Lago di Pilato

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Lago di Pilato
Coordinate42°49′34.24″N 13°15′54.78″E / 42.826178°N 13.265216°E42.826178; 13.265216
Altitudine1 941 m s.l.m.
Dimensioni
Lunghezza0,9 km
Larghezza0,13 km
Profondità massimam

«essendo volgata la fama di detto lago (...), che quivi soggiornano i diavoli e danno risposta a chi li interroga, si mossero già alquanto tempo (...) alcuni uomini di lontano paese et vennero a questi luoghi per consacrare libri scellerati e malvagi al diavolo, per poter ottenere alcuni suoi biasimevoli desideri, cioè di ricchezze, di onori, di amenosi piaceri et simili cose»

«...se vi scopre qualcuno è male accolto (...) Non è molto che ci sorpresero due uomini, uno dei quali era un prete. Questo prete fu condotto a Norza e là martirizzato e bruciato; l'altro fu tagliato a pezzi e gettato nel lago da quelli che l'avevano preso»

«Dicebat enim inter montes isti civitati proximos esse lacum ab antiquis daemonibus consecratum et ab ipsi sensibiliter inhabitatum»

Il Lago di Pilato è situato sul Monte Vettore, nel massiccio e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ad una quota di 1.941 m s.l.m.

Descrizione

Il lago è nelle Marche, ma a pochi metri dal confine umbro. È racchiuso in una stretta valle glaciale a nord della cima principale del massiccio.

Il Lago di Pilato a fine maggio

È l'unico lago naturale della Marche e uno dei pochissimi laghi glaciali di tipo alpino presenti sull'Appennino. Il lago si è formato a causa dello sbarramento creato dai resti di una morena creatasi in epoca glaciale. L'ultimo modellamento della valle glaciale è del Pleistocene superiore (da 125.000 a 10.000 anni fa.) Particolare e suggestiva la sua ubicazione tra pareti impervie e verticali immediatamente sotto la cima del Monte Vettore. Conosciuto e spesso definito "il lago con gli occhiali", per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti nei periodi di maggiore presenza di acqua. Le dimensioni del lago e la portata d'acqua dipendono principalmente dalla distribuzione delle precipitazioni, infatti, il lago è alimentato oltre che dalle piogge, soprattutto dallo scioglimento delle nevi, che ricoprono per buona parte dell'anno la superficie dello specchio d'acqua, fino all'inizio dell'estate. Alcuni nevai resistono nell'area fino ad Agosto, nonostante la "modesta" altitudine. Non ha immissari visibili, il fondo del lago presenta inghiottitoi che possono essere relazionati con le sorgenti del fiume Aso attraverso canali carsici sotterranei. Il perimetro del lago è di circa 900 metri per una larghezza di 130 metri, la misurazione della profondità di circa 8 – 9 metri degli invasi, fu rilevata, nell’anno 1990, quando restò completamente asciutto per la siccità.

Il lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni, piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l'alto. Presente anche un insetto molto piccolo detto "ditiscide", coleottero acquatico nero di origine boreo-alpina.

Tradizioni Popolari

Nella tradizione popolare il lago è stato ed è considerato un luogo magico e misterioso. Prende infatti il suo nome da una leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio. La pena non fu solo questa, ma anche la mancata sepoltura del suo cadavere. Il corpo, chiuso in un sacco, venne affidato ad un carro di bufali lasciati liberi di peregrinare senza meta e sarebbe precipitato nel lago dall'affilata cresta della Cima del Redentore. Anche per questo il lago, a partire dal XIII secolo è stato considerato luogo di streghe e negromanti, tanto da costringere le autoritá religiose del tempo a proibirne l'accesso e a far porre una forca, all'inizio della valle, come monito. Intorno al suo bacino furono alzati muri a secco al fine di evitare il raggiungimento delle sue acque.

Nel Museo della Grotta della Sibilla, presso Montemonaco, è custodita una pietra scura, detta "La Gran Pietra", che reca incise lettere misteriose e rinvenuta nei pressi del lago. Secondo la leggenda questo sarebbe il lago Averno da cui si entra nel mondo degli Inferi.

Come si raggiunge

Per arrivare al Lago di Pilato si può partire da Foce, una piccola frazione di Montemonaco. Da qui occorre camminare per oltre due ore su una strada sterrata in direzione sud, traversando il Piano della Gardosa, fino al suo termine (questo tratto è eventualmente percorribile con qualche cautela anche in auto, risparmiando circa mezz'ora; è sufficiente informarsi presso la Casa del Parco sita alla fine del paese.

Il Lago di Pilato sulla catena dei Monti Sibillini

Al termine della stradina si prosegue lungo un ripido sentiero sulla sinistra, che con ripidi tornanti (le cosiddette "Svolte") supera un canalone, fino a raggiungere i dolci pendii della Valle del Lago di Pilato, a circa 1.500 metri di quota.

A questo punto procedendo in direzione sud, sempre in prossimità del fondo della valle, si apre un ambiente via via più grandioso, fino a raggiungere la conca del Lago di Pilato, a 1.940 metri di quota (circa 3 ore di cammino ore da Foce, 2,30 partendo dal termine della strada sterrata). Il ritorno si svolge lungo il medesimo percorso della salita.

In alternativa si può partire sia dal versante Marchigiano, e precisamente da Forca di Presta da cui si segue il percorso per arrivare alla cima del monte Vettore, arrivati al rifugio Tito Zilioli si inizia a scendere a sinistra verso la valle del lago, sia dal versante Umbro, e precisamente dalla Capanna Ghezzi, passando per Forca Viola (dei tre è il sentiero più agevole).

Voci correlate

Bibliografia

  • N. Galiè e G. Vecchioni Arquata del Tronto Società Editrice Ricerche s. a. s. Via Faenza 13, Folignano AP, Stampa D’Auria Industrie Grafiche s.p.a., Sant’Egidio alla Vibrata (TE), Edizione marzo 2006, pp 20-23, 35-38;
  • A. Alesi e M. Calibani: Parco Nazionale di Sibillini - le più belle escursioni. Club Alpino Italiano / Società Editrice Ricerche s.a.s. Via Faenza 13, 63040 Folignano (AP). Stampa Officine Grafiche Edigrafital S.p.A., S.Atto, Teramo. Edizione maggio 1992;
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