Jean-François Lesueur
Jean-François Lesueur (Drucat-Plessiel, 15 febbraio 1760 – Parigi, 6 ottobre 1837) è stato un compositore francese.
Già nel 1786 ha ricoperto il ruolo di maestro di cappella a Notre-Dame, componendo un buon quantitativo di musica religiosa, costituita da Messe e Mottetti.
Le sue teorie artistiche furono esposte nel trattato intitolato Essai de musique sacrée ou musique motivée et méthodique del 1787.
L'anno seguente si allontanò da Parigi, per trasferirsi a Londra, dove nei seguenti cinque anni si poté dedicare alla composizione, in un luogo distante dalle prime ondate di sangue scatenate dalla rivoluzione.
Nel 1793, rientrò nella capitale francese, giusto in tempo per rappresentare l'opera Télémaque; in breve tempo divenne ispettore del nuovo Conservatorio, collaborando sia con la commissione degli studi sia alla stesura dei Principes élémentaires de musique. A causa di uno scritto polemico intitolato Projet d'un plan général de l'instruction musicale en France pubblicato nel 1801, Lesueur perse tutte le cariche e quindi visse un periodo di difficoltà economiche che terminarono solo quando Napoleone lo scelse come successore di Paisiello nel ruolo di maestro di cappella di corte.
In questo periodo alcune sue opere, quali I Bardi (Ossian ou Les bardes nel 1804 all'Opéra national de Paris con François Lays e Jean-Blaise Martin), riscossero un buon successo e nel 1814 fu nominato compositore di corte, ottenne l'incarico di professore di composizione nel Conservatorio e divenne membro dell'Accademia.
Tra le sue composizioni, annoveriamo : 3 Messes solennelles, 33 messe, oratori, Mottetti, una marcia per l'incoronazione di Napoleone.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Dizionario di musica", di A.Della Corte e G.M.Gatti, Paravia, 1956, pag.344
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fouqué, Les révolutionnaires en musique, 1882
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jean-François Lesueur
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Jean-François Lesueur, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Jean-François Lesueur, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (FR) Jean-François Lesueur, su CÉSAR - Calendrier Électronique des Spectacles sous l'Ancien régime et sous la Révolution, Huma-Num.
- Opere di Jean-François Lesueur / Jean-François Lesueur (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Jean-François Lesueur, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Jean-François Lesueur, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) Spartiti o libretti di Jean-François Lesueur, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Jean-François Lesueur, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Jean-François Lesueur, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 9945810 · ISNI (EN) 0000 0001 2120 3067 · SBN PARV228132 · BAV 495/211638 · CERL cnp01345439 · Europeana agent/base/58390 · LCCN (EN) n80122954 · GND (DE) 118572148 · BNE (ES) XX975432 (data) · BNF (FR) cb12462953x (data) · J9U (EN, HE) 987007264221005171 |
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