Lyncodon patagonicus
Lincodonte della Patagonia | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Sottordine | Caniformia |
Famiglia | Mustelidae |
Sottofamiglia | Ictonychinae |
Genere | Lyncodon Gervais, 1845 |
Specie | L. patagonicus |
Nomenclatura binomiale | |
Lyncodon patagonicus (de Blainville, 1842) | |
Areale | |
Il lincodonte della Patagonia (Lyncodon patagonicus (de Blainville, 1842)) è un carnivoro della famiglia dei Mustelidi (Mustelidae) originario del Sudamerica.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il lincodonte della Patagonia è simile ai grigioni nell'aspetto, ma è più piccolo e ha una diversa formula dentaria. La pelliccia è di colore grigiastro nella parte superiore; la gola, l'addome e le zampe sono marrone scuro o nere. Una striscia bianca o giallastra va dalla testa a entrambe le spalle. Il corpo è allungato, le zampe e la coda sono relativamente corte. Presenta una lunghezza testa-corpo di 30-35 centimetri, una lunghezza della coda di 6-9 centimetri e un peso medio di 225 grammi.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Come suggerisce il nome, il lincodonte è originario della Patagonia ed è presente nell'Argentina meridionale e occidentale e nel Cile meridionale. Il suo habitat sono le praterie della pampa.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Poco si sa delle abitudini dei lincodonti; sono attivi probabilmente al crepuscolo o di notte. Dalla dentatura si deduce che sono carnivori in misura maggiore rispetto ad altri rappresentanti dei Mustelidi: il loro menu è verosimilmente costituito principalmente da piccoli roditori come tuco-tuco e cavie nane, dei quali spesso invadono le tane.
Rapporti con l'uomo
[modifica | modifica wikitesto]I lincodonti della Patagonia a volte vengono tenuti nelle fattorie per catturare i ratti.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene in Cile i lincodonti siano considerati rari, la IUCN li classifica come «specie a rischio minimo» (Least Concern). Tuttavia, questi animali sono così elusivi che risulta difficile valutarne lo stato di conservazione: dopo essere stati inseriti inizialmente nella Lista Rossa delle specie minacciate nel 1996 come «specie a rischio minimo», nel 2008 gli specialisti hanno preferito includerli nella lista delle specie scarsamente conosciute (Data Deficient): solo nel 2016 sono stati nuovamente inseriti nella categoria cui vengono ascritti tuttora.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Kelt, D., Pardiñas, U., Schiaffini, M. & González-Maya, J.F. 2016, Lyncodon patagonicus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ronald M. Nowak, Walker’s mammals of the world, 6ª ed., Baltimora, Johns Hopkins University Press, 1999, ISBN 0-8018-5789-9.
Altri progetti
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