Mother Popcorn
Mother Popcorn (You Got to Have a Mother for Me) Part 1 singolo discografico | |
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Artista | James Brown |
Pubblicazione | giugno 1969 |
Durata | 2:55 (Part 1) 3:00 (Part 2) |
Album di provenienza | It's a Mother |
Dischi | 1 |
Tracce | 2 |
Genere | Funk |
Etichetta | King Records 6245 |
Produttore | James Brown |
Registrazione | 13 maggio 1969, King Studios, Cincinnati, Ohio |
Formati | 7" |
James Brown - cronologia | |
Mother Popcorn (You Got to Have a Mother for Me) è un brano musicale scritto da James Brown ed Alfred Ellis. Venne pubblicato in due parti su singolo nel 1969 dalla King Records (K6245).
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Successo da primo posto nella classifica R&B e undicesimo in quella Pop negli Stati Uniti,[1][2] il singolo fu il miglior piazzamento in classifica della serie di registrazioni ispirate al popolare ballo "Popcorn" che Brown fece quell'anno, includendo The Popcorn, Lowdown Popcorn e Let a Man Come In and Do the Popcorn. (La "mother" ("madre") del titolo della canzone era, nelle parole del biografo RJ Smith, "l'onorificenza [di Brown] per un culo grosso".)[3]
Mother Popcorn ha un ritmo e una struttura simili al successo del 1967 Cold Sweat dello stesso Brown, ma possiede un tempo più veloce e maggiori percussioni e fiati che donano al pezzo una maggiore freneticità. Il critico musicale Robert Christgau segnalò Mother Popcorn come il punto di svolta nella musica funk di Brown, dove egli "cominciò ad occuparsi sempre più esclusivamente delle distinzioni ritmiche".[4] Il brano include un assolo di sassofono eseguito da Maceo Parker, che inizia alla fine della "Part 1" nella versione su singolo della canzone.
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- James Brown - voce solista, produzione[5]
- The James Brown Orchestra
- Richard "Kush" Griffith - tromba
- Joe Davis - tromba
- Fred Wesley - trombone
- Alfred "Pee Wee" Ellis - sax alto
- Maceo Parker - sax tenore
- St. Clair Pinckney - sax baritono
- Jimmy Nolen - chitarra elettrica
- Alphonso "Country" Kellum - chitarra
- Charles Sherrell - basso
- Clyde Stubblefield - batteria
Esecuzioni dal vivo
[modifica | modifica wikitesto]Brown eseguì la canzone in una versione dal vivo nel suo album Sex Machine.
You Got to Have a Mother for Me
[modifica | modifica wikitesto]Il 13 gennaio 1969, Brown registrò una canzone agli RCA Studios di Los Angeles, intitolata You Got to Have a Mother for Me. Essa possiede gran parte dello stesso testo di Mother Popcorn ma una parte strumentale completamente differente, e fu scartata per la pubblicazione su singolo in favore dell'incisione successiva, che mantenne il titolo del brano precedente sotto forma di sottotitolo. L'originale You Got to Have a Mother for Me è stata pubblicata nella raccolta Motherlode del 1988.
Cover
[modifica | modifica wikitesto]Gli Aerosmith reinterpretarono Mother Popcorn nel loro album Live! Bootleg. Il brano è stato reinterpretato anche da Frank Black nel tribute album James Brown Super Bad @ 65 del 1998, e dai Blues Brothers in medley con Do You Love Me nell'album Made in America (1980).
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]- Il testo e la musica di Mother Popcorn sono brevemente citati nella canzone Gett Off di Prince.
- La frase del testo «you got to have a mother for me» è citata dai Jon Spencer Blues Explosion nella loro canzone Brenda.
- Nel 1969 Vicki Anderson incise la canzone Answer to Mother Popcorn (I Got a Mother for You) come risposta al pezzo di Brown.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Joel Whitburn, Top R&B/Hip-Hop Singles: 1942-2004, Record Research, 2004, p. 84.
- ^ White, Cliff (1991). "Discography". In Star Time (pp. 54–59) [CD booklet]. New York: PolyGram Records.
- ^ Smith, R.J. (2012). The One: The Life and Music of James Brown, 220. New York: Gotham Books.
- ^ Christgau, Robert. "A Consumer Guide to James Brown".
- ^ Leeds, Alan M., and Harry Weinger (1991). Star Time: Song by Song. In Star Time (pp. 46–53) [CD booklet]. New York: PolyGram Records.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mother Popcorn, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.