Macario IV Tawil
Macario IV Tawil, B.S. patriarca della Chiesa cattolica greco-melchita | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 1750 circa a Damasco |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato eparca | 1811 dal Sinodo della Chiesa cattolica greco-melchita |
Consacrato vescovo | 1811 dal patriarca Agapio III Matar, B.S. |
Elevato patriarca | 10 dicembre 1813 dal Sinodo della Chiesa cattolica greco-melchita |
Deceduto | 15 dicembre 1815 a Deir-el-Moukhallés |
Macario IV, nato Macarios Tawil (Damasco, 1750 circa – Deir-el-Moukhallés, 15 dicembre 1815), è stato arcieparca di Zahleh e Furzol e nono patriarca della Chiesa melchita.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Macarios Tawil nacque attorno al 1750 a Damasco. Entrò nell'Ordine Basiliano del Santissimo Salvatore; ne fu superiore generale dal 1804 al 1807 e dal 1810 al 1812. Fu consacrato dal patriarca Agapio III Matar arcieparca di Zahleh e Furzol nel 1811.
Alla morte del patriarca Atanasio V Matar, il sinodo elettorale si riunì nel monastero del Santissimo Salvatore (Deir-el-Moukhallés) ed il 10 dicembre 1813[1] elesse nuovo patriarca Macarios Tawil. Egli pose la sede patriarcale nel monastero del Santissimo Salvatore.
Come consuetudine, gli atti della sua elezione furono inviati a Roma per essere approvati dalla Santa Sede. Ma poiché l'elezione fu particolarmente agitata, papa Pio VII sospese la conferma in attesa di chiarimenti sullo svolgimento dell'elezione.[2]
In attesa della conferma romana, che non arrivò prima della sua morte, Macario IV provvide la sede di Beirut, che era rimasta vacante dopo l'elezione patriarcale di Ignazio Sarrouf, di un nuovo vescovo nella persona di Théodose Badra, consacrato nel 1814.
Il patriarcato di Macario IV durò due anni, funestati dalla peste e dalle prime persecuzioni che si abbatterono sulla Chiesa melchita e che durarono fino ai primi anni trenta dell'Ottocento. Morì il 15 dicembre 1815[3] nel monastero del Santissimo Salvatore e fu sepolto nella chiesa del convento.
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Vescovo Filoteo di Homs
- Patriarca Eutimio III di Chios
- Patriarca Macario III Zaim
- Vescovo Leonzio di Saidnaia
- Patriarca Atanasio III Dabbas
- Vescovo Néophytos Nasri
- Vescovo Efthymios Fadel Maalouly
- Patriarca Cirillo VII Siage, B.S.
- Patriarca Agapio III Matar, B.S.
- Patriarca Macario IV Tawil, B.S.
La successione apostolica è:
- Arcivescovo Théodose Badra, B.C. (1814)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ 29 novembre secondo il calendario giuliano in uso nella Chiesa melchita.
- ^ Iuris pontificii de Propaganda Fide riporta l'allocuzione concistoriale del 28 luglio 1817, nella quale papa Pio VII riassume brevemente la storia dei quattro patriarchi che si susseguirono sulla sede melchita dal 1812 al 1816. A proposito di Macario Tawil dice:
«Inde die X decembris anni MDCCCXIII electus fuit illius Ecclesiae Patriarcha Macarius Tavil, qui die XV decembris anni MDCCCXV diem obiit supremum. Et quamquam electionis illius acta perlata huc fuissent, tamen variae, quae illic erant, controversiae, suspensam eius confirmationem tenuerunt.»
- ^ 3 dicembre nel calendario giuliano.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Cyrille Charon, L'Eglise grecque melchite catholique. Chapitre VII - Ignace IV Sarrouf (1812). Athanase VI Matar (1813). Macarios IV Taouil (1813-1815). Ignace V Qattan (1816-1833), in Echos d'Orient VI (1903), pp. 17–18
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Macario IV Tawil, in Catholic Hierarchy.