Moroni (famiglia bergamasca)

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Moroni è il cognome di alcune famiglie presenti sui territori di Milano e Bergamo già dal primo millennio, ma non vi sono tra le due famiglie collegamenti certi. Vi è la presenza di personaggi dal medesimo cognome anche in altri territori italiani non sempre collegabili alle due famiglie lombarde.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine della famiglia Moroni secondo lo storico Durante Dorio, risalirebbe all'antica famiglia veneziana dei Celsi.[1], poi trasferitasi a Milano e nella bergamasca.

I Moroni provengono probabilmente da Albino trasferitisi a Bergamo, ma potrebbe essere anche la situazione opposta. Il primo personaggio identificato della famiglia è Joannis Moroni nel 1156 presente ad Albino, mentre in Borgo Palazzo di Bergamo Ioannes Moroni nel 1204 e sempre ad Albino nel 1216 un Ioannes Moroni.
Nel 1221 risulta presente Ioannes Moronus con la carica di tesoriere (caneparius) di Bergamo. Nel 1233 un Moronis è indicato a svolgere il medesimo ruolo, difficile comprendere si sia il medesimo soggetto. Proprio nel XIII secolo risulta la presenta in atti di personaggi aventi il medesimo cognome: Guillelmus domini Ioannis de Moronibus nel 1246, un Alberto giudice (Castoldi) nel 1263 e nel 1287 un certo Obertus Moronum. Risulta poi che la presenza di personaggi aventi questo cognome siano sparsi in molte località della bergamasca. Nel 1288 un Bergamus filius quondam Guillelmi Moronum de Sorisole presente a Bergamo, e poi Ioannes Moronum de Sedrina. Vengono indicati anche Moroni presenti a Ponte San Pietro e a Sombreno.[2] Tra i personaggi serve segnalare Andrea e Bortolasio nonché i discendenti di quest'ultimo che svolsero attività di architettura e ingegneristica.

Nel territorio albinese sono molti i personaggi della famiglia indicati già dal XIV secolo che svolgevano attività di lapicida. Nel 1233 è indicato un Morone di professione canepario cittadino (amministratore), nel 1238 Alberto di professione Giudice; nel 1307 un Obero Savio della Pace e un notaio nel 1408 di nome Fachino. Molti della famiglia divennero importanti nel Quattrocento per le loro capacità ingegneristiche.

Nel territorio di Albino la famiglia Moroni nel Seicento iniziò a coltivare il gelso per l'allevamento del baco da seta indispensabile per il mercato tessile del territorio, raggiungendo così una notevole ricchezza. La famiglia che inizialmente si era trasferita a Bergamo in via Torre del Gombito, edificò, con Francesco Moroni, palazzo Moroni.[3]

Il ramo della famiglia che visse a Sombreno risulta avesse numerose abitazioni, e una villa poi alienate alla famiglia Pesanti.

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma di famiglia è composto dalla pianta di gelso, serve considerare che il gelso nel dialetto locale viene detta marù e da questo nacque il cognome Moroni.[4] Nel 1798 allo stemma venne aggiunta l'aquila imperiale con la lingua rossa e due teste, dopo che il duca di Sassonia Weimar conferì il titolo di conte ad Antonio Moroni. Ma non tutti i personaggi della famiglia di Bergamo ebbero fortuna, risultano documentate alcune vertenze con Moroni sia nel Settecento che nell'Ottocento.
Risulta invece essere Pietro Moroni tra i primi consiglieri del neonato governo cittadino del 25 marzo 1848.[5]

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Molti sono i personaggi presenti nella storia di Bergamo e del suo territorio riportante il cognome Moroni alcuni hanno avuto un ruolo di prestigio:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Durante Dorio, Istoria della famiglia Trinci, Foligno, Per Agostino Alterij, 1648, p. 273-274. URL consultato il 7 luglio 2020.
    ««La famiglia de Moroni è assai antica, e nobile: discende da Celsi di Venetia, & uno per nome Domenico de' Celsi, si parti' da Venetia, & andò a Milano, ove si accasò con Pandolfina Turriani, nobile Milanese, & havendone generato figli, piantò in Milano la sua famiglia; e perché faceva per arme un Moro Celso, volse ch'i suoi descendenti si cognominassero de' Moroni. Si dilatò anche in Bergamo, in Ferrara, nel Regno di Napoli, in Roma & in altri luoghi.».»
  2. ^ Moroni (Bergamo), su servizi.ct2.it, Enciclopedia delle Famiglie Lombarde. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2020)..
  3. ^ Moroni famiglia, su siusa.archivi.beniculturali.it, Siusa. URL consultato il 6 luglio 2020..
  4. ^ il Fai adotta Palazzo Moroni,ora i restauri poi la riapertura, su bergamonews.it, Bergamo news, dicembre 2019. URL consultato il 5 luglio 2020..
  5. ^ Governo provvisorio 1848.jpg (JPG), su servizi.ct2.it, Società storica Lombarda. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2020)..
  6. ^ Moroni, Bertolasio, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 6 luglio 2020..
  7. ^ Francesco Maria Tassi, Vite de' Pittori Scultori e architetti bergamaschi, 1562, p. 31..
  8. ^ Giuseppe Maria Bonomi, La casa di Alessandro Martinengo in Bergamo, in Il castello di Cavernago I conti Martinengo Colleoni, Stabilimento Bolis, 1884.
  9. ^ ALESSIO AGLIARDI. L'Umanesimo a Bergamo, su servizi.ct2.it, Enciclopedia della famiglie lombarde. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2016).
    «La ricostruzione della chiesa, parte verosimilmente di un più ampio intervento sulla sede conventuale, era in corso nel 1477, secondo il designum factum (...) per magistrum Leonardum Moronum, mentre Alessio Agliardi rivestiva il ruolo di procuratore delle monache.»
  10. ^ Palazzo Moroni, su cosedibergamo.com, Cose di Bergamo. URL consultato il 6 luglio 2020..
  11. ^ Palazzo Agliardi, su servizi.ct2.it, EFL Società Storica. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2020)..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Milano, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, 1928.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Moroni (Bergamo), su servizi.ct2.it, Enciclopedia delle Famiglie Lombarde. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2020).
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