NGC 6755

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NGC 6755
Ammasso aperto
NGC 6755
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data1785
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneAquila
Ascensione retta19h 07m 49s[1]
Declinazione+04° 16′ 00″[1]
Distanza4630[2] a.l.
(1420[2] pc)
Magnitudine apparente (V)7,5[1]
Dimensione apparente (V)14'
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso aperto
ClasseII 2 r
Età stimata52 milioni di anni[2]
Altre designazioni
Cr 397; OCl 96[1]
Mappa di localizzazione
NGC 6755
Categoria di ammassi aperti

Coordinate: Carta celeste 19h 07m 49s, +04° 16′ 00″

NGC 6755 è un ammasso aperto visibile nella costellazione dell'Aquila.

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa per individuare NGC 6755.

Si tratta di un ammasso non particolarmente luminoso e facile da osservare; il metodo più semplice per individuarlo consiste nell'individuare la stella θ Serpentis, di magnitudine 4,62, e spostarsi esattamente 3 gradi ad est di quest'ultima, poco più a nord della linea che la congiunge a δ Aquilae. Si presenta come un oggetto oscurato, situato sul bordo della Fenditura dell'Aquila; per individuare le sue componenti più luminose, di magnitudine 10-11, occorre un telescopio con almeno 150mm di apertura, seppure con ingrandimenti non troppo spinti, mentre con strumenti da 200-250mm e ingrandimenti oltre i 100x si possono distinguere diverse decine di stelle fino alla magnitudine 14. Al binocolo si presenta infatti come un oggetto debole e nebuloso apparentemente privo di stelle.

A causa della sua declinazione a cavallo dell'equatore celeste, quest'ammasso può essere osservato senza alcuna distinzione rilevante da tutte le aree della Terra; in corrispondenza dell'equatore si presenta praticamente allo zenit.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra giugno e ottobre.

Storia delle osservazioni[modifica | modifica wikitesto]

NGC 6755 è stato individuato per la prima volta da William Herschel nel 1785, che lo vide attraverso il suo riflettore da 18,4 pollici; lo descrisse come un ammasso di natura chiaramente stellare, piuttosto esteso e ricco, le cui componenti vanno dalla magnitudine 12 alla magnitudine 14; nel New General Catalogue è fornita una descrizione simile.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Trovandosi a una distanza di ben 1420 parsec (4630 anni luce),[2] NGC 6755 si trova probabilmente in una regione intermedia fra il Braccio di Orione e il Braccio del Sagittario, al di là dei grandi sistemi nebulosi della Fenditura dell'Aquila, che contribuiscono al suo oscuramento. Altri studi portano la distanza dell'ammasso a ben 2150 parsec (circa 7000 anni luce).[5]

In uno studio fotometrico incentrato sulla regione di NGC 6755 sono state analizzate quasi 17000 stelle, la massima parte delle quali non appartengono all'ammasso ma vi si osservano sovrapposte per effetti prospettici, essendo più vicine o più lontane; fra quelle appartenenti all'ammasso sono state individuate 70 variabili, 30 delle quali sono variabili a eclisse, 4 variabili presentanti una cromosfera attiva, due variabili γ Dor, una variabile δ Sct e diverse giganti rosse irregolari.[5] L'età dell'ammasso risulta essere relativamente giovane, stimato attorno ai 52 milioni di anni.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 6755. URL consultato il 9 giugno 2013.
  2. ^ a b c d e WEBDA page for open cluster NGC 6755, su univie.ac.at. URL consultato il 9 giugno 2013.
  3. ^ Una declinazione di 4°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 86°; il che equivale a dire che a nord dell'86°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud dell'86°S l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 6755, su ngcicproject.org. URL consultato il 9 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ a b Ciechanowska, A.; Pietrzynski, G.; Kolaczkowski, Z.; Wyrzykowski, L.; Szewczyk, O.; Kubiak, M.; Udalski, A.; Szymanski, M. K., The Optical Gravitational Lensing Experiment. Variable Stars in the Field of Open Cluster NGC 6755, in Acta Astronomica, vol. 57, settembre 2007, pp. 249-266. URL consultato il 9 giugno 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo NGC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X

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