Lucindo Faggin

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Lucindo Faggin
NascitaPadova, 29 agosto 1887
MorteOppacchiasella, 1º novembre 1916
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto56º Reggimento, Brigata fanteria "Marche"
Anni di servizio1911-1916
GradoSottotenente
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Battagliebattaglia dell’oasi delle Due Palme
Sesta battaglia dell'Isonzo
Nona battaglia dell'Isonzo
Decorazionivedi qui
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Lucindo Faggin (Padova, 29 agosto 1887Oppacchiasella, 1º novembre 1916) è stato un militare italiano. Sottotenente del Regio Esercito, combatte durante la Guerra italo-turca e nella prima guerra mondiale,[1] venendo insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Nato a Padova il 29 agosto 1887, si arruolò nel Regio Esercito in occasione della campagna di Libia del (1911-1912), distinguendosi in numerosi combattimenti. Il 12 marzo 1912[2] prese parte alla battaglia dell’oasi delle Due Palme[3] e successivamente a quella della conca di Psithos[4] (isola di Rodi, 16 maggio 1912), essendo stato promosso sul campo al grado di sergente. All'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 25 maggio 1915, partecipò, con il grado di maresciallo, alle operazioni in seno al 56º Reggimento fanteria della Brigata Marche. Il 4 agosto 1916[5] prese parte alla conquista di Quota 85[5] nelle vicinanze di Monfalcone,[5] Il 15 settembre rimase ferito al volto durante un attacco contro le posizioni nemiche ad Oppacchiasella. Per non lasciare i suoi uomini, seppur ferito, continuò ad incitarli e a sventolare una piccola bandiera tricolore sulla trincea conquistata agli austro-ungarici. Sicuro del successo dell'azione si decise a raggiungere il posto di medicazione, ma tornò in prima linea poco tempo dopo, nonostante il parere negativo dei medici e dei suoi superiori. Per questa azione fu decorato con una Medaglia di bronzo al valor militare, e il 9 settembre fu promosso al grado di sottotenente in servizio permanente effettivo (s.p.e.) per meriti di guerra.

Il 1º novembre 1916[6] spirava per le gravi ferite riportate a causa dello scoppio di una granata a shrapnel vicino ad Oppacchiasella.[6] In sua memoria venne decretata la concessione della medaglia d'oro al valor militare.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In ogni circostanza fu sublime e fulgido esempio di coraggio e di alte virtù militari. Da Maresciallo, ferito al viso durante un attacco, dopo medicato tornò al combattimento, incuorando con nobili parole e con il suo ammirevole contegno i soldati a resistere ai contrattacchi nemici. Nominato ufficiale e non appena dimesso dal luogo di cura ov’era stato ricoverato per la suddetta ferita, raggiunse il suo reparto, e benché nuovamente colpito in due parti del corpo durante l’esecuzione di un servizio, rifiutò di recarsi in luogo di cura. Il mattino successivo, precedendo il suo Colonnello, al quale aveva dichiarato di voler far scudo del proprio corpo, sotto l’infuriare di un bombardamento avversario, investito dallo scoppio di uno shrapnel, cadde nuovamente e più gravemente ferito al capo. Trasportato all’ospedale e impossibilitato a parlare, chiedeva per iscritto notizie del suo Colonnello e dell’esito dell’azione. Ventiquattr’ore dopo serenamente spirava. Monfalcone, 4 agosto 1916; Oppacchiasella-Nova Vas, 1º novembre 1916.»
— Decreto Luogotenenziale del 4 aprile 1917[7]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ritto sulla conquistata trincea, mentre agitando un piccolo tricolore incitava i suoi soldati ad inseguire l'avversario in fuga, veniva ferito. Oppacchiasella, 15 settembre 1916.»
  1. ^ Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 53.
  2. ^ Del Boca 2011, p. 166.
  3. ^ Detta anche di Suani ‘Abd el-Rani, nei pressi di Bengasi
  4. ^ Del Boca 2011, p. 171.
  5. ^ a b c Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 127.
  6. ^ a b Cavaciocchi, Ungari 2014, p. 140.
  7. ^ Bollettino Ufficiale del 24 aprile 1917, disp. 30.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Angelo Del Boca, Gli Italiani in Libia. Tripoli bel suol d'amore. 1860-1922, Milano, A. Mondadori, 2011, ISBN 978-88-04-42660-8.
  • Fernando Ferrandino, Giorgio Segato, Giuliano Cenci, Generazioni in armi, Padova, il Poligrafo, 1995.
  • Roberto Giardina, 1914 la grande guerra: L'Italia neutrale spinta verso il conflitto, Reggio Emilia, Imprimatur s.r.l., 2014, ISBN 88-6830-159-8.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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