Giulia Billiart

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Santa Giulia Billiart
 

Religiosa

 
NascitaCuvilly, 12 luglio 1751
MorteNamur, 8 aprile 1816
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazione13 maggio 1906 da papa Pio X
Canonizzazione22 giugno 1969 da papa Paolo VI
Ricorrenza8 aprile

Marie-Rose-Julie Billiart (Cuvilly, 12 luglio 1751Namur, 8 aprile 1816) è stata una religiosa francese, fondatrice della congregazione delle Suore di Nostra Signora di Namur. Beatificata nel 1906, fu proclamata santa da papa Paolo VI nel 1969.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque in un'agiata famiglia di piccoli commercianti e ricevette un'educazione elementare nella scuola del paese.[1] Quando aveva 16 anni suo padre ebbe un tracollo finanziario e cadde in miseria, così la Billiart fu costretta a dedicarsi a pesanti lavori manuali.[2]

Nel 1774, all'età di 22 anni, rimase paralizzata alle gambe e, sotto la guida del parroco, iniziò a dedicarsi alle pratiche di pietà e all'insegnamento del catechismo ai bambini.[2]

Durante la Rivoluzione, fu accusata di offrire protezione a preti refrattari e fu costretta a riparare ad Amiens: vi conobbe Joseph Varin, superiore della Società della Fede di Gesù (contribuirà a restaurare la soppressa Compagnia di Gesù), che la sollecitò a dare inizio a un'opera per l'istruzione e l'educazione cristiana della gioventù.[2]

I suoi primi tentativi fallirono e l'unica compagna che le rimase accanto fu Françoise Blin de Bourdon, che aveva conosciuto nel 1794. Con l'appoggio di Jean-François Demandolx, vescovo di Amiens, e l'aiuto di padre Varin, che preparò le prime regole dell'istituto, nel 1803 la Billiart iniziò a condurre vita comune con le prime collaboratrici (la Blin de Bourdon e Catherine Duchâtel).[1]

Nel 1804 pronunciò i voti di castità e di dedicarsi all'educazione cristiana delle giovani, soprattutto di quelle di famiglia povera. In quell'occasione, la Billiart riacquistò l'uso delle gambe.[2]

La congregazione si sviluppò rapidamente e nel 1806 contava già 18 scuole, ma nel 1809 il vescovo di Amiens allontanò la Billiart e le sue suore dalla diocesi;[1] le religiose trasferirono la casa madre a Namur, dove era stata aperta una filiale nel 1807 sotto la direzione dalla Blin de Bourdon, dove trovarono la protezione del vescovo locale Charles-François-Joseph Pisani de La Gaude.[2]

Tra il 1804 e il 1816 la Billiart viaggiò molto tra il nord della Francia e il Belgio, fondando scuole e organizzando la vita religiosa delle sue comunità.[1]

Il culto[modifica | modifica wikitesto]

Fu grande propagatrice della devozione al Sacro Cuore di Gesù ed ebbe fama di estasi e miracoli.[3]

Oltre che dalle Suore di Nostra Signora di Namur, è onorata come fondatrice dalle omonime congregazioni di Amersfoort e di Coesfeld.[4]

La causa fu introdotta a Roma il 26 giugno 1889 e il 6 gennaio 1903 fu promulgato il decreto sulle virtù eroiche della religiosa.

Fu proclamata beata da papa Pio X il 13 maggio 1906 e canonizzata da papa Paolo VI il 22 giugno 1969.[4]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano all'8 aprile.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Giancarlo Rocca, DIP, IV (1977), col. 1321.
  2. ^ a b c d e Roger Desreumaux, BSS, vol. III (1963), col. 189.
  3. ^ Roger Desreumaux, BSS, vol. III (1963), col. 190.
  4. ^ a b Giancarlo Rocca, DIP, IV (1977), col. 1320.
  5. ^ Martirologio romano (2004), p. 313.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

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