NGC 2232

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NGC 2232
Ammasso aperto
NGC 2232
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data1784
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneUnicorno
Ascensione retta06h 27m 15s[1]
Declinazione-04° 45′ 30″[1]
Distanza1170[2] a.l.
(359[2] pc)
Magnitudine apparente (V)3,9[1]
Dimensione apparente (V)29'
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso aperto
ClasseIII 2 p
Età stimata53 milioni di anni[2]
Altre designazioni
Cr 93; OCl 545[1]
Mappa di localizzazione
NGC 2232
Categoria di ammassi aperti

Coordinate: Carta celeste 06h 27m 15s, -04° 45′ 30″

NGC 2232 è un ammasso aperto visibile nella costellazione dell'Unicorno.

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa per individuare NGC 2232.

Non vi sono grosse difficoltà nell'individuare quest'oggetto, sebbene nei dintorni non vi siano stelle luminose; si può provare a cercarlo circa 13 gradi a est della Nebulosa di Orione, oppure circa 3,5° a nordest della stella γ Monocerotis. Appare molto sparso, con le componenti principali disperse su una superficie di mezzo grado e raccolte intorno a due punti distinti, il più meridionale dei quali è il più ricco. Un binocolo 10x50 risolve l'oggetto completamente; la sua stella più luminosa è la 10 Monocerotis, di magnitudine 5,05. Ingrandimenti elevati ottenibili con telescopi di lunga focale non permettono di averne una visione d'insieme.

La declinazione quasi a cavallo dell'equatore celeste di quest'ammasso favorisce leggermente gli osservatori dell'emisfero sud, sebbene si presenti circumpolare solo a partire da latitudini molto elevate; dall'emisfero boreale la sua osservazione risulta penalizzata soltanto dalle regioni situate a elevate latitudini settentrionali ed è osservabile da tutte le aree popolate della Terra.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra novembre e aprile.

Storia delle osservazioni[modifica | modifica wikitesto]

NGC 2232 venne individuato per la prima volta da William Herschel nel 1784 attraverso un telescopio riflettore da 18,7 pollici; suo figlio John Herschel lo riosservò in seguito e lo inserì poi nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 1415.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

NGC 2232 è un ammasso piuttosto giovane e poco popolato, situato alla distanza di 359 parsec (1170 anni luce);[2] la sua posizione ricade così all'interno del Braccio di Orione, nei pressi del Complesso nebuloso molecolare di Orione e all'interno della Cintura di Gould. Nonostante la piccola distanza angolare, quest'ammasso è molto in primo piano rispetto alla regione nebulosa di Monoceros R2.

L'età dell'ammasso è stimata sui 50 milioni di anni circa[2] e sue componenti più luminose appartengono alla classe spettrale B; a queste si aggiungono alcune stelle di classe A e F e diverse altre di classi inferiori, molte delle quali mostrano un eccesso di radiazione infrarossa a causa della presenza di densi dischi di polveri. Proprio per questa ragione, l'ammasso è stato oggetto di studi per trovare possibili indizi della formazione di pianeti, in particolare attorno alle stelle di classe spettrale A, dove sembra comune la formazione di giganti ghiacciati.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 2232. URL consultato il 18 agosto 2013.
  2. ^ a b c d e WEBDA page for open cluster NGC 2232, su univie.ac.at. URL consultato il 18 agosto 2013.
  3. ^ Una declinazione di 5°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 85°; il che equivale a dire che a sud dell'85°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord dell'85°N l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 2232, su ngcicproject.org. URL consultato il 18 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ Currie, Thayne; Plavchan, Peter; Kenyon, Scott J., A Spitzer Study of Debris Disks in the Young Nearby Cluster NGC 2232: Icy Planets Are Common around ~1.5-3 Msolar Stars, in The Astrophysical Journal, vol. 688, n. 1, novembre 2008, pp. 597-615. URL consultato il 18 agosto 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X

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