Palazzo Giordano
Palazzo Giordano | |
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Palazzo Giordano | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Sardegna |
Località | Sassari |
Indirizzo | piazza d'Italia |
Coordinate | 40°43′30.04″N 8°33′48″E / 40.725011°N 8.563332°E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1877- fine anni 1870 |
Uso | sede della Banca Intesa Sanpaolo |
Piani | tre |
Realizzazione | |
Architetto | Luigi Fasoli |
Ingegnere | Giuseppe Pasquali |
Committente | Giuseppe Giordano Apostoli |
Il palazzo Giordano Apostoli è un edificio di Sassari situato nella centrale piazza d'Italia, "vestibolo della nuova città borghese". È sede della Banca Intesa Sanpaolo.
Venne costruito a partire dal novembre del 1877 per conto del senatore Giuseppe Giordano Apostoli[1], fondatore del quotidiano La Sardegna, su progetto dell'ingegnere Giuseppe Pasquali, deceduto prima del compimento dei lavori, al quale subentrò l'architetto Luigi Fasoli, che ne curò tutti i dettagli (pavimentazione, scale, atrio, poggioli, serramenti, inferriate, ecc.) e le decorazioni.
La facciata[modifica | modifica wikitesto]
L'edificio in stile neogotico veneziano è di pianta rettangolare e si articola su tre livelli a sviluppo orizzontale. Il piano terra, rivestito in trachite a bugnato rustico, presenta centralmente il portale d'ingresso incorniciato da due coppie distanziate di colonne sporgenti con ai lati, simmetricamente alternate, porte e finestre archiacute. Le colonne sorreggono la balconata posta al piano nobile. Una cornice marcapiano separa il piano terra dai due superiori che risultano intonacati e caratterizzati dalla presenza di finestre bifore al primo piano e monofore trilobate al secondo. Il profilo del palazzo è accentuato dalla presenza di lesene con fregio e al di sotto del cornicione aggettante, che regge il coronamento balaustrato, vi è una lunga serie di archetti pensili archiacuti.
Gli interni[modifica | modifica wikitesto]
Le sfarzose sale interne sono anch'esse decorate e arredate in stile neogotico, ricche di fregi, stucchi e affreschi. In particolare è la "sala gialla" ad esibire i sontuosi dipinti realizzati dal pittore riminese Guglielmo Bilancioni sulla volta a padiglione ribassata ed un mosaico pavimentale, raffigurante una danzatrice, eseguito da mosaicisti romani su disegno dello stesso Fasoli. Notevole anche la scalinata principale, variamente ornamentata e decorata, sovrastata anch'essa da un dipinto del Bilancioni.
Il passaggio di proprietà avvenuto nel 1921 a favore del Banco di Napoli ha portato alla perdita di importanti parti del lussuoso arredo interno; ciononostante ancora oggi è possibile ammirare alcuni mobili neogotici che recano lo stemma del barone Giordano Apostoli.
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Enrico Costa, Sassari vol.3, Sassari, 1976, p.335
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Franco Masala, Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del ‘900, collana Storia dell'arte in Sardegna, Nuoro, Ilisso, 2001
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sardegna Cultura, su sardegnacultura.it.