ossa) e la mandibola "Oase 1".[3]

Le ultime datazioni al radiocarbonio fanno risalire questa mandibola fino a 37800 anni fa.[1] Essendo stata rinvenuta in una posizione vicina alla Porte di Ferro nel corridoio danubiano, può essere appartenuta ad una delle prime popolazioni umane anatomicamente moderne entrate in Europa.[4]

Oase 1[modifica | modifica wikitesto]

In questo contesto, particolare degno di nota è il fatto che "Oase 1" presenta caratteristiche morfologiche che conciliano una varietà di Homo sapiens arcaico (Cromagnoide) con l'Homo neanderthalensis.[5]

Nel giugno 2003 un ulteriore gruppo di ricerca con Ştefan Milota, Ricardo Rodrigo e Mircea Gherase scoprì altri resti umani sulla superficie della grotta. Fu così che venne ritrovato un intero scheletro cranico anteriore assieme a un osso temporale sinistro quasi completo e una serie di segmenti ossei frontali, parietali e occipitali.

Le analisi del DNA di Oase 1 hanno dimostrato che aveva circa il 6-9% discendenza Neanderthal, significativamente più alta di qualsiasi umano odierno (tra i quali non supera il 4%), derivata almeno in parte da incroci risalenti a 4/6 generazioni precedenti. Non era più strettamente correlato agli antichi cacciatori-raccoglitori europei piuttosto che agli Asiatici orientali, e ciò suggerisce che la sua popolazione non diede un contributo significativo al genoma degli Europei odierni. Tuttavia portava lignaggi umani uniparentali moderni, come un lignaggio estinto dell'aplogruppo mitocondriale N e una forma di aplogruppo Y-DNA F*, risultando negativo ai polimorfismi a singolo nucleotide che contraddistinguono gli aplogruppi Y-DNA derivati da F e ancora diffusi come G, H e IJ.[6]

Oase 2 e 3[modifica | modifica wikitesto]

Mentre la mandibola di Oase 1 è completamente matura, lo scheletro facciale è quello di un adolescente di circa 15 anni, quindi corrispondente ad un secondo individuo, designato come Oase 2. Ulteriori analisi hanno rivelato che l'osso temporale sinistro appartiene ad un terzo individuo, denominato in seguito "Oase 3".[3]

Tuttavia, reperti e lavori aggiuntivi hanno dimostrato che l'osso temporale deriva dallo stesso cranio delle ossa facciali e parietali di Oase 2.[7]

La mancanza di ritrovamenti archeologici come torce, carbone o utensili suggerirebbe che i resti umani potrebbero essere entrati nella grotta attraverso fessure.

Oase 2 e Oase 3 confermano una morfologia già intuita dalla mandibola di Oase 1[3], che indica una miscela di caratteristiche craniometriche tipiche dell'Homo sapiens arcaico e dell'Homo neanderthalensis. Gli esemplari presentano infatti una serie di caratteristiche derivate dall'Homo sapiens moderno come il mento pronunciato, arcate sopraccigliari poco prominenti e una volta cranica alta e rotonda. Tuttavia, queste caratteristiche affiancano alcuni aspetti arcaici del cranio e della dentatura che li pongono fuori del campo di variazione degli esseri umani moderni, come una faccia larga, una grande cresta ossea dietro l'orecchio e denti molto grandi. Questo "mosaico" di Neanderthal e uomo moderno rivela tratti simili a quelli di un fossile di 25.000 anni fa, appartenente a un bambino ritrovato ad Abrigo do Lagar Velho o a quelli di un fossile datato a 31.000 anni fa e rinvenuto nel sito di Mladeč, da Cidalia Duarte et al. (1999).

Ricerche in corso[modifica | modifica wikitesto]

Peştera cu Oase è tuttora soggetto a indagini in corso. I risultati in loco della campagna del 2005 sono attualmente riesaminati all'Istituto di Speleologia rumeno "Emil Racoviţă", all'Università Nazionale Australiana (risonanza di spin elettronico e datazione di serie di uranio su 21 campioni di ossa / denti e 29 campioni di sedimento associati), all'Università di Bristol (analisi di serie di uranio di 22 campioni di ossa), all'Università di Bergen (datazione di serie di uranio su 7 campioni), all'Università di Oxford (datazione al radiocarbonio con AMS su 8 campioni di ossa e denti), all'Istituto Max Planck (analisi isotopi stabili e DNA antico di 37 campioni di ossa e denti), all'Università di Vienna (datazione al radiocarbonio con AMS su 25 campioni di ossa e denti).

Un cranio trovato a Peştera cu Oase nel 2004/2005 mostra caratteristiche tipiche degli umani moderni e dei Neanderthal. Secondo un articolo di Erik Trinkaus e altri, pubblicato nei verbali della National Academy of Sciences nel gennaio 2007, questa scoperta suggerisce che i due gruppi si incrociarono migliaia di anni fa. La datazione al radiocarbonio indica che il cranio risale a 37800 anni fa, il che lo rende tra i più antichi fossili di essere umano anatomicamente moderno trovati in Europa.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c John Noble Wilford, Fossil Teeth Put Humans in Europe Earlier Than Thought, in The New York Times, 2 novembre 2011. URL consultato il 25 agosto 2015.
  2. ^ Team Characterizing DNA from Ancient Human with Recent Neanderthal Ancestry, su genomeweb.com. URL consultato il 25 agosto 2015.
  3. ^ a b c Erik Trinkausa, Stefan Milotab, Ricardo Rodrigoc, Gherase Mirceab, Oana Moldovan, Early modern human cranial remains from the Pes¸tera cu Oase, Romania (PDF) (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2007).
  4. ^ João Zilhão, Neandertals and moderns mixed, and it matters, Wiley-Liss.
  5. ^ Erik Trinkaus, Oana Moldovan e ştefan Milota, An early modern human from the Peştera cu Oase, Romania, in Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, vol. 100, n. 20, 30 settembre 2003, pp. 11231-11236, DOI:10.1073/pnas.2035108100. URL consultato il 25 agosto 2015.
  6. ^ (EN) Qiaomei Fu, Mateja Hajdinjak e Oana Teodora Moldovan, An early modern human from Romania with a recent Neanderthal ancestor, in Nature, vol. 524, n. 7564, 13 agosto 2015, pp. 216-219, DOI:10.1038/nature14558. URL consultato il 25 agosto 2015.
  7. ^ The Pestera Cu Oase and early modern Humans in Southeastern Europe, su ResearchGate. URL consultato il 25 agosto 2015.

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