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Jan Masaryk

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Jan Garrigue Masaryk

Ministro degli Esteri della Cecoslovacchia
Durata mandato21 luglio 1940 –
10 marzo 1948
PresidenteEdvard Beneš
Capo del governoJan Šrámek
Predecessoreoccupazione tedesca
SuccessoreVladimír Clementis

Ambasciatore della Cecoslovacchia nel Regno Unito
Durata mandato1925 –
settembre 1938
PresidenteTomáš Garrigue Masaryk
Edvard Beneš

Jan Garrigue Masaryk (Praga, 14 settembre 1886Praga, 10 marzo 1948) è stato un politico cecoslovacco.

Monumento a Jan Masaryk a Praga

Jan Masaryk era figlio di Tomáš Masaryk, il primo presidente cecoslovacco e della statunitense Charlotte Garrigue. Frequentò le scuole a Praga e negli Stati Uniti e durante la prima guerra mondiale fu ufficiale dell'esercito austro-ungarico. Il 20 dicembre 1918 accolse suo padre, il presidente T. G. Masaryk, ai confini della patria liberata, al suo ritorno dall'Italia.[1] Nel 1919 entrò a far parte del corpo diplomatico come chargé d'affaires con gli Stati Uniti, e negli anni dal 1925 al 1938 fu ambasciatore cecoslovacco a Londra.

Fu iniziato in massoneria nella loggia "Jan Amos Komenský N.1" di Praga[2].

Dal 1940 fu ministro degli esteri del governo cecoslovacco in esilio, raggiungendo una notevole popolarità presso i suoi compatrioti attraverso una serie di trasmissioni della BBC dirette alla popolazione del Protettorato di Boemia e Moravia. Al suo rientro in patria nel 1945 mantenne il ruolo di ministro degli esteri.

In veste di ministro degli esteri, Jan Masaryk, che avrebbe dovuto recarsi a Parigi il 12 luglio 1947 alla conferenza sul piano Marshall, fu convocato a Mosca insieme agli altri componenti del governo cecoslovacco e ricevette da Stalin l'ordine di abbandonare le trattative che avrebbero potuto coinvolgere la Cecoslovacchia nel piano Marshall. Masaryk commentò la vicenda in questo modo: «Sono andato a Mosca come ministro degli esteri di uno stato indipendente e sovrano, ne sono tornato quale lacchè del governo sovietico».[3][4]

Venne trovato morto nel cortile, sotto la finestra del bagno dell'edificio del Ministero degli esteri di Praga (Palazzo Černín) e in pigiama, il 10 marzo 1948. Masaryk era l'unico ministro socialista nel governo, dominato dai comunisti, costituito un mese prima. Le speculazioni sulla sua morte continuarono a lungo: per molto tempo non vi fu nessuna prova che incolpasse o scagionasse il regime, anche se recentemente si tende ad abbandonare l'ipotesi del suicidio a favore di quella dell'omicidio, definendo quella di Masaryk la cosiddetta quarta defenestrazione di Praga. Le circostanze del suo decesso rimasero comunque dubbie per tutto il periodo a guida comunista.

Quando questa cessò, un rapporto di polizia di Praga del 2004 concluse, alla luce di un esame necroscopico, che Masaryk era stato lanciato fuori dalla finestra[5]; si trattava di conclusioni apparentemente corroborate nel 2006 dalle rivelazioni di un giornalista russo[6] e da dichiarazioni che avrebbe reso Nicolae Ceaușescu in privato[7].

  1. ^ Preclík, Vratislav. Masaryk a legie (Masaryk and legions), váz. kniha, 219 pages, first issue vydalo nakladatelství Paris Karviná, Žižkova 2379 (734 01 Karvina, Czech Republic) ve spolupráci s Masarykovým demokratickým hnutím (Masaryk Democratic Movement, Prague), 2019, ISBN 978-80-87173-47-3, pages 36 - 39, 41 - 42, 106 - 107, 111-112, 124–125, 128, 129, 132, 140–148, 184–209.
  2. ^ (FR) Massoni celebri.
  3. ^ Romero Federico, Storia della guerra fredda, Einaudi, Trento, 2012, p. 55.
  4. ^ Elena Aga-Rossi e Victor Zaslavsky, Togliatti e Stalin, Bologna, Il Mulino, 1997, p. 203. ISBN 88-15-06199-1.
  5. ^ Cameron, Rob, "Police close case on 1948 death of Jan Masaryk - murder, not suicide", Radio Prague, 06-01-2004.
  6. ^ Cameron, Rob, "Masaryk murder mystery back in headlines as Russian journalist speaks out", Radio Prague, 18-12-2006.
  7. ^ The Kremlin’s Killing Ways, at National Review Online, by Ion Mihai Pacepa; published November 28, 2006; retrieved October 15, 2015.

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