Padre Eterno, Immacolata Concezione con i santi Ippolito, Francesco e Carlo

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Dio Padre, Immacolata Concezione con i santi Ippolito, Francesco e Carlo
AutoreFrancesco Cavagna
Data1621
Tecnicaolio su tela
Dimensioni300×180 cm
Ubicazionechiesa di Santa Maria Assunta e Sant'Ippolito, Gazzaniga

Dio Padre, Immacolata Concezione con i santi Ippolito, Francesco e Carlo è un dipinto olio su tela di Francesco Cavagna eseguito per la chiesa di Santa Maria Assunta e Sant'Ippolito di Gazzaniga di Bergamo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Molte delle opere di Francesco Cavagna, figlio del più famoso Gian Paolo, subirono nell'assegnazione, l'essere dimenticate o erroneamente confuse con quelle del padre con il quale condivise il periodo di apprendimento e successivamente la collaborazione, con la conseguenza che molti dei suoi dipinti furono catalogati come lavori paterni o di minor valore artistico.[1] Il Tassi scriverà:

«[…] la maniera di Francesco è tanto simile a quella del padre che a fatica si distinguono le opere del primo da quelle del secondo»

Il primo che assegnò il dipinto di Gazzaniga a Francesco fu Giovanni Maironi da Ponte.[2] Questo, che presenta molte affinità con i lavori di Gian Paolo, fu sicuramente realizzato nella bottega condivisa. Il dipinto è da inserirsi in quella devozione mariana che seguì e segnò l'arte cattolica dopo il concilio di Trento, con il ripetersi di quegli importanti elementi iconografici fondamentali nell'immaginario emotivo del XVII secolo che indicano nella Madonna il mezzo, la mediatrice alla verità divina.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto è collocato come pala sul terzo altare della navata sinistra della chiesa. L'opera presenta caratteristiche simili a quello eseguite in collaborazione con il padre per la biblioteca del monastero di Sant'Agostino di Cremona.[3]

Il dipinto raffigura nella parte superiore Dio padre inserito in una mandorla dorata da dove spuntano le teste di molti putti alati, e con le braccia spalancate come a presentare la figura della Madonna Immacolata raffigurata in maniera gigantistica riprendendo lavori del Panfilo Nuvolone o di Bernardino Gatti, astisti a cui si avvicinava il padre.[4] L'Immacolata posta il piede su di un mostruoso serpente schiacciandolo, mentre al suo fianco sono dipinte la porta di una città, e sul lato opposto una scala. La Madonna come cammino, strada, intercessione, che apre ogni porta per il paradiso. I tre santi sono raffigurati nella parte inferiore in adorazione della Madonna. Una fontana, e il giglio sono la raffigurazione della purezza, simboli ripresi dalla Litanie Lauretane: '«Come un giglio fra i cardi» (Cantico, 2,1).

L'artista non ha mai avuto attenzione agli effetti di luce ravvicinata, ne allo spessore materico, a cui era particolarmente il padre.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La chiesa prepositurale di santa Maria Assunta e Ippolito, su comune.gazzaniga.bg.it, Comune di Gazzanica. URL consultato il 6 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2021).
  2. ^ Giovanni Maironi da Ponte, Dizionario odeporico e sia storico politico, naturale della Provincia Bergamasca, Bergamo, 1819.
  3. ^ Luisa Bandera, Francesco Cavagna, in I pittori bergamaschi dal XIII al XIX. Il Seicento, II, Bergamo, 1978..
  4. ^ Bandera.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luisa Bandera, Francesco Cavagna, in I pittori bergamaschi dal XIII al XIX. Il Seicento, II, Bergamo, 1978, OCLC 715061447.
  • Francesco Tassi, Vita de pittori, scultori e architetti bergamschi, Milano, OCLC 565491704.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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