Lennart Meri
Lennart Meri | |
---|---|
![]() | |
Presidente dell'Estonia | |
Durata mandato | 6 ottobre 1992 – 8 ottobre 2001 |
Capo del governo | Edgar Savisaar Tiit Vähi Mart Laar Andres Tarand Tiit Vähi Mart Siimann Mart Laar |
Predecessore | Konstantin Päts (Ultimo presidente prima dell'occupazione sovietica) Heinrich Mark (Ultimo Capo di Stato in esilio) Arnold Rüütel (Presidente del Consiglio Supremo dell'Estonia) |
Successore | Arnold Rüütel |
Dati generali | |
Partito politico | Unione della Patria |
Università | Università di Tartu |
Lennart Meri (Tallinn, 29 marzo 1929 – Tallinn, 14 marzo 2006) è stato uno scrittore, regista e politico estone, ministro degli Esteri e secondo Presidente della repubblica dell'Estonia (dal 1992 al 2001). Fondamentale il suo contributo al ritorno dell'Estonia indipendente nel 1991. Rappresentò inoltre il suo Paese alla Convenzione europea del trattato di Roma del 2004.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
I primi anni[modifica | modifica wikitesto]
Figlio di Georg, diplomatico e traduttore di Shakespeare, fece la maggior parte dei suoi studi fuori patria, soprattutto a Parigi (presso il liceo Janson-de-Sailly).
Rientrato in Estonia, poco dopo l'occupazione dell'Estonia e annessione all'Unione Sovietica, poiché estone, con la sua famiglia, fu esiliato in Siberia (1941) dove dovette lavorare come guardia forestale, già a dodici anni.
Ritornato in Estonia, studiò all'Università di Tartu, dove si laureò in Storia, cum laude, nel 1953.
Lavorò poi al teatro Vanemuine di Tartu e come produttore radiofonico (1953-1961).
Si è sposato due volte, prima con Regina e poi con Helle; ha quattro figli, tra cui Mart, Kristjan e Tuule.
L'attività intellettuale[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1958 avviò la sua attività letteraria, dopo un viaggio in Asia centrale dove aveva anche realizzato alcuni documentari sui piccoli popoli di quelle remote regioni. Il suo film I venti della Via Lattea ottenne una medaglia d'argento al festival del film di New York. Nel 1986 gli fu conferito il titolo di dottore honoris causa dell'Università di Helsinki.
Molto ampia la sua attività come traduttore in lingua estone; tra gli autori tradotti, Erich Maria Remarque, Graham Greene, Vercors, Pierre Boulle e Aleksandr Solženicyn.
Nel dicembre del 1998 fu scelto come "Europeo dell'anno; dal 2001 è stato membro dell'Accademia estone delle Scienze. Ha pubblicato undici libri e prodotto cinque film documentari.
L'attività politica[modifica | modifica wikitesto]
Alla fine degli anni ottanta, iniziò a interessarsi di politica. Creò l'Istituto estone (1988-1990) per sviluppare i contatti con i Paesi dell'Ovest. Divenne ministro degli Affari esteri il 12 aprile 1990, nel governo di Edgar Savisaar formato in seguito alle prime elezioni libere della ritrovata indipendenza. Come ministro creò le basi di una politica estera indipendente e formò i primi diplomatici non sovietici.
Dopo l'indipendenza, fu ambasciatore in Finlandia (23 aprile 1992 - 10 ottobre 1992), prima di essere eletto presidente della Repubblica. Fu rieletto nel 1996 per un secondo mandato.
Opere[modifica | modifica wikitesto]
Narrativa e saggistica[modifica | modifica wikitesto]
- 1959 – Kobrade ja karakurtide jälgedes
- 1961 – Laevapoisid rohelisel ookeanil
- 1964 – Tulemägede maale
- 1974 – Virmaliste väraval
- 1976 – Hõbevalge
- 1977 – Lähenevad rannad
- 1984 – Hõbevalgem
- 1989 – 1940 Eestis. Dokumente ja materjale
- 1995 – Tulen maasta, jonka nimi on Viro
- 1996 – Presidendikõned
- 2001 – Riigimured
Documentari[modifica | modifica wikitesto]
- 1970 – Veelinnurahvas
- 1977 – Linnutee tuuled
- 1986 – Kaleva hääled
- 1989 – Toorumi pojad
- 1997 – Šamaan
Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]
- Graham Greene, Our Man in Havana
- Marcel Aymé, La Tête des autres
- Pierre Boulle, La Planète des singes
- Aleksandr Solženicyn, Один день Ивана Денисовича
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Onorificenze estoni[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Gran Maestro dell'Ordine dello Stemma Nazionale |
![]() |
Gran Maestro e Collare dell'Ordine della Croce della Terra Mariana |
— 1995 |
![]() |
Gran Maestro dell'Ordine della Stella Bianca |
![]() |
Gran Maestro dell'Ordine della Croce dell'Aquila |
![]() |
Gran Maestro dell'Ordine della Croce Rossa Estone |
Personalmente è stato insignito dei titoli:
![]() |
Cavaliere di I Classe dell'Ordine dello Stemma Nazionale |
— 2006 |
![]() |
Collare dell'Ordine dello Stemma Nazionale |
— 2008 |
Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) |
— 12 aprile 1994 |
![]() |
Commendatore di Gran Croce dell'Ordine della Rosa Bianca (Finlandia) |
— 1995 |
![]() |
Collare dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico) |
— 1995 |
![]() |
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) |
— 6 settembre 1995 |
![]() |
Commendatore di Gran Croce dell'Ordine delle Tre Stelle (Lettonia) |
— 1996 |
![]() |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Vytautas il Grande (Lituania) |
— 1997 |
![]() |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica ungherese (Ungheria) |
— 1997 |
![]() |
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia) |
— 22 maggio 1997[1] |
![]() |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav (Norvegia) |
— 1998 |
![]() |
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia) |
— 27 aprile 1998 |
![]() |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Grecia) |
— 1999 |
![]() |
Classe speciale della Gran Croce dell'Ordine al Merito di Germania (Germania) |
— 2000 |
![]() |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) |
— 2001 |
![]() |
Compagno d'Onore Onorario con Collare dell'Ordine Nazionale al Merito (Malta) |
— 26 aprile 2001 |
Note[modifica | modifica wikitesto]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lennart Meri
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Presidenza estone di Lennart Meri, in inglese, su vp1992-2001.vpk.ee. URL consultato il 17 marzo 2005 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2005).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 84153775 · ISNI (EN) 0000 0000 7832 0195 · LCCN (EN) n88622494 · GND (DE) 11930063X · BNE (ES) XX1029995 (data) · BNF (FR) cb122482332 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n88622494 |
---|