Namafelis minor

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Namafelis
Immagine di Namafelis minor mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Felidae
Genere Namafelis
Specie N. minor

Il namafelide (Namafelis minor) è un mammifero carnivoro estinto, appartenente ai felidi. Visse nel Miocene inferiore (circa 17 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Namibia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è conosciuto solo per alcuni resti fossili frammentari, che includono parti del cranio e della dentatura. L'aspetto doveva essere piuttosto simile a quello di un gatto selvatico attuale, e le dimensioni erano paragonabili a quelle di una lince. Il cranio era insolitamente corto, soprattutto in relazione a quello di altri felidi del periodo (come Styriofelis), e lo spazio che separava i canini dai premolari (diastema) era ridotto, come nei felidi odierni. I canini erano a sezione conica e la mandibola corta e alta. Il primo molare inferiore possedeva un talonide insolitamente ben sviluppato, simile a quello dello ienide cacciatore Chasmaporthetes e del felide nordamericano Pratifelis.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Namafelis minor è noto per fossili ritrovati nel sito di Arrisdrift, in Namibia, ed è stato descritto per la prima volta nel 1998. Inizialmente i fossili vennero attribuiti al genere Diamantofelis, che comprendeva un'altra specie ritrovata nel giacimento, ma di dimensioni maggiori (D. ferox, della taglia di un puma); nel 2003 un nuovo studio permise di riconoscere Diamantofelis minor come un genere a sé stante, Namafelis. Namafelis e Diamantofelis possiedono alcune caratteristiche insolite, soprattutto per dei felidi risalenti al Miocene inferiore: il cranio corto e il diastema molto breve li avvicinano molto ai felini e ai panterini di tipo odierno, e li differenziano notevolmente rispetto agli altri felidi del Miocene inferiore e medio (come Styriofelis e Pseudaelurus). D'altra parte, alcune caratteristiche della dentatura come la forma e il numero di cuspidi sui molari avvicinano Namafelis alla specie Styriofelis lorteti.

I resti di Namafelis, Diamantofelis e di altre forme africane enigmatiche, come Asilifelis e Katifelis, complica il quadro dell'evoluzione dei felidi di tipo moderno, che potrebbero aver avuto quindi un'origine africana anziché eurasiatica. La frammentarietà dei resti, in ogni caso, non permette una classificazione chiara, e Namafelis (come anche Diamantofelis) potrebbe essere una forma aberrante di barbourofelidi (una famiglia di carnivori affini ai felidi, dotati di lunghi canini compressi lateralmente), dai canini conici.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Si suppone che Namafelis fosse un predatore di piccole prede, forse adatto a tendere agguati e a inseguire per brevi tratti. È possibile che fosse una forma arboricola, come anche l'analogo Styriofelis dell'Europa.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Morales, J.; Pickford, M.; Soria, D. & Fraile, S. (1998). New carnivores from the basal Middle Miocene of Arrisdrift, Namibia. Eclogae geologicae Helvetiae, 91: 27-40.
  • Morales, J.; Pickford, M.; Fraile, S.; Salesa, M.J. & Soria, D. (2003). Creodonta and Carnivora from Arrisdrift, early Middle Miocene of southern Namibia. Memoirs of the Geological Survey of Namibia, 19: 177-194.
  • Werdelin, L.; Yamaguchi, N.; Johnson, W.E. & O'Brien, S.J. (2010). Felid phylogeny and evolution. In: The Biology and Conservation of Wild Felids, (Macdonald, D.M. & Loveridge, A., eds.). Oxford University Press, Oxford, 59-82.