Margaretta Forten

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Margaretta Forten (Filadelfia, 11 settembre 1806Filadelfia, 13 gennaio 1875) è stata un'attivista, suffragetta e abolizionista statunitense[1].

Margaretta Forten nacque a Filadelfia, Pennsylvania, l'11 settembre 1806. I suoi genitori, Charlotte Vandine Forten e James Forten, erano abolizionisti e suo padre fondò l'American Moral Reform Society.[2]

Poiché le donne erano escluse dalla American Anti-Slavery Society, Forten, con la madre Charlotte e le sorelle Sarah e Harriet, co-fondò la Philadelphia Female Anti-Slavery Society con altre dieci donne nel 1833.[2][3] L'obiettivo di questa nuova società era di includere le donne nell'attivismo per l'abolizione della schiavitù, e "di elevare le persone di colore dalla loro attuale situazione degradata al pieno godimento dei loro diritti e ad una maggiore utilità nella società" (Brown, 145)[4]

La Forten spesso serviva come segretaria di registrazione o tesoriera della Società, oltre a contribuire a redigere la sua carta organizzativa e a servire nel suo comitato educativo.[3][5] Offrì l'ultima risoluzione della Società, che elogiava gli emendamenti del dopoguerra civile come un successo per la causa contro la schiavitù.[2]

La Società si distinse all'epoca come la prima del suo genere negli Stati Uniti ad essere interrazziale.[6] Anche se la Società era prevalentemente bianca, la storica Janice Sumler-Lewis sostiene che gli sforzi delle donne Forten nei suoi uffici chiave le permisero di riflettere una prospettiva abolizionista nera che spesso era più militante.[7]

La Forten fece tournée e tenne discorsi a favore del suffragio femminile, oltre ad aiutare le petizioni per la causa.[1][2][8] Lavorò anche come insegnante, insegnando in una scuola gestita da Sarah Mapps Douglass nel 1840, e aprendo la propria scuola nel 1850.

Anni successivi e morte

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Non essendosi mai sposata, la Forten tornò nella sua casa d'infanzia a Filadelfia dopo la morte di suo padre. Continuò a risiedere lì fino alla sua morte all'età di 68 anni a Filadelfia il 14 gennaio 1875. È sepolta nel cimitero di Saint James the Less Episcopal[9] a Filadelfia.[10]

  1. ^ a b (EN) Alexander, Leslie, Encyclopedia of African American History, vol. 1, ABC-CLIO, 2010, p. 1045.
  2. ^ a b c d (EN) Smith, Jessie Carney e Wynn, Linda T., Freedom Facts and Firsts: 400 Years of the African American Civil Rights Experience, Visible Ink Press, 2009, p. 242.
  3. ^ a b (EN) Christian, Charles Melvin, and Bennett, Sari J. Black Saga: The African American Experience : a Chronology, Basic Civitas Books, 1998, p. 1183.
  4. ^ (EN) Brown, Ira V. "Cradle of Feminism: The Philadelphia Female Anti-Slavery Society, 1833–1840." The Pennsylvania Magazine of History and Biography, vol. 102, no. 2 (1978), 143–66.
  5. ^ (EN) Gordon, Ann Dexter, and Collier-Thomas, Betty. African American Women and the Vote, 1837–1965, University of Massachusetts Press, 1997, p. 33.
  6. ^ (EN) Darlene Clark Hine, A Shining Thread of Hope: The History of Black Women in America, New York, Broadway Books, 1998, pp. 38, ISBN 0-7679-0110-X.
  7. ^ (EN) Janice Sumler-Lewis, The Forten-Purvis Women of Philadelphia and the American Anti-Slavery Crusade, in Journal of Negro History, vol. 66, n. 4, Winter 1981–1982, pp. 281–288, DOI:10.2307/2717236, JSTOR 2717236.
  8. ^ (EN) Fels, Anna. Necessary Dreams: Ambition in Women's Changing Lives, Random House Digital, 2005, p. 173.
  9. ^ (ITEN) Saint James the Less Episcopal Churchyard a Philadelphia, Pennsylvania - cimitero Find a Grave, su it.findagrave.com. URL consultato il 25 giugno 2024.
  10. ^ (EN) Biographical Sketch of Margaretta Forten, 1806-1875 | Alexander Street, part of Clarivate, su search.alexanderstreet.com. URL consultato il 25 giugno 2024.

Collegamenti esterni

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