Nordamerica spagnolo

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Nordamerica spagnolo

Tra il Cinquecento e l'inizio dell'Ottocento l'attuale territorio meridionale degli Stati Uniti era sotto dominio spagnolo. Esso comprendeva gli attuali stati della Florida, della California, del Texas, del New Mexico e dell'Arizona. Dal 1763 al 1800 si aggiunse anche la Louisiana. Era sotto l'amministrazione del Vicereame della Nuova Spagna.

Esplorazione della costa sudorientale

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Ossessionato dalla ricerca della fonte dell'eterna giovinezza, Juan Ponce de León sentì parlare di una terra meravigliosa situata a nord di Puerto Rico. Dopo aver domato una ribellione degli indios, il 15 marzo 1513 lasciò San Juan alla ricerca di questa terra di cui aveva sentito parlare. Il 27 marzo successivo la nave arrivò nelle coste di questa terra, chiamandola Tierra de la Pascua Florida. Il 2 aprile sbarcò nei pressi dell'attuale Cape Canaveral. [1] L'esplorazione del posto durò appena sei giorni, gli uomini di Ponce appurarono che i nativi del posto erano molto ostili, così si reimbarcarono verso sud. Arrivando sulla punta della Florida, gli spagnoli notarono che la costa si prolungava ulteriormente verso nord, così Ponce de León decise di proseguire verso ovest. La spedizione risalì la costa fino a Capo Romano portandosi nelle vicinanze di Pensacola. Dopo aver tracciato alcune mappe, la spedizione di Ponce de León fece ritorno all'Avana e poi a Porto Rico.[1] I dati che Ponce de León aveva tra le mani, furono sufficienti per ottenere l'appoggio della Corona spagnola, così fu finanziato un nuovo viaggio di esplorazione verso la Florida. Il 20 febbraio 1521 Ponce de León uscì nuovamente da Porto Rico in direzione della Florida. Con circa duecento uomini, questa spedizione aveva l'intento di colonizzare il territorio, ma una volta sbarcati, gli spagnoli vennero ripetutamente attaccati dagli indiani Calusa. Lo stesso Ponce de León venne ferito da una freccia avvelenata. Successivamente il piccolo insediamento spagnolo fu abbandonato e i coloni tornarono a l'Avana.[1] Nonostante il fallimento, le scoperte di Poince de León fu importante non solo per aver scoperto la penisola, ma anche per aver saputo della presenza della Corrente del Golfo.[1]

La scoperta della Florida non diede un immediato vantaggio al regno spagnolo. Passò un solo anno quando venisse intrapresa una nuova spedizione dopo il fallimento di Ponce de León. Lucas Vázquez de Ayllón, un rispettabile toledano che stava facendo fortuna con le piantagioni di zucchero a Santo Domingo, ottenne la licenza di esplorare la costa atlantica e scoprire nuove terre.[1] Vázquez de Ayllón non era un navigatore, bensì un giudice, così contattò Francisco Gordillo al quale incaricò di esplorare la costa a nordest della Florida. Una volta equipaggiata una caravella con tutto il necessario, Gordillo partì alla ricerca di terre sconosciute; Gordillo fu accompagnato da un vecchio amico, Pedro de Quexo, il quale era a capo di una nave noleggiata da Juan Ortiz de Matienzo. Gli uomini della spedizione sbarcarono nei pressi dell'attuale Cape Fear nella Carolina del Nord. Qui gli spagnoli fecero amicizia con degli indiani pacifici, tuttavia molti di loro erano privi di scrupoli, così li catturarono a tradimento per portarli a Hispaniola e sfruttarli come schiavi.[1] Questa azione indignò Diego Colombo e mise nei guai Vázquez de Ayllón. Tuttavia questi riuscì a non compromettere la sua immagine presso la corte spagnola, così ottenne il permesso di fare nuove missioni esplorative presso la Tierra de Chicora, descritta come una sorta di paradiso terrestre e simile all'Andalusia. Nel 1526 Vázquez de Ayllón partì da Santo Domingo con cinque navi con a bordo seicento uomini e donne, oltre a un certo numero di uomini di chiesa che dovevano convertire i nativi. Dopo aver perso una nave, Vázquez de Ayllón decise di fermarsi a Cape Fear, così da poter costruirne un'altra con la legna del posto. Vedendo il posto, i coloni spagnoli furono ino0rriditi dal luogo, una zona paludosa. In quel momento ci furono i primi disordini e laguida indiana del posto, chiamata Francisco Chicota, abbandonò gli spagnoli.[1] Tuttavia Vázquez de Ayllón ordinò di proseguire il viaggio verso nord. La spedizione arrivò fino alla Baia di Chesapeake, chiamata Bahía de Santa María. Nell'ottobre 1526 i coloni furono sbarcati in Georgia, venne fondata la colonia di San Miguel de Guadalupe. Gli spagnoli passarono a San Miguel l'inverno 1526-1527. Fu un inverno molto duro e dei seicento uomini e donne che partirono, in primavera ne rimasero vivi soltanto centocinquanta. Anche Vázquez de Ayllón perì di febbre. I sopravvissuti decisero di abbandonare l'impresa e tornarono a Hispaniola.[1]

Avendo sentito parlare di terre favolose a nordest delle Isole Caraibiche, Fancisco de Garay finanziò l'impresa di Alfonso Álvarez de Pineda con quattro navi. Partita nel 1519, la spedizione di Álvarez de Pineda si portò ad est della Florida e iniziarono a costeggiare gli attuali stati dell'Alabama, della Louisiana e del Texas, scoprendo il delta del Mississsippi e risalendo il Rio Grande, chiamato Rio de las Palmas. Successivamente presentò una relazione positiva sul suo viaggio e chiamò, l'area da lui scoperta, Tierra de Amichel.[1] Approffitando di queste informazioni, nel luglio 1523 Garay volle tentare una spedizione di conquista simile a quella intrapresa da Hernán Cortés che consisteva in undici vascelli e settecentocinquanta uomini reclutati in Giamaica. Garay e i suoi uomini arrivarono all'imbocco del fiume Soto al Marina, però credettero di essere arrivati al Rio de las Palmas. Venne mandata una missione esploratrice alla ricerca dell'insediamento di Diego de Camargo, ma i risultati furono nulli. Quindi Garay decise di abbandonare l'insediamento e con si suoi uomini si diresse verso sud e marciò verso il Messico dove incontrò Cortés. Garay morì il 27 dicembre 1523 e la colonizzazione della Tierra de Amichel passò nel dimenticatoio. Tuttavia le esplorazioni di de Pineda furono importanti poiché venne mappata la costa sudorientale degli attuali Stati Uniti.[1]

Esteban Gomez, un navigatore originario di Porto, partì da La Coruňa nel settembre 1524. Il suo compito era la ricerca del Passaggio a Nord-Ovest. Attraversò l'Oceano Atlantico in linea retta con la nave La Anunciada e arrivò presso le coste dell'attuale Nuova Scozia, poi, scendendo verso sud, costeggiò le attuali Nuova Inghilterra, New York, New Jersey, Delaware e Pennsylvania. Con modestia chiamò questi territori Tierra de Esteban Gomez. Successivamente si fermò alla Baia di Chesapeake dove riparò La Anunciada, si diresse verso sud e poi fece ritorno in Spagna. Agli inizi degli anni Trenta la Corona spagnola aveva una prima conoscenza delle coste nordamericane sudorientali.[1]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Martinez Laínez-Canales Torres, Banderas Lejanas, pp.

Voci correlate

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