Neotocite

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Neotocite
Classificazione Strunz (ed. 10)9.ED.20[1]
Formula chimica(Mn,Fe2+)SiO3·(H2O)[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinoamorfo
Proprietà fisiche
Densità2,8[3] g/cm³
Densità misurata2,43[1] g/cm³
Durezza (Mohs)3 - 4[3]
Sfaldaturafragile
Fratturaconcoide[1]
Colorenero, da marrone scuro a verde oliva scuro[1]
Opacitàresinosa
Striscioda marrone scuro a nero[4]
Diffusionediffuso
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La neotocite (simbolo IMA: Neo[5]) è un minerale e un silicato piuttosto comune avente una struttura amorfa o di gel appartenente alla serie hisingerite-neotocite con composizione (Mn2+, Fe2+)SiO3·(H2O)[4] oppure (Mn,Fe,Mg)SiO3·H2O[1] a seconda delle fonti. Strutturalmente appartiene alla famiglia dei fillosilicati.

Etimologia e storia

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La neotocite deve il suo nome dal greco νεοτόκος (neotokos, di nuova formazione) in quanto è il prodotto dell'alterazione di altre specie minerali.[4]

Il minerale è stato rinvenuto nella miniera di Erik Ers nella contea di Gävleborg (Svezia), che è la sua località tipo.[1]

Classificazione

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Il neotocita è un silicato amorfo o non cristallino. La sua durezza sulla scala di Mohs è compresa tra 3 e 4.[1]

Secondo la Classificazione Nickel-Strunz, la neotocite appartiene alla classe "9.E Fillosilicati" e da lì alla sottoclasse dei " Fillosilicati con strati di caolinite composti di reti di tetraedri e ottaedri" dove insieme a crisocolla, allofane e imogolite forma il gruppo 9.ED.20.

Nella classificazione secondo Dana, molto usata nel mondo anglosassone, la neotocite appartiene alla classe dei "fillosilicati" e da lì alla sottoclasse dei "Fillosilicati; fogli di fillosilicati di anelli a sei membri con strati 1:1".

Anche la Sistematica dei lapislazzuli secondo Stefan Weiß, che si basa sull'ottava classificazione di Strunz, benché obsoleta, per rispetto dei collezionisti e delle collezioni private, classifica la neotocite nella sezione dei "fillosilicati" e successivamente nella sottoclasse dei "fillosilicati simili alla mica con strutture [Si4O10]4- e strutture correlate".

Abito cristallino

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Dato che il minerale è amorfo, non sono disponibili dati sul suo sistema cristallino né sui suoi parametri di cella.[2][4]

Origine e giacitura

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La neotocite deriva dall'alterazione della rodonite e di altri minerali ferro-manganesiferi.[4].

Il minerale è molto diffuso e pertanto si trova in molti Paesi sparsi per il mondo; in Italia è stata rinvenuta nelle miniere Varenche e Praborna in Val d'Aosta; nelle miniere Valgraveglia[6] e Scrava in provincia di Genova; nelle miniere Cerchiara, Monte Nero e Monte Alpe in provincia di La Spezia; nelle miniere Monte Maniglia e Valletta in Piemonte; nella miniera Erla in Trentino Alto Adige; in Veneto presso la montagna Civillina.[1]

Forma in cui si presenta in natura

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La struttura del minerale è costituita da strutture di ottaedri (Fe,Mn)O6 e tetraedri SiO4 che formano sfere cave di 50 - 100 Å di diametro, aggregate in un solido isotropico, con una porosità residua almeno del 10% in volume.[7]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Neotocite, su mindat.org. URL consultato il 28 maggio 2024.
  2. ^ a b (DE) Neotocite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 28 maggio 2024.
  3. ^ a b (EN) Neotocite Mineral Data, su webmineral.com.
  4. ^ a b c d e (EN) Neotocite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 28 maggio 2024.
  5. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 18 luglio 2024.
  6. ^ (DE) Neotokit (braun), Rhodochrosit (weiß), su mineralienatlas.de. URL consultato il 28 maggio 2024.
  7. ^ (EN) R.A. Eggleton et al., Structural aspects of the hisingerite-neotocite series, in Clay minerals, vol. 18, n. 1, 1983, pp. 21–31, DOI:10.1180/claymin.1983.018.1.03. URL consultato il 28 maggio 2024.

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