Paul Bouré

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Paul Bouré

Paul Bouré, oppure Paul-Joseph Bouré (Bruxelles, 2 luglio 1823Bruxelles, 17 dicembre 1848), è stato uno scultore e pittore belga.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Prometeo incatenato (1845)

Paul Bouré fu soprattutto uno scultore che ci lasciò anche qualche pregevole opera di pittura.[1]

La sua formazione si sviluppò dapprima a Liegi all'Académie royale des beaux-arts de Liège sotto la guida di Guillaume Geefs ed Eugène Simons, e in un secondo tempo in Italia, dove seguì le lezioni di Emilio Santarelli all'Accademia di belle arti di Firenze.[1]

La sua formazione venne influenzata dal clima di tardivo Neoclassicismo caratterizzato da sottolineature puriste, ma includente una vago timbro romantico, prima che si diffondesse la ondata realistica e generalistica.[1]

Una volta rientrato a Bruxelles, lavorò ottenendo attestati di stima e di considerazione per i restanti quattro anni della sua breve vita.[1]

Le sue opere, tipicamente di soggetto mitologico o allegorico, compresero anche purismi di forma di maggiore apertura al romanticismo.[1]

Tra i suoi lavori si ricordano il Fanciullo disteso (1843) e un Amorino del 1844; il bronzo del Prometeo incatenato (1845), ora al Museo reale delle belle arti del Belgio, considerato il suo capolavoro; il Ragazzo coi birilli e il Selvaggio sorpreso da serpente (1848) in cui si avvertono influenze francesi,[1] oltre che una saldatura tra classicismo e romanticismo.[2] Bouré si allontana dalla classica concezione eroica descrivendo il suo soggetto umano come "senza speranza, già sconfitto, strangolato e intrappolato, privato di ogni possibilità di lottare per la libertà".[2]

Verso la fine della sua vita, Bouré si ritirò a Olloy-sur-Viroin, una cittadina vicino a Namur, dove viveva sua nonna materna. Lì ha iniziato a dipingere. Sebbene i suoi dipinti non siano molto conosciuti, nel 1905 viene menzionato un autoritratto nel catalogo di una mostra retrospettiva.[3] Poco prima della sua morte, Bouré riuscì a completare un gruppo di otto figure che erano state commissionate per il Municipio di Bruxelles: Filippo III di Borgogna, Carlo il Grosso, Maria di Borgogna, Massimiliano I d'Asburgo, Filippo I d'Asburgo, Carlo V d'Asburgo, Margherita d'Austria, Filippo II di Spagna. Le sue ultime due opere, di Cristo e della Vergine, furono destinate alla chiesa di Olloy. Su richiesta di suo padre, i calchi in gesso delle sue statue furono consegnati al governo belga.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Fanciullo disteso (1843);
  • Amorino (1844);
  • Prometeo incatenato (1845);
  • Ragazzo coi birilli (1848);
  • Selvaggio sorpreso da serpente (1848);
  • Filippo III di Borgogna;
  • Carlo il Grosso;
  • Maria di Borgogna;
  • Massimiliano I d'Asburgo;
  • Filippo I d'Asburgo;
  • Carlo V d'Asburgo;
  • Margherita d'Austria;
  • Filippo II di Spagna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Bouré, Paul, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 386.
  2. ^ a b (FR) Francisca Vandepitte ; Espace Culturel ING; Musée Antoine Wiertz, 18.03–31.07.2005, Le Romantisme en Belgique. Entre réalités, rêves et souvenirs (exposition): Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, Espace Culturel ING, 2005.
  3. ^ (FR) A.J. Wauters, Catalogue illustré de lExposotion rétrospective de l'art belge organisée par la Societé Royale des Beaux-Arts de Bruxelles, Bruxelles, 1905, p. 12.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) E. Benezit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs, Parigi, Librairie Gründ, 1976.
  • (EN) Patrick & Viviane Berko, Dictionary of Belgian painters born between 1750 & 1875, Knokke, 1981, p. 51.
  • (FR) Bouré, Paul Joseph, in Or Hôtel de ville de Bruxelles, Arto Dictionnaire.
  • (FR) Thierry Denoël (sous la direction de), Le nouveau dictionnaire des Belge, Bruxelles, Le Cri, 1992.
  • (FR) Le dictionnaire des peintres belges du XIVe siècle à nos jours : depuis les premiers maîtres des anciens Pays-Bas méridionaux et de la principauté de Liège jusqu'aux artistes contemporains, Bruxelles, La Renaissance du Livre, 1995.
  • (FR) Edmond Marchal, La sculpture et les chefs-d'œuvre de l'orfèvrerie belges, Bruxelles, 1895, p. 695-696.
  • (FR) Francisca Vandepitte ; Espace Culturel ING; Musée Antoine Wiertz, 18.03–31.07.2005, Le Romantisme en Belgique. Entre réalités, rêves et souvenirs (exposition): Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, Espace Culturel ING, 2005.
  • (FR) A.J. Wauters, Catalogue illustré de lExposotion rétrospective de l'art belge organisée par la Societé Royale des Beaux-Arts de Bruxelles, Bruxelles, 1905, p. 12.

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