Nanofiltrazione delle acque reflue

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La nanofiltrazione delle acque reflue è un processo di rimozione dei solidi sospesi in un fluido contaminato, realizzata mediante passaggio del fluido attraverso un mezzo impermeabile al solido con pori che misurano circa 0.001 µm.

Per far passare l'acqua attraverso questi pori è richiesta una pressione operativa modesta, ma più alta di quella necessaria per la microfiltrazione (MF) o ultrafiltrazione (UF).

Tale membrana trattiene una frazione significativa del carico ionico dell'acqua e le molecole solubili aventi dimensioni fino a 5 Å.

Questo sistema può rimuovere tutte le cisti, batteri, virus e materiale umico. Si ottiene una eccellente protezione dalla formazione di DBP aggiungendo il disinfettante dopo la filtrazione a membrana.

Tuttavia, l'acqua prodotta può essere corrosiva a causa della proprietà delle membrane per NF di rimuovere l'alcalinità ed ovviamente, sarà necessario trattare l'acqua dopo la filtrazione per ripristinarne le caratteristiche fisiche originali (es. aggiunta di alcalinità).

Applicazioni[modifica | modifica wikitesto]

La nanofiltrazione è una tecnica di filtrazione innovativa che si applica nell'ambito del trattamento fisico-chimico per:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Yazan Ibrahim, Fawzi Banat e Vincenzo Naddeo, Numerical modeling of an integrated OMBR-NF hybrid system for simultaneous wastewater reclamation and brine management, in Euro-Mediterranean Journal for Environmental Integration, vol. 4, n. 1, 2019-12, p. 23, DOI:10.1007/s41207-019-0112-2. URL consultato il 4 febbraio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]