Padmasana

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Padmasana
Siddhasana
Sukhasana

Padmasana, ovvero posizione del loto, è una āsana di Hatha Yoga della categoria delle "posizioni sedute". Il termine deriva dal sanscrito "padma" che significa "loto" e "āsana" che significa "posizione".

Scopo della posizione[modifica | modifica wikitesto]

La posizione ha lo scopo di raggiungere un rilassamento e favorire la meditazione.

Posizione[modifica | modifica wikitesto]

Posizionarsi seduti con le gambe intrecciate in modo che il piede sinistro si appoggi sopra la coscia destra all'altezza del pube e il piede destro si appoggi sulla coscia sinistra all'altezza del pube. Le ginocchia sono a terra. Le mani si appoggiano sulle ginocchia corrispondenti. Le spalle devono essere rilassate. Gli occhi rimangono chiusi.

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Esistono diverse varianti a Padmasana, tra le quali :

  • Bhadrasana o posizione del trono prevede le gambe piegate con le piante dei piedi giunte e le mani appoggiate sulle dita dei piedi in modo da formare una morsa che tiene i piedi uniti
  • Guptasana o posizione del nascondimento prevede l'incrocio delle gambe con i talloni sovrapposti e le piante dei piedi girate verso l'alto, come a nascondere i genitali
  • Muktasana o posizione della libertà prevede l'incrocio delle gambe con i talloni sovrapposti
  • Siddhasana o posizione perfetta prevede l'incrocio delle gambe con i piedi sovrapposti davanti al perineo
  • Svastikasana o posizione della fortuna prevede l'incrocio delle gambe con i piedi posti dietro il ginocchio della gamba opposta
  • Sukhasana o posizione piacevole prevede l'incrocio delle gambe sotto il ginocchio opposto

Dimensione dell'anima[modifica | modifica wikitesto]

„La calma e il raccoglimento che sono propri a questa postura, donano un sentimento di libertà da conflitti, passioni e turbolenze terreni. In questa posizione si possono percepire i processi del pensare e i sentimenti come più liberi dal corpo; i pensieri assumono la loro prima espressione nella sfera eterica, mentre i sentimenti tendono più alla sfera astrale. Il significato dell’esercizio sta in questa calma, nella vigilanza e nel raddrizzarsi in contemporanea indipendenza dal corpo.“[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Heinz Grill, La dimensione dell'anima nello Yoga, 3ª edizione ampliata, Casa Editrice per le Belle Arti, 2019, p. 296, ISBN 978-3-948193-01-0.

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