Olio di balena

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

L'olio di balena è l'olio ottenuto dal grasso di diverse specie di cetacei. L'olio di balena più importante è lo spermaceti che si ottiene dai capodogli. Altri cetacei molto rinomati per la qualità del loro olio sono le tre specie di balena franca (Eubalaena japonica, Eubalaena glacialis ed Eubalaena australis) e la balena di Groenlandia.[1][2]

Fabbricazione[modifica | modifica wikitesto]

L'olio di balena era ottenuto bollendo strisce di grasso raccolte dalle balene.[3] Questo processo era chiamato "purificazione" (trying out). La bollitura era effettuata a terra nel caso di balene catturate vicino alla riva o spiaggiate. Nelle spedizioni baleniere più lunghe in alto mare, la purificazione era effettuata sulla nave stessa, così che la carcassa di scarto poteva essere gettata via per fare spazio alla pesca successiva.

I misticeti (le balene con i fanoni) erano generalmente la propria principale fonte di olio di balena. L'olio dei misticeti è composto esclusivamente di trigliceridi, mentre quello degli odontoceti (le balene dentate) contiene molti esteri cerosi.[4] Le balene franche erano considerate i bersagli ideali della caccia alla balena. Sono lente, docili e restano a galla quando vengono uccise. Esse producono una gran quantità di olio di alta qualità e di osso di balena.[5] Furono cacciate fino quasi all'estinzione.

Chimica[modifica | modifica wikitesto]

L'olio di balena ha bassa viscosità (inferiore all'olio d'oliva),[6] è chiaro ed il colore varia da un giallo miele brillante a un marrone scuro, secondo la condizione del grasso animale dal quale è stato estratto e la raffinazione alla quale è stato sottoposto. Ha un forte odore di pesce. Quando viene idrogenato, diventa solido e bianco e perde il suo gusto e il suo odore sgradevole.[7][8]

La composizione dell'olio di balena varia a seconda delle specie dalle quali è stato ricavato e in base al metodo con cui è stato raccolto e lavorato. L'olio di balena è composto principalmente di trigliceridi[9] (molecole di acidi grassi attaccati a una molecola di glicerolo). L'olio ricavato dalle balene dentate conterrà una sostanziale quantità di esteri cerosi (specialmente l'olio dei capodogli).[4] La maggior parte degli acidi grassi sono insaturi. Gli acidi grassi più comuni sono l'acido oleico e i suoi isomeri (catene di carbonio 18:1).[10]

L'olio di balena è eccezionalmente stabile.[11]

Proprietà fisiche degli oli di balena
Gravità specifica da 0,920 a 0,931 a 15,6 °C (60,1 °F)[12]
Punto di infiammabilità 230 °C (446 °F)[13]
Numero di saponificazione 185–202[9]
Materia insaponificabile 0–2%[9]
Indice di rifrazione 1,4760 a 15 °C (59 °F)[14]
Numero di iodio (Wijs) 110–135[9]
Viscosità 35–39,6 cSt a 37,8 °C (100,0 °F)[6]

Applicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Importazioni americane di olio di balena e olio di spermaceti nel XIX secolo.

L'uso dell'olio di balena vide un declino costante a partire dalla fine del XIX secolo a causa dello sviluppo di prodotti alternativi superiori e, in seguito, dell'approvazione di leggi ambientali. Nel 1986, la Commissione internazionale per la caccia alle balene dichiarò una moratoria sulla caccia alle balene a fini commerciali, che oggi ha arrestato quasi del tutto l'uso di olio di balena. Agli Inuit del Nord America sono riconosciuti diritti speciali di caccia alla balena (giustificati in quanto parte integrante della loro cultura), ed essi usano ancora l'olio di balena come cibo e come olio per le lampade.[15]

L'olio di balena era usato come illuminante a buon mercato, benché emanasse un forte odore quando veniva bruciato e non fosse molto popolare.[16] Fu sostituito alla fine del XIX secolo dal cherosene, più a buon mercato, più efficiente e più duraturo.[17]

Negli Stati Uniti d'America, l'olio di balena era usato nelle auto come costituente del fluido per trasmissioni automatiche finché non fu bandito dalla Legge sulle specie a rischio di estinzione (Endangered Species Act) del 1973.[18]

Dopo l'invenzione dell'idrogenazione all'inizio del XX secolo, l'olio di balena fu usato per fare la margarina,[7] una pratica che non è più in uso. L'olio di balena nella margarina è stato sostituito dall'olio vegetale.[19]

L'olio di balena era usato anche per fare il sapone. Fino all'invenzione dell'idrogenazione all'inizio del XX secolo, era usato soltanto nei detersivi di qualità industriale perché il suo odore disgustoso e la sua tendenza a scolorire lo rendevano inadatto per il sapone cosmetico.[8]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Nella letteratura, nella narrativa e nelle memorie[modifica | modifica wikitesto]

La ricerca e l'uso dell'olio di balena, insieme a molti altri aspetti della caccia alla balena, sono discusse nel Moby-Dick di Herman Melville. Nel romanzo, la preziosità della sostanza per la società americana contemporanea è enfatizzata quando il narratore immaginario nota che l'olio di balena è "raro come il latte delle regine". John R. Jewitt, un inglese che scrisse un memoriale sui suoi anni come prigioniero del popolo nootka sulla Costa del Pacifico nordoccidentale nel 1802–1805, descrive come quello che egli chiama olio di coda fosse usato come condimento per ogni piatto, perfino per le fragole.

Friedrich Ratzel in Storia dell'umanità (1896),[20] quando discuteva le materie alimentari in Oceania, citava il commento di James Cook in relazione ai "Maori" che dice: "Nessun groenlandese è mai stato così affamato di olio di coda come i nostri amici qui, hanno ingoiato avidamente gli escrementi puzzolenti quando stavano riducendo il grasso dei pescecani mediante la bollitura."

Dunwall, una città portuale nel videogioco Dishonored (2012), usa l'olio di balena come base per la sua rivoluzione industriale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gigantes del mar
  2. ^ Mar: Ballenas
  3. ^ Rodney Barfield, Seasoned by Salt, Chapel Hill, University of North Carolina Press, 1995, p. 64, ISBN 0-8078-2231-0.
  4. ^ a b Dale W. Rice, Spermaceti, in Encyclopedia of Marine Mammals, 2ª ed., 2009, pp. 1098–1099, DOI:10.1016/B978-0-12-373553-9.00250-9.
  5. ^ Phil Clapham, Right Whales: Natural History & Conservation, Stillwater, MN, Voyageur Press, 2004, p. 8, ISBN 0-89658-657-X.
  6. ^ a b http://www.engineeringtoolbox.com/kinematic-viscosity-d_397.html
  7. ^ a b Joh. N. Tønnessen, Arne Odd Johnsen (1982). The History of Modern Whaling. pg 231
  8. ^ a b Robert Lloyd Webb (1988). On the Northwest: Commercial Whaling in the Pacific Northwest, 1790-1967. p. 144
  9. ^ a b c d Moninder Mohan Chakrabarty (2009). Chemistry And Technology Of Oils And Fats. p. 183
  10. ^ Nestor R. Bottino, The composition of marine-oil triglycerides as determined by silver ion-thin-layer chromatography, in Journal of Lipid Research, vol. 12, 1971, pp. 24–30.
  11. ^ Copia archiviata (PDF), su wdcs.org. URL consultato il 29 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2013).
  12. ^ Emil F Dieterichs (1916). A Practical Treatise on Friction, Lubrication, Fats and Oils. p. 23
  13. ^ Frank Sims (1999). Engineering Formulas Interactive: Conversions, Definitions, and Tables. p. 132
  14. ^ J. N. Goldsmith (1921). Table of Refractive Indices. p. 259
  15. ^ Filmato audio Olio di balena, su YouTube.
  16. ^ Wilson Heflin (2004). Herman Melville's Whaling Years. p. 232
  17. ^ Copia archiviata, su thefreemanonline.org. URL consultato il 7 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
  18. ^ New Scientist 1 May 1975 p. 262
  19. ^ http://www.scran.ac.uk/packs/exhibitions/learning_materials/webs/40/margarine.htm
  20. ^ Friedrich Ratzel, The History of Mankind, volume I, Londra, MacMillan, 1896, p. 257. URL consultato il 6 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 47003 · LCCN (ENsh85146342 · J9U (ENHE987007556032605171