Orchis brancifortii
Orchide di Branciforti | |
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Orchis brancifortii | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Orchidoideae |
Tribù | Orchideae |
Sottotribù | Orchidinae |
Genere | Orchis |
Specie | O. brancifortii |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Orchidales |
Famiglia | Orchidaceae |
Genere | Orchis |
Specie | O. brancifortii |
Nomenclatura binomiale | |
Orchis brancifortii Biv., 1813 | |
Sinonimi | |
Anacamptis brancifortii |
L'orchide di Branciforti (Orchis brancifortii Biv., 1813) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Orchidacee[2]. Cresce esclusivamente in Sicilia, Sardegna e Calabria.
L'epiteto specifico è un omaggio a Ercole Branciforti, principe di Butera, protettore del botanico siciliano Antonino Bivona Bernardi (1770-1837) che descrisse questa specie nel 1813.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una pianta esile, con fusto alto 10–25 cm.
Le foglie basali sono ellittico-lanceolate, non maculate, le superiori più strette e avvolgenti il fusto, e le brattee violacee, lanceolate.
I fiori, di colore dal rosa al porpora, sono raccolti in dense infiorescenze ovato-cilindriche.
I sepali sono ovati e il mediano è posto verticalmente; i petali formano un casco attorno al ginostemio.
Il labello è trilobato, con lobi laterali divergenti, molto più stretti di quello mediano. Alla base del labello sono presenti due piccole macchie violacee. Lo sperone è sottile e filiforme.
Ne esiste una forma apocromatica interamente bianca.
Fiorisce da aprile a maggio.
Il numero cromosomico di Orchis brancifortii è 2n=42.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]È endemica della Sardegna, limitatamente ai rilievi calcarei del settore orientale, e della Sicilia, ove si ritrova sulle catene montuose settentrionali (Madonie e Nebrodi) e, con stazioni puntiformi, sull'Etna, sugli Iblei e sugli Erei. Ne è nota anche un'unica stazione in Calabria, nei pressi di Stilo.
Cresce nei prati aridi, nelle garighe e nelle macchie, fino ad una altitudine di 1200 m.
Predilige terreni calcarei ed asciutti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Rankou, H. 2018, Orchis brancifortii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 12 aprile 2021.
- ^ (EN) Orchis brancifortii, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 12 aprile 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pignatti S., Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Federico C., Guida illustrata della flora dello Zingaro, Palermo, L'Epos Società Editrice, 1999, ISBN 88-8302-186-X.
- Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Flora endemica della Sicilia
- Orchidee selvatiche in Italia
- Orchidee della Montagna della Ganzaria
- Orchidee dello Zingaro
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orchide di Branciforti
- Wikispecies contiene informazioni su Orchide di Branciforti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Orchis brancifortii GIROS, Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee
- Orchis brancifortii Forum Natura Mediterraneo, Sezione Orchidee