Matilde d'Este
Matilde d'Este | |
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Ritratto di Matilde d'Este. | |
Contessa di Novellara, Bagnolo e Cortenuova | |
In carica | 1695 – 1714 |
Predecessore | Ricciarda Cybo Malaspina |
Successore | Eleonora Tanara |
Nome completo | Matilde Aurelia Maria d'Este |
Nascita | San Martino in Rio, 2 dicembre 1674 |
Morte | Novellara, 2 marzo 1732 |
Dinastia | Este di San Martino |
Padre | Sigismondo III d'Este |
Madre | Teresa Maria Grimaldi |
Consorte | Camillo III Gonzaga |
Figli | Ricciarda Ricciarda Filippo Alfonso |
Religione | Cattolicesimo |
Matilde Aurelia Maria d'Este (San Martino in Rio, 2 dicembre 1674 – Novellara, 2 marzo 1732) è stata una nobile italiana.
Biografia
Matilde nacque il 2 dicembre 1674 a San Martino in Rio[1]; figlia di Sigismondo III d'Este, marchese di San Martino e di Teresa Maria Grimaldi, figlia di Ercole Grimaldi, marchese di Baux.
Nel 1695 sposò Camillo III Gonzaga, conte di Novellara.
L'8 giugno 1714 Matilde, venuta a conoscenza che il marito si era invaghito di Orsola Manari, tentò di farlo ammazzare da due sicari che scaricarono contro la carrozza del conte alcuni colpi di archibugio, mentre usciva dalla rocca; Camillo uscì illeso, ma per punizione e per evitare scandali la rispedì dal padre, tenendo con sé però i figli. Matilde fece ritorno a Novellara soltanto undici anni dopo, in occasione del battesimo della nipote Maria Teresa, figlia di Ricciarda.
Matilde è nota per avere confezionato un potente veleno a base di arsenico, chiamato "acquetta di Novellara"[2], che utilizzava per sbarazzarsi dei propri nemici.
Morì a Novellara il 2 marzo 1732.
Discendenza
Matilde e Camillo ebbero tre figli:
- Ricciarda (1697 - 1698);
- Ricciarda (1698 - 1768), che sposò Alderano I Cybo-Malaspina, duca di Massa e principe di Carrara;
- Filippo Alfonso (1700 - 1728), ultimo discendente del Casato Gonzaga di Novellara.
Note
- ^ Archivio parrocchiale di San Martino in Rio (Registro dei battesimi)
- ^ L'altra contessa Marilde.
Bibliografia
- Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Gonzaga di Mantova, Torino, 1835. ISBN non esistente.
Voci correlate
Altri progetti
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