Judith C. Brown

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Judith Cora Brown (Buenos Aires, 1946) è una scrittrice e storica statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Buenos Aires, ha conseguito un B.A. e un M.A. all'Università della California - Berkeley e successivamente un dottorato di ricerca all'Università Johns Hopkins[1].

Professoressa emerita di storia alla Wesleyan University, i suoi campi di ricerca sono il Rinascimento italiano, la storia delle donne e dell'Europa nella prima età moderna[2].

È principalmente nota per il saggio Atti impuri: pubblicato nel 1986 e ispirato alla vita della mistica Benedetta Carlini, è stato trasposto in pellicola cinematografica dal regista olandese Paul Verhoeven nel 2021[3].

Opere (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Pescia nel Rinascimento all'ombra di Firenze (In the Shadow of Florence: Provincial Society in Renaissance Pescia, 1982), Pescia, Benedetti, 1987 traduzione di Gloria I. Anzilotti
  • Atti impuri: vita di una monaca lesbica nell'Italia del Rinascimento (Immodest Acts: The Life of a Lesbian Nun in Renaissance Italy, 1986), Milano, Il Saggiatore, 1987 traduzione di Savino D'Amico - Nuova ed. Milano, ES, 2005 traduzione di Savino D'Amico ISBN 88-87939-74-8.
  • Gender and Society in Renaissance Italy (1998)
  • Medici Women: The Making of a Dynasty in Grand Ducal Tuscany (2015)

Adattamenti cinematografici[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Informazioni sulla storica (PDF), su jbrown.faculty.wesleyan.edu. URL consultato il 14 gennaio 2022.
  2. ^ (EN) Profilo dell'insegnante, su jbrown.faculty.wesleyan.edu. URL consultato il 14 gennaio 2022.
  3. ^ (EN) Jeannette Catsoulis, ‘Benedetta’ Review: Habit Storming, su nytimes.com, 2 dicembre 2021. URL consultato il 14 gennaio 2022.
  4. ^ (EN) Judith C. Brown Awarded 1986, su gf.org. URL consultato il 14 gennaio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN39395540 · ISNI (EN0000 0000 8343 041X · Europeana agent/base/103089 · LCCN (ENn81044573 · GND (DE1136098119 · BNF (FRcb12044521k (data) · J9U (ENHE987007274931405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n81044573