Luigi Steffani

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Luigi Steffani (San Giovanni Bianco, 19 febbraio 1828Milano, 19 aprile 1898) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a La Pianca, frazione montana di San Giovanni Bianco in Val Brembana, si trasferisce a Milano per intraprendere studi commerciali presso il Collegio Ghisi[1], che abbandona nel 1845 per avvicinarsi, da autodidatta, alla pittura, dove è legato ai naturalisti lombardi come Domenico Induno, Gerolamo Induno, Eleuterio Pagliano, Mosè Bianchi ed Emilio Gola[2].

A partire dal 1854 effettua numerosi viaggi di aggiornamento in Francia, Belgio e Germania, dove studia a Düsseldorf sotto la guida del paesaggista Andreas Achenbach; in seguito, si muove tra Sicilia, Napoli e infine a Roma per un lungo periodo.

Nel 1858 torna a Parigi per due anni, poi si trasferisce a Londra per sei anni, tornando in Italia nel 1866 per risiedere a Milano dove entra a parte del movimento della Scapigliatura grazie all'amicizia con Emilio Praga.

Episodi significativi della sua intensa attività espositiva sono le partecipazioni alle Mostre di Firenze del 1861 con Prima onda, della Permanente di Milano del 1863, delle Promotrici di Genova e Torino (1868 con Porto d'Ostenda e Nelle saline di Cervia) e di numerose edizioni delle Esposizioni di Belle Arti di Brera.

Frequenta abitualmente la Società Patriottica ed è membro del consiglio direttivo della Società Fondatrice dell'Esposizione Permanente di Belle Arti[3]; nel 1872 viene nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia e nel 1877, in seguito ai ripetuti successi e ai numerosi riconoscimenti in Esposizioni e concorsi, gli viene assegnata la Cattedra di Paesaggio presso l'Accademia di belle arti di Brera[4]. Nel 1881 viene nominato Ufficiale della Corona d'Italia.

Alla sua morte, avvenuta a Milano nel 1891 il colonnello-pittore Marco Chiodini, che lo ha spesso ospitato nella sua casa di Galliate, eredita buona parte delle sue opere[3];

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Nebbia sul corso

«...Steffani chiede la poesia del suo quadro alla poesia compenetrata nel soggetto...ecco perché si sente il muschio nei suoi paesaggi, e il sale nelle sue marine»

«...Luigi Steffani è uno degli interpreti più seri e più simpatici del mare. I suoi quadri, oltre che scrutare la natura nella sua variata bellezza, hanno sempre uno speciale interesse umano, perché l'artista sa associare l’impressione esterna ai sentimenti umani»

Apprezzato marinista, si inserisce nella tradizione del paesismo lombardo di matrice verista che ha modo di perfezionare tramite l'influenza del paesaggista tedesco Andreas Achenbach, di John Constable e Camille Corot differenziandosi dai colleghi artisti, pertanto, per una spinta di respiro europeista.

A livello stilistico si distingue per la luminosa nitidezza delle tavole, la minuziosità dei particolari e un sapiente utilizzo del chiaroscuro, tramite il quale Steffani suscita nell'osservatore sensazioni ed emozioni familiari.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Arte e socialità in Italia: dal realismo al simbolismo 1865-1915 La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, 1979, pp.208
  2. ^ Storia di Bergamo e dei bergamaschi Bortolo Belotti, Ceschina, 1940, pp.513
  3. ^ a b Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente Saverio Almini, Milano, 2015
  4. ^ Angelo De Gubernatis e Ugo Matini, Dizionario degli artisti italiani viventi, pittori, scultori e architetti, Tipi dei successori Le Monnier, 1889, pp. 495-496. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  5. ^ Capri, su https://www.galleriagiannoni.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  6. ^ L'aratro, su https://www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  7. ^ Marina, su https://www.galleriagiannoni.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  8. ^ Tramonto, su https://www.galleriagiannoni.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  9. ^ Lungo il Ticino, su https://www.galleriagiannoni.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  10. ^ Arianna, su https://www.galleriagiannoni.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  11. ^ Ritorno dal campo, su https://www.galleriagiannoni.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  12. ^ Contadinella, su https://www.galleriagiannoni.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  13. ^ Corso Vittorio Emanuele, su https://www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 luglio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Bassi-Rathgeb, Paesisti bergamaschi dell'Ottocento, Edizioni Orobiche, 1944, pp. 45;
  • D. Riva, I pittori bergamaschi dell’Ottocento, Bergamo 1992, vol. II, pp. 376–399.

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