Lila dice

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Lila dit ça)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lila dice
Vahina Giocante in una scena del film
Titolo originaleLila dit ça
Paese di produzioneFrancia, Regno Unito
Anno2004
Durata89 min
Generedrammatico
RegiaZiad Doueiri
SoggettoChimo (romanzo)
SceneggiaturaZiad Doueiri, Mark Lawrence, Joelle Touma
ProduttoreMarina Gefter
FotografiaJohn Daly
MontaggioTina Baz
MusicheNitin Sawhney
CostumiPierre Matard
Interpreti e personaggi

Lila dice (Lila dit ça) è un film del 2004 diretto da Ziad Doueiri, tratto dall'omonimo romanzo di Chimo.

È stato presentato al Sundance Film Festival e al festival Schermi d'amore di Verona.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

I produttori italiani Bernadette Carranza e Luigi Ferrara Santamaria con Patrizia Biancamano hanno acquistato i diritti letterari del caso editoriale Lila dice, trovando poi capitali francesi e inglesi e affidando la produzione esecutiva a Marina Gefter.[1]

Il regista ha scelto di ambientare il film nel vecchio quartiere popolare Le Panier di Marsiglia, città multietnica e meticcia, invece dell'ambientazione originaria del romanzo, la banlieu parigina, perché convinto che «nessuno oggi ha voglia di vedere ancora storie di emigrati depressi in periferie depresse. Oggi L'odio di Kassovitz non avrebbe più alcun successo.»[1] Così descrive la propria opera: «È un film sulla parola che osa infrangere ogni tabù, per rompere la solitudine e lasciare il segno. Bisogna saper ascoltare quello che Lila dice. È l'adolescenza che cerca di farsi vedere. Che cerca di richiamare a sé l'amore distratto, che abusa del sesso solo perché aspira all'assoluta innocenza.»;[1] «Lila dice è una favola contemporanea e soprattutto una storia d'amore. Il sesso, affrontato con la sfrontatezza e la spontaneità dell'adolescenza, è uno dei temi. Ma si parla anche di doppia identità, francese e araba, e della convivenza tra culture e religioni. Ho sostituito il finale tragico del libro con un epilogo dolce-amaro per aprire uno spiraglio alla speranza.» [2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Piera Detassis, Angelo del peccato, in Ciak, gennaio 2004.
  2. ^ Gl.S., Colpi di spazzola alla marsigliese. Adolescenti e sesso: Lila dice vorrebbe "dirlo" anche in Italia, in Il Messaggero, 22 marzo 2005.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema