Nicola Gualtieri (senatore)

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Nicola Gualtieri
NascitaL'Aquila, 2 maggio 1866
MorteRoma, 10 aprile 1953
Cause della morteNaturali
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Anni di servizio1883-1930
GradoGenerale di corpo d'armata
fascicolò personale
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Nicola Gualtieri

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato15 maggio 1929 –
21 gennaio 1946
Legislaturadalla XXVIII
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge per la conversione dei decreti-legge (10 dicembre 1931-19 gennaio 1934)
  • Segretario della Commissione per l'esame dei disegni di legge per la conversione dei decreti-legge (3 maggio 1934-2 marzo 1939)
  • Membro ordinario della Commissione d'accusa dell'Alta Corte di Giustizia (17 aprile-21 dicembre 1939)
  • Membro della Commissione degli affari dell'Africa italiana (17 aprile 1939-5 agosto 1943)
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioScuola militare
Professionemilitare di carriera

Nicola Gualtieri (L'Aquila, 2 maggio 1866Roma, 10 aprile 1953) è stato un militare e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1866 da Giuseppe ed Enrichetta Antonelli, era cugino di Gennaro Manna. Ammesso nel 1883 nella Regia Accademia e Scuola di applicazione di Artiglieria e genio, nel 1886 diventò sottotenente nello Stato maggiore di artiglieria e nel 1888 tenente nel 6º reggimento artiglieria pesante. Rimasto in Italia per la scuola di guerra durante il conflitto italo-turco, prese parte alla prima guerra mondiale, dapprima destinato all'intendenza della III armata; in seguito, promosso colonnello, comandò la brigata Taro contro l'offensiva austro-ungarica nel settore della Vallagarina, fermata al passo Buole. Tornato alla III armata dopo la disfatta di Caporetto, ne diresse la ritirata dall'Isonzo al basso Adige. Passò in seguito al comando della 47ª divisione (Armata del Grappa), guidando le brigate Lombardia e Bologna nel respingere gli austriaci verso Feltre, e venne quindi nominato comandante del settore di Bolzano, dove rimase anche dopo la cessazione delle ostilità. Negli anni seguenti comandò le divisioni Trento e Pola e concluse la carriera con l'incarico di capo di stato maggiore del Regio Esercito. Nominato senatore nel 1929, nella categoria degli ufficiali generali di terra e di mare, venne dichiarato decaduto dall'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo con sentenza del 21 gennaio 1946, convalidata l'8 luglio 1948 dalla corte suprema di cassazione.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Civili[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia decorato di Gran Cordone - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Militari[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro per anzianità di servizio - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Capo di stato maggiore del Regio Esercito Successore
Giuseppe Francesco Ferrari 29 luglio 1928 - 4 febbraio 1929 Alberto Bonzani