Nigrita luteifrons

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Nigrita fronte chiara
Nigrita luteifrons'
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Estrildidae
Genere Nigrita
Specie N. luteifrons
Nomenclatura binomiale
Nigrita luteifrons
Verreaux, J. & Verreaux, E., 1851

La nigrita fronte chiara (Nigrita luteifrons Verreaux, J. & Verreaux, E., 1851) è un uccello passeriforme della famiglia degli Estrildidi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura fino a 11 cm di lunghezza, coda compresa.

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Faccia, gola, petto, ventre, sottocoda e coda sono di colore nero, più scuro su faccia e coda e con riflessi bluastri sulle altre parti, mentre vertice, nuca, dorso, ali e codione sono di colore grigio topo, con tendenza a scurirsi fino a divenire nerastro sulle remiganti: la fronte è di colore bianco o giallastro a seconda della sottospecie (da cui il nome comune della specie), colorazione questa più estesa nei maschi rispetto alle femmine. Il becco è nero, le zampe sono di colore carnicino-grigiastro, gli occhi sono bruno-rossicci con anello perioculare grigio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli diurni, che vivono in coppie o al più in gruppetti familiari di una decina d'individui, a volte in associazione con altre specie di uccelli (come l'affine nigrita testa grigia, i nettarinidi o altri passeriformi insettivori): essi passano la maggior parte della giornata fra le chiome degli alberi, alla ricerca di cibo.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La dieta della nigrita fronte chiara si compone prevalentemente d'insetti e delle loro larve: questi uccelli si nutrono inoltre di frutta (principalmente le infruttescenze della palma da olio e di Ficus pseudomangifera), bacche e semi.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La stagione riproduttiva cade generalmente durante la seconda metà della stagione delle piogge: i due sessi collaborano sia nella costruzione del nido (che consiste in una struttura sferica di circa 13 cm di diametro, costituita di fili d'erba e fibre vegetali intrecciate e collocata nel folto della vegetazione arborea) che nella cova delle 4-5 uova biancastre (che dura circa due settimane) e dei nidiacei, i quali sono in grado d'involarsi attorno alle tre settimane dalla schiusa ma tendono a restare coi genitori fino al mese e mezzo circa di vita.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nella fascia tropicale dell'Africa che va dalla Sierra Leone al nord-ovest dell'Angola e ad est fino all'Uganda occidentale.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree alberate con folto sottobosco e presenza di radure erbose o cespugliose più o meno estese, sempre a bassa quota: essi dimostrano di non temere eccessivamente la presenza dell'uomo, e colonizzano senza problemi le piantagioni di alberi da frutto ed i viali alberati.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Se ne riconoscono due sottospecie[2]:

  • Nigrita luteifrons luteifrons, la sottospecie nominale, diffusa nella maggior parte dell'areale occupato dalla specie;
  • Nigrita luteifrons alexanderi Ogilvie-Grant, 1907, endemica dell'isola di Bioko;

La sottospecie alexanderi differisce da quella nominale per la colorazione dorata anziché biancastra della fronte (da cui il nome scientifico della specie, luteifrons, derivante dal latino e stante a significare "dalla fronte dorata").

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Nigrita luteifrons, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]