Notothenia angustata

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Notothenia angustata
Disegno di N. angustata di Tony Ayling
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Nototheniidae
Genere Notothenia
Specie N. angustata
Nomenclatura binomiale
Notothenia angustata
F. W. Hutton, 1875
Sinonimi

Paranotothenia angustata (F. W. Hutton, 1875)[1]

Notothenia angustata (F. W. Hutton, 1875), conosciuto nei paesi anglofoni come Maori chief (letteralmente "capo Maori") o merluzzo nero, è una specie di pesce attinopterigo della famiglia dei Nototenidi. È nativa dell'Oceano Australe lungo la piattaforma continentale dell'Antartide.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Notothenia angustata fu descritto formalmente per la prima volta nel 1902 dal naturalista neozelandese (ma nato in Inghilterra) Frederick Wollaston Hutton, con il tipo nomenclaturale raccolto vicino a Dunedin, in Nuova Zelanda[2]. Il nome specifico angustata significa "ristretto", un riferimento alla testa fortemente schiacciata e al muso sottile[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Notothenia angustata è un grande pesce demersale, molto simile per forma e colore al Paranotothen magellanica. La bocca è larga e sono presenti delle creste ossute sopra ad entrambi gli occhi. La pinna caudale è arrotondata, dove le due linee laterali si sovrappongono leggermente. La prima piccola pinna dorsale possiede 6 raggi spinosi, mentre la seconda dai 15 ai 18 raggi molli, mentre quella anale 12-16. Gli esemplari conservati in alcool presentano un colore grigio o verde scuro sulla parte superiore del corpo, con screziature nere-blu e un addome giallognolo. Sulla testa si osservano piccole macchie e striature grigie e le pinne hanno sfumature nere[4]. Questa specie può raggiungere una lunghezza massima di 41 centimetri[1].

Distribuzione, habitat e biologia[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie si trova nel mare antartico e l'Oceano Pacifico meridionale, ed è riscontrabile anche vicino alle coste della Nuova Zelanda e del Cile del sud, a profondità fino ai 100 metri. I giovani esemplari frequentano spesso le pozze di marea[1], mentre gli adulti stanziano attorno alle scogliere rocciose[4]. Notothenia angustata si ciba di cefalopodi e piccoli pesci[4]; nonostante ciò, uno studio ha rivelato che in Cile le alghe compongono la maggior parte della loro dieta[5]. Come alcune specie che abitano mari più meridionali, Notothenia angustata riesce a produrre proteine antigelo da introdurre nel suo sangue[6], come tutte le specie del genere Notothenia. Nello studio di questa specie, sono stati rivenuti ben 11 tipi viventi diversi di parassiti, inclusi digenei, cestodi e nematodi[5]. Pur venendo pescati all'amo e pur essendo la carne edibile, questa specie non viene perscata per la commercializzazione, ma viene riutilizzata come esca per la pesca delle aragoste[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Rainer Froese e Daniel Pauly (a cura di), Notothenia angustata, su FishBase, 2021. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  2. ^ William N. Eschmeyer, "Species in the genus Notothenia", in Catalog of Fishes, California Academy of Sciences.
  3. ^ Christopher Scharpf e Kenneth J. Lazara (a cura di), Order Perciformes: Suborder Notothenoididei: Families Bovichtidae, Pseaudaphritidae, Elegopinidae, Nototheniidae, Harpagiferidae, Artedidraconidae, Bathydraconidae, Channichthyidae and Percophidae, in The ETYFish Project Fish Name Etymology Database, Christopher Scharpf and Kenneth J. Lazara, 12 aprile 2021. URL consultato il 10 ottobre 2021.
  4. ^ a b c Fish, Black Cod, su marinelife.ac.nz, Marine Life Database. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  5. ^ a b (ES) Gabriela Muñoz, Félix Garcías, Verónica Valdebenito e Mario George-Nascimento, Parasitofauna y alimentación de Notothenia c.f. angustata Hutton, 1875 (Pisces: Nototheniidae) en el intermareal de dos localidades del Golfo de Arauco, Chile, in Boletín chileno de parasitología, vol. 56, 1–2, 2001.
  6. ^ Zulema L. Coppes Petricorena e George N. Somero, Biochemical adaptations of notothenioid fishes: Comparisons between cold temperate South American and New Zealand species and Antarctic species, in Comparative Biochemistry and Physiology A, vol. 147, n. 3, 2006, pp. 799–807.
  7. ^ Page 7. Fish of the northern and southern rocky sea floor, su Te Ara The Encyclopaedia of New Zealand. URL consultato il 24 settembre 2021.

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