Pellegrino Rossi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Pellegrino Rossi (Carrara, 13 luglio 1787Roma, 15 novembre 1848) è stato un economista, politico e giurista italiano. Costituì un'importante figura nella Monarchia di Luglio in Francia e fu ministro della Giustizia nel governo dello Stato pontificio, con papa Pio IX.

Biografia

Rossi nacque a Carrara, in Toscana. Studiò all'Università di Pavia e all'Università di Bologna, e divenne professore di legge nel 1812. Nel 1815 si unì a Gioacchino Murat e alla sua spedizione anti-austriaca per la riconquista del trono di Napoli: dopo la caduta di Murat, scappò in Francia e in seguito a Ginevra, dove iniziò a insegnare giurisprudenza applicata alla legge Romana: il successo nell'insegnamento gli valse la naturalizzazione come cittadino svizzero. Nel 1820 fu eletto deputato al Consiglio del Cantone e fu membro della dieta del 1832; a Rossi fu affidato il compito di tracciare le linee di una costituzione, nota come il Patto Rossi che prevedeva la modifica dei rapporti di forza tra cantoni e governo centrale. Questo Patto fu rifiutato dai cantoni e dalla maggioranza della dieta, un risultato che deluse molto Rossi e che lo indusse ad accettare l'invito di François Guizot di stabilirsi in Francia.

In Francia fu nominato nel 1833 alla cattedra di economia politica al Collegio di Francia, vacante dopo la morte di Jean-Baptiste Say. Fu naturalizzato cittadino francese nel 1834 e nello stesso anno divenne professore di diritto costituzionale nella facoltà di legge dell'Università di Parigi la Sorbona. Nel 1836 fu eletto membro dell'Accademia delle Scienze Politiche e Morali e nel 1843 divenne decano della facoltà di legge.

Nel 1845 fu mandato a Roma da Guizot per discutere la questione dei gesuiti, essendo stato nominato ambasciatore della Francia presso la Santa Sede. Era a Roma quando il Conclave elesse il nuovo Papa Pio IX e quando scoppiò in Francia la Rivoluzione del 1848 che detronizzò Luigi Filippo ed istituì la Repubblica Francese che indurì il suo legame con la Francia, mentre Guizot fu costretto a fuggire in Inghilterra, pertanto Pellegrino Rossi rimase a Roma dove poteva contare sull'amicizia con il nuovo Papa, acquisendo la cittadinanza dello Stato Pontificio di cui divenne, in seguito, Primo Ministro. Il programma di riforme liberali di Rossi, tuttavia, non decollò mai, anzi, divenne egli stesso impopolare a causa delle sue vedute conservatrici. Obiettivi del suo programma erano l'abolizione dei privilegi feudali, la soppressione delle esenzioni fiscali, la separazione tra il potere ecclesiastico e quello civile. Le sue proposte erano troppo liberali per la Curia, eccessivamente egualitarie per i conservatori, non sufficientemente democratiche per i patrioti rivoluzionari. Perciò Pellegrino Rossi si rese inviso alle forze opposte che si sarebbero fronteggiate con le armi da lì a poco.

Il suo assassinio sul Colle Vaticano nel Palazzo della Cancelleria il 15 novembre 1848 fu l'inizio della serie di eventi che portarono alla proclamazione della Repubblica Romana. L'assassinio di Rossi fu anche l'ultimo omicidio avvenuto nello Stato Vaticano fino al 1998.

La città di Carrara ha innalzato una statua in onore di Pellegrino Rossi.

Bibliografia

  • Ore 13:il ministro deve morire di Giulio Andreotti - ed. Rizzoli 1974