Chiesa di Santa Maria Assunta e Sant'Ippolito

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Chiesa di Santa Maria Assunta e Sant'Ippolito Martire
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàGazzaniga
IndirizzoPiazza XXV Aprile
Coordinate45°47′49.49″N 9°50′04.62″E / 45.797081°N 9.834617°E45.797081; 9.834617
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria Assunta e sant'Ippolito
Diocesi Bergamo
Consacrazione1880
Inizio costruzioneXIX secolo

La chiesa di Santa Maria Assunta e Sant'Ippolito, detta anche solo chiesa di Sant'Ippolito, è la parrocchiale di Gazzaniga, in provincia e diocesi di Bergamo[1]; è a capo del vicariato di Gazzaniga.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dal documento nota ecclesiarum, fatto redigere nel 1360 per ordine di Bernabò Visconti con lo scopo di definire quali erano i censi che le chiese di Bergamo dovevano alla sede romana e alla famiglia Visconti, s'apprende che la primitiva chiesa di Gazzaniga, dedicata a san Giovanni Battista, era dipendente dalla pieve di Nembro[2].

La chiesa vista da un'altra angolazione

Nel 1457 venne edificata la nuova chiesa, dedicata a Santa Maria della Misericordia[3]; allora risultava dipendere dalla parrocchiale di Fiorano al Serio[1][2].

Nel 1526 papa Clemente VII dispose che presso la chiesa gazzanighese potesse risiedere un cappellano[2].
Nel 1575 l'arcivescovo di Milano san Carlo Borromeo, compiendo la sua visita, annotò che nella chiesa avevano sede le scuole di Santa Maria e dei disciplini e il consorzio pio della Misericordia[4]; nel 1666 all'interno della chiesa, vennero traslate le reliquie di sant'Ippolito, donate da Giacomo Gelmi e provenianti dalle catacombe romane[1].

La chiesa fu ricostruita su disegno di Giacomo Bianconi tra il 1820 e il 1827[1]. Il nuovo edificio risultò composto da tre navate[1].
Il 28 luglio 1830 il vicario capitolare Giuseppe Benaglio eresse la chiesa a parrocchiale, trasferendo così il titolo da quella di Fiorano[1][4]. Nel 1877 invece le due comunità andarono a costituire due parrocchie del tutto indipendenti[1][4].
Il 4 settembre 1880 fu impartita la consacrazione dal vescovo Gaetano Camillo Guindani[1].

Nel 1896 fu posta la prima pietra del campanile su progetto di Virginio Muzio. La nuova torre venne ultimata nel 1898[1].
Nel 1917 la chiesa divenne sede del vicariato di Gazzaniga[5] e nel 1954 la facciata, progettata da Luigi Angelini, fu portata a termine[1][2].
Il 28 giugno 1971 il vicariato di Gazzaniga venne soppresso ed aggregato alla zona pastorale II, salvo poi venir ricostituito nel 1979[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata dell'edificio è verticalmente spartita in tre settori, dei quali il centrale è aggettante e caratterizzato pure dal timpanato di forma triangolare coronato da una croce di ferro; questo è caratterizzato da un arco a tutto sesto in pietra di tufo, dove è impressa la scritta ANNO MARIANO 1954, inscritti nel quale sono il portale d'ingresso, con paraste e timpano in marmo nero di provenienza locale e recupero dalla facciata precedente, e una grande finestra semicircolare[1]. Le due ali laterali, invece, fiancheggiate ai lati da delle lesene poggianti sui dei basamenti e terminando con dei pinnacoli, sono concluse da una cornice orizzontale dotata di gocciolatoio[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno è spartito da colonne d'ordine corinzio sorreggenti cinque arcate in tre navate, di cui le laterali presentano volte a crociera e la centrale presenta volta a botte[1]; l'aula termina con il presbiterio di forma quadrangolare, coperto da una cupola semisferica[1].

Opere di pregio qui conservate sono l'affresco avente come soggetto il Primato assegnato a san Pietro, eseguito nel 1934 da Giacomo Belotti[1], le tele ritraenti la Pietà e la Beata Vergine Assunta, dipinte da Vincenzo Angelo Orelli[3], la pala dell'Immacolata Concezione, realizzata da Francesco Cavagna[3], e l'altare laterale della Vergine Assunta, costruito nel XVIII secolo[1].

Altare di Sant'Ippolito

La chiesa conserva le reliquie di sant'Ippolito ospitate nella teca dell'altare realizzato dalla bottega di Bartolomeo Manni in marmi policromi posto al termine della navata di destra e donate alla comunità di Gazzaniga dal commerciante arricchitosi a Venezia, Giacomo Gelmi, nel 1666. Le ossa del santo si racconta che furono traslate dalle catacombe romane. La reliquia è stata coperta con l'armatura dono del tenore Federico Gambarelli.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Chiesa di Santa Maria Assunta e Sant′Ippolito <Gazzaniga>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 20 novembre 2020.
  2. ^ a b c d Storia della parrocchia, su parrocchiagazzaniga.it. URL consultato il 20 novembre 2020.
  3. ^ a b c Chiesa parrocchiale di Sant'Ippolito a Gazzaniga, su itinerari.bergamo.it. URL consultato il 20 novembre 2020.
  4. ^ a b c Parrocchia di Santa Maria Assunta e Sant'Ippolito martire, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 novembre 2020.
  5. ^ a b Vicariato foraneo di Gazzaniga, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 20 novembre 2020.
  6. ^ Chiesa parrocchiale di Sant'Ippolito, su itinerari.bergamo.it, Itinerari Bergamo. URL consultato il 14 maggio 2021.

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