John Piper (artista)

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John Egerton Christmas Piper, meglio conosciuto come John Piper (Epsom, 13 dicembre 1903Fawley Bottom, 28 giugno 1992), è stato un artista britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Battistero della cattedrale di Coventry (particolare)

Piper nacque nel 1903 da Charles Alfred Piper e Mary Ellen Matthews, ed era il più giovane dei suoi fratelli. Nel 1926, il futuro artista interruppe gli studi di legge per dedicarsi a tempo pieno all'arte, e si iscrisse alla Richmond School of Art e al Royal College of Art di Londra, ove fu allievo dello scultore Henry Moore. Tra il 1928 e il 1933, Piper scrisse recensioni d'arte su giornali e riviste come The Listener e The Nation, ove recensì artisti come William Coldstream, Ivon Hitchens, Victor Pasmore e Ceri Richards.[1]

Le prime opere di Piper erano paesaggi. Nel 1933, anno di un suo soggiorno a Parigi, egli scoprì l'arte di Georges Braque, Fernand Léger e Jean Hélion,[2] e si dedicò alla creazione di opere di arte astratta che risentono gli influssi del costruttivismo fra cui Abstract Painting (1935).[3] In seguito a questa fase, perdurata dal 1934 al 1937, Piper si avvicinò al realismo neoromantico inglese, di cui divenne il principale esponente assieme a Paul Nash e Graham Sutherland.[2] Durante la sua carriera, Piper realizzò principalmente paesaggi e vedute architettoniche fortemente emotive e cariche di valori soggettivi.[4] Questo interesse nei confronti dell'architettura accrebbe ulteriormente a partire dal 1938, come confermano i suoi dipinti, le fotografie, e gli scritti sulla critica dell'architettura risalenti a quel periodo.[2]

Nel frattempo, fra il 1935 e il 1937, curò la rivista trimestrale Axis, dedicata all'arte astratta, assieme a Myfanwy Piper.[2] Nel 1937, i due si sposarono ed ebbero due figli: Edward Piper, divenuto pittore e fotografo, e Sebastian Piper, un pittore e musicista.

Durante la seconda guerra mondiale, John Piper prestò servizio in qualità di "artista di guerra" e realizzò tele di edifici distrutti dai bombardamenti.[4] Nel dopoguerra tornò a dipingere paesaggi urbani misteriosi e inquietanti come, ad esempio, End of Glyder Mountain (1950).[3]

Dal 1937 realizzò varie scenografie per opere teatrali come quelle di Benjamin Britten (per il quale la moglie di Piper scrisse alcuni libretti), e realizzò cartoni per vetrate, come quelli delle cattedrali di Coventry (1958) e Liverpool (1967).[2]

John Piper venne anche insignito dell'Ordine dei Compagni d'Onore. Piper morì nel 1992 nel villaggio di Fawley Bottom, nel Buckinghamshire.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ordine dei Compagni d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dei Compagni d'Onore

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chilvers, 2007, pag. 740-1
  2. ^ a b c d e Diccionario Larousse de la Pintura, pag. 1595.
  3. ^ a b Enciclopedia del Arte Garzanti, p. 757
  4. ^ a b Chilvers, 2007, pag. 741

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Ian Chilvers, Diccionario de arte, Alianza Editorial, 2007.
  • (ES) Diccionario Larousse de la Pintura, Planeta-Agostini, 1988.
  • (ES) Enciclopedia del Arte Garzanti, Ediciones B., 1991.

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