Mohammed bin Faysal Al Sa'ud

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Moḥammed bin Fayṣal Āl Saʿūd
Principe dell'Arabia Saudita
Stemma
Stemma
Nome completoMoḥammed bin Fayṣal bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd
NascitaTa'if, 1937
MorteRiad, 14 gennaio 2017
SepolturaCimitero al-Adl di La Mecca, 16 gennaio 2017
DinastiaDinastia Saudita
PadreFaysal dell'Arabia Saudita
MadreIffat Al-Thunayan
ConsorteMuna bint Abd al-Rahman bin Azzam Pasha
FigliPrincipe Amr
Principessa Maha
Principessa Reema
ReligioneMusulmano sunnita
Moḥammed bin Fayṣal Āl Saʿūd

Vice Ministro dell'Acqua e dell'Agricoltura
Durata mandato1974 –
luglio 1977
MonarcaRe Faysal
Re Khalid
Predecessore?
Successore?

Moḥammed bin Fayṣal Āl Saʿūd (in arabo محمد الفيصل بن عبد العزيز آل سعود?; Ta'if, 1937Riad, 14 gennaio 2017) è stato un principe, politico, imprenditore e banchiere saudita, membro della famiglia reale Āl Saʿūd.

Primi anni di vita e formazione[modifica | modifica wikitesto]

Mohammed bin Faysal è nato a Ta'if nel 1937[1][2] ed era il figlio maggiore di re Faysal e Iffat Al-Thunayan.[3] Era fratello germano dei principi Sa'ud e Turki e delle principesse Lolowah, Sara e Haifa.

Mohammed è stato il primo dei suoi fratelli a studiare all'estero.[4] Ha frequentato sia la Lawrenceville School che la Hun School. Si è poi iscritto allo Swarthmore College e ha conseguito un Bachelor of Science in Business Administration presso il Menlo College in California.[4][5]

Carriera iniziale[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Mohammed ha iniziato la sua carriera presso l'Agenzia monetaria saudita.[1] Nel 1964, è stato trasferito al ministero dell'acqua e dell'agricoltura.[5] Nel 1970 è stato nominato direttore del dipartimento della conversione dell'acqua salina.[6] Ha contribuito alla formazione del programma di desalinizzazione dell'acqua.[6] In seguito, nel 1974, è stato nominato vice ministro dell'acqua e dell'agricoltura con delega alle questioni relative all'acqua salina. Nel novembre dello stesso anno, è stato nominato governatore della neonata società pubblica che si occupava della conversione dell'acqua. Si è dimesso da questi incarichi nel luglio 1977.[1]

Attività commerciali[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Mohammed ha cominciato a dedicarsi all'imprenditoria dopo le sue dimissioni dagli incarichi di governo. Durante questo periodo ha finanziato uno studio sulla fattibilità di trasportare iceberg antartici a La Mecca per ricavare da essi acqua potabile.[7] Ha anche fondato una ditta con questo obiettivo, la Iceberg Transport International.[8][9] Il 17 ottobre 1977, ha presentato la sua proposta in una conferenza a Londra.[8] Nonostante, il suo piano fosse il più promettente fra quelli discussi,[8] i risultati dello studio hanno indicato che non era fattibile, dal momento che nessun iceberg sarebbe potuto sopravvivere a lungo nelle zone equatoriali.[7]

I suoi investimenti più significativi erano nel settore bancario e finanziario e lui è stato uno dei pionieri del settore bancario islamico.[10] È uno dei cittadini sauditi, che ha investito in Egitto, infatti è il fondatore della Faysal Islamic Bank of Egypt, istituita a Il Cairo nel 1977.[11][12] La banca è stata lanciata ufficialmente nel 1979.[13] Sempre nel 1977, è stata inaugurata anche una filiale sudanese dell'istituto.[14][15] Nel 1981, ha fondato anche la Dar al-Maal al-Islami Trust (gruppo DMI).[16][17] Questo è stato fondato a Ginevra, ed è un'organizzazione finanziaria internazionale che raggruppa 55 banche islamiche.[16][18] Il gruppo DMI ha sede nelle Bahamas e incorpora società con un portafoglio di banche islamiche in Bahrein, Niger, Egitto e Pakistan.[19][20] Nel 1990, ha fondato anche la Faysal Private Bank, istituzione pioniera nel settore bancario della finanza islamica.[21] Il principe Mohammed è presidente del suo consiglio di amministrazione e del gruppo Islamic Finance.[22][23] La Faysal Private Bank ha filiali in diversi paesi, tra cui la Svizzera. Alla succursale nel paese alpino è stata rilasciata una licenza dalla Commissione federale delle banche (FINMA) nel mese di agosto del 2006.[24] Il principe Mohammed è stato presidente della Banca islamica per lo sviluppo, che ha sede a Gedda ed è stata istituita nel 1975.[25]

Oltre a quelle operanti nel settore bancario, il principe Mohammed aveva partecipazioni in altre imprese. Egli era azionista della Saudi and Gulf Enterprise Ltd. che ha sede a Gedda.[1]

Altri incarichi[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Mohammed era presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Re Faysal[26] e membro del consiglio dei fondatori e dei garanti dell'Università Effat.[27]

Polemica[modifica | modifica wikitesto]

A seguito degli attacchi terroristici dell'11 settembre, le famiglie delle vittime hanno fatto causa al principe Mohammed e ad altri due membri della Casa di Sa'ud, ovvero i principi Sultan e Turki bin Faysal, in aggiunta ad altre persone che hanno accusato di finanziare Al-Qaida.[28] Nel 2009, ulteriori prove erano state raccolte dalle famiglie. Un avvocato di Washington, Michael Kellogg, ha rappresentato il principe nella causa.[29] Le istanze sono state poi rigettate da un giudice federale degli Stati Uniti per insufficienza di prove.[30]

Vita personale[modifica | modifica wikitesto]

Mohammed bin Faysal era sposato con Muna bint Abd al-Rahman bin Azzam Pasha, figlia del diplomatico egiziano 'Abd al-Rahman 'Azzam. Dal matrimonio sono nati tre figli: Amr, Maha e Reema.[31] Anche suo figlio Amr è imprenditore finanziario.[32]

Nel 2009 è stato inserito nella lista dei 500 musulmani più importanti nella comprensione con i cristiani sviluppata dall'Università di Georgetown.[33]

Morte e funerale[modifica | modifica wikitesto]

Mohammed bin Faysal è morto a Riad il 14 gennaio 2017.[34] La preghiere funebri si sono tenute il 16 gennaio nella Grande Moschea di La Mecca dopo la preghiera del pomeriggio. La salma è stata poi sepolta nel cimitero al-Adl della città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Sabri Sharif, The House of Saud in Commerce: A Study of Royal Entrepreneurship in Saudi Arabia,, New Delhi, I. S. Publication, 2001, ISBN 81-901254-0-0.
  2. ^ Winberg Chai, Saudi Arabia: A Modern Reader, University Press, 22 settembre 2005, p. 193, ISBN 978-0-88093-859-4. URL consultato il 26 febbraio 2013.
  3. ^ Delinda C. Hanley, Late Queen Effat of Saudi Arabia, in Washington Report on Middle East Affairs, vol. 22, n. 10, dicembre 2003. URL consultato il 29 agosto 2013.
  4. ^ a b The Princes of Princeton, su Saudi Aramco World. URL consultato il 4 agosto 2012.
  5. ^ a b Nick Luddington, King Faisal's eight sons, in Lewiston Evening Journal, Jeddah, AP, 5 aprile 1975. URL consultato il 26 febbraio 2013.
  6. ^ a b Simon Henderson, After King Fahd (PDF), su washingtoninstitute.org, Washington Institute, 1994. URL consultato il 2 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2013).
  7. ^ a b Marq De Villiers, Water: The Fate of Our Most Precious Resource, Houghton Mifflin Harcourt, 12 luglio 2001, p. 285, ISBN 978-0-618-12744-3. URL consultato il 4 marzo 2013.
  8. ^ a b c Alexis Madrigal, The Many Failures and Few Successes of Zany Iceberg Towing Schemes, in The Atlantic, 10 agosto 2011. URL consultato il 4 marzo 2013.
  9. ^ Murray Yanowitch, Of Oil and Ice, in Challenge, vol. 21, n. 3, agosto 1978, pp. 25-31. URL consultato il 16 febbraio 2015.
  10. ^ Ibrahim Warde, Islamic Finance in the Global Economy, Edinburgh, Edinburgh University Press, 2010, p. 72.
  11. ^ (EN) H.R.H. Prince Mohammed Al Faisal, su themuslim500.com, The Muslims 500. URL consultato il 2 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2017).
  12. ^ Gil Feiler, Economic Relations Between Egypt and the Gulf Oil States, 1967–2000: Petro Wealth and Patterns of Influence, Sussex Academic Press, 2003, p. 77, ISBN 978-1-903900-40-6. URL consultato il 26 febbraio 2013.
  13. ^ The Pioneers of Islamic Banking, in Asharq Alawsat, Riyadh, 19 gennaio 2009. URL consultato il 5 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2015).
  14. ^ Sudan Islamic Banking, su Photius. URL consultato il 30 luglio 2012.
  15. ^ M. Mansoor Khan e M. Ishaq Bhatti, Islamic banking and finance: on its way to globalization (PDF), in Managerial Finance, vol. 34, n. 10, 2008, pp. 708-725, DOI:10.1108/03074350810891029. URL consultato il 30 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2012).
  16. ^ a b Banu Eligur, The Mobilization of Political Islam in Turkey, Cambridge University Press, p. 129, ISBN 978-1-139-48658-3. URL consultato il 4 marzo 2013.
  17. ^ Haim Shaked and Daniel Dishon, Eds., Middle East Contemporary Survey, Vol. 8, 1983–84, The Moshe Dayan Center, 1986, p. 166, ISBN 978-965-224-006-4. URL consultato il 18 luglio 2013.
  18. ^ Rodney Wilson, Handbook of Islamic Banking: Islamic banking in the West (PDF). URL consultato il 17 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2012).
  19. ^ Landon Thomas Jr., Islamic Finance and Its Critics, in The New York Times, 9 agosto 2007. URL consultato il 30 luglio 2012.
  20. ^ Landon Thomas Jr., Muslim financiers fight suspicion in U.S., in The New York Times, 8 agosto 2007. URL consultato il 4 marzo 2013.
  21. ^ About us, su faisalfinance.com, Faisal Private Bank. URL consultato il 30 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2013).
  22. ^ The General Assembly, su faisalbank.com.eg, Faisal Bank Egypt. URL consultato il 30 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2011).
  23. ^ King receives Prince Mohammed Al Faisal, in Bahrain News Agency, 23 marzo 2004. URL consultato il 30 luglio 2012.
  24. ^ Faisal Private Bank (Switzerland), su My Swiss. URL consultato il 30 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2014).
  25. ^ Traute Scharf, Arab and Islamic Banks: New Business Partners for Developing Countries, OECD Publishing, 1983, p. 164, ISBN 978-92-64-12562-9. URL consultato il 4 marzo 2013.
  26. ^ The current board of trustees of the King Faisal Foundation, su kff.com, King Faisal Foundation. URL consultato il 7 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2012).
  27. ^ Board of Founders, su Effat College. URL consultato il 4 marzo 2013.
  28. ^ Saudis 'should reconsider US ties, in BBC, 16 agosto 2002. URL consultato il 2 febbraio 2013.
  29. ^ Eric Lichtblau, Documents Back Saudi Link to Extremists, but May Never Be Used in 9/11 Suit, in The New York Times, 24 giugno 2009, p. 11. URL consultato il 3 marzo 2013.
  30. ^ Veteran Saudi defence minister becomes heir to throne, in Lebanon Wire, Riyadh, AFP, 1º agosto 2005. URL consultato il 12 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2013).
  31. ^ Family Tree of Mohammed bin Faisal bin Abdulaziz Al Saud, su Datarabia. URL consultato il 30 luglio 2012.
  32. ^ Ithmaar Bank B.S.C., su CPI Financial. URL consultato il 14 ottobre 2012.
  33. ^ The 500 Most Influential Muslims (PDF), in Center Muslim-Christian Understanding, 2009. URL consultato il 19 luglio 2013.
  34. ^ Royal Court Announces Death of Prince Mohammed bin Faisal bin Abdulaziz Al Saud, in Saudi Press Agency, 14 gennaio 2017. URL consultato il 14 gennaio 2017.