Coordinate: 3°56′52″N 36°11′14″E

Koobi Fora

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Koobi Fora
CiviltàPreistorica
Localizzazione
StatoKenya (bandiera) Kenya
Scavi
Data scoperta1968
Mappa di localizzazione
Map
Cranio rinvenuto a Koobi Fora.

Koobi Fora è un'area archeologica situata in Kenya, che si estende per circa 1.120 chilometri quadrati nei pressi del lago Turkana[1].

L'area è tra le più importanti al mondo per gli studi sull'evoluzione umana, oltre che per la numerosità dei fossili ritrovati, anche per l'evidenza della compresenza, tra 1.9 e 1.2 milionidi anni fa, di diverse specie di ominidi, quali l'Homo habilis, l'Homo erectus e il Paranthropus boisei.

Il termine, inizialmente utilizzato per indicare i primi siti di scavo, indica ora un'ampia regione oggetto di molteplici campagne di scavo archeologicihe, susseguitesi nel tempo. Oggi la regione è divisa in aree di raccolta dei fossili (es. Area 102, 103, 140, ecc.); all'interno delle aree di raccolta dei fossili sono compresi i siti archeologici (ad esempio, FxJj 1, FxJj 10, ecc.) e le località paleontologiche di ominidi, che di solito prendono il nome dal numero di repertorio assegnato ai fossili ritrovati.[2]

Koobi Fora fu, per così dire, scoperta dall'alto nel 1967, da Richard Leakey che ne intuì le potenzialità archeologiche sorvolando l'area su un volo di ritorno dall'estuario dell'Omo a nord del Lago Turkana. Condotta una prima escursione esplorativa nel 1968, Leakey organizzò la prima campagna di scavo sistematica dal 1969 al 1975.[3] Koobi Fora si dimostrò rapidamente un sito estremamente produttivo[4], tanto che dal 1973 l'area è protetta come parte del Parco nazionale di Sibiloi.

Già nel 1969 furono rinvenuti diversi fossili di ominidi, tra cui il cranio molto ben conservato di Paranthropus boisei, repertato come KNM-ER 406 , nonché il frammento di cranio KNM-ER 407 appartenente alla stessa specie, e vari strumenti litici della cultura olduvaiana[5].

Nel 1971 fu scoperta la mascella inferiore di un omide, reperto KNM-ER 992, che nel 1975 fu individuato come olotipo dell'Homo ergaster, e nel 1972 fu scoperto il teschio KNM-ER 1470, che in seguito fu identificato come un olotipo di Homo rudolfensis[6]. Nel 1973 furono scoperti due crani di Homo habilis ( reperti KNM-ER 1805 e KNM-ER 1813)[7][8]e due anni dopo, nel 1975, fu la volta di una calotta cranica, repertp KNM-ER 3733, di Homo erectus, il primo fossile della specie scoperto a Koobi Fora[9].

Nel 2007, vicino al villaggio di Ileret, sono state scoperte circa 100 impronte fossili risalenti a 1,51-1,53 milioni di anni fa attribuite all'Homo erectus. Queste impronte scoperte dimostrano che l'Homo erectus aveva sia una struttura del piede che corrispondeva essenzialmente a quella degli esseri umani moderni, sia una locomozione eretta e bipede, comparabile a quella dell'uomo moderno[10][11].

Il sito è importante anche per i fossili faunistici che vi sono stati ritrovati; ad esempio alcuni taxa della famiglia Giraffidae originano da questi fossili[12].

I livelli stratigrafici di Koobi Fora vengono suddivisi in due sezioni. Alla prima appartengono i sedimenti più antichi, risalenti a circa 1,8 milioni di anni fa, che contengono manufatti di fabbricazione umana, come schegge e ciotoli, del tipo Olduvaiano, associati a resti di animali (ippopotamo, gazzella, porcospino)[13].

La seconda sezione presenta una cronologia più recente compresa tra circa 1,6 e 1,25 milioni di anni fa, e in essa sono stati ritrovati manufatti del tipo Olduvaiano, come choppers[13].

A Koobi Fora sono stati rinvenuti anche numerosi resti fossili umani, tra cui quelli appartenenti al più antico Homo habilis conosciuto.[senza fonte]

  1. ^ (EN) Koobi Fora Museum, su warriornomadtrail.org. URL consultato l'8 febbraio 2024.
  2. ^ Ad esempio, nell'Area 131 è stato trovato il cranio di ominide KNM-ER 1470. I fossili qui rinvenuti, compresi tutti quelli non umani, sono assegnati alla località 1470.
  3. ^ (EN) Bernard Wood, Wiley-Blackwell Encyclopedia of Human Evolution, Wiley-Blackwell, 2011, ISBN 9781405155106.
  4. ^ Gli scavi condotti da Robert Leakey hanno riportato alla luce circa 400 fossili, attribuiti a circa 230 individui(EN) Richard Leakey, su britannica.com. URL consultato il 9 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) Richard Leakey, New Hominid Remains and Early Artefacts from Northern Kenya: Fauna and Artefacts from a New Plio-Pleistocene Locality near Lake Rudolf in Kenya, in Nature, vol. 226, 1970, pp. 223–224, DOI:10.1038/226223a0.
  6. ^ (EN) W. Eric Meikle e Sue Taylor Parker, Naming our Ancestors. An Anthology of Hominid Taxonomy, Waveland Press, 1994, ISBN 0-88133-799-4.
  7. ^ KNM-ER 1805, su humanorigins.si.edu. URL consultato l'8 febbraio 2024lingua=en.
  8. ^ KNM-ER 1813, su humanorigins.si.edu. URL consultato l'8 febbraio 2024lingua=en.
  9. ^ (EN) KNM-ER 3733, su humanorigins.si.edu. URL consultato l'8 febbraio 2024.
  10. ^ (EN) Footprints from Koobi Fora, Kenya, su humanorigins.si.edu. URL consultato il 9 febbraio 2024.
  11. ^ (EN) Matthew R. Bennett, John W.K. Harris, Brian G. Richmond, David R. Braun, Emma Mbua, Purity Kiura, Daniel Olago, Mzalendo Kibunjia, Christine Omuombo, Anna K. Behrensmeyer, David Huddart e Silvia Gonzalez, Early Hominin Foot Morphology Based on 1.5-Million-Year-Old Footprints from Ileret, Kenya, in Science, vol. 323, 2009, pp. 1197-120, DOI:10.1126/science.1168132.
  12. ^ (EN) Koobi Fora, su museums.or.ke. URL consultato il 9 febbraio 2024.
  13. ^ a b Koobi Fora, su sapere.it. URL consultato il 9 febbraio 2024lingua=en.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]