Irredentismo ungherese
Tra le due guerre mondiali, in Ungheria si sviluppò un forte irredentismo, che mirava a revisionare il trattato del Trianon del 1920, in nome dell'ideale della Grande Ungheria.
Cause
Dopo la Prima guerra mondiale, l'Austria-Ungheria si era smembrata nelle due repubbliche di Austria e Ungheria. Mentre la prima dovette riconoscere la cessione di alcuni territori a Italia e Polonia, oltre a riconoscere l'indipendenza di Cecoslovacchia e Jugoslavia, il regno di Ungheria, che durava da quasi mille anni, fu sostituito da una repubblica e dovette cedere moltissimi territori, perdendo il tradizionale accesso al Mar Mediterraneo, che aveva da secoli. Inoltre, la Slovacchia, abitata da molti ungheresi, si ricongiungeva a Boemia e Moravia, formando la Cecoslovacchia, mentre la Transilvania si univa alla Romania. Con il trattato di Trianon l'Ungheria diventava quindi il paese che uscì della guerra mondiale più pesantemente ridimensionato, con mutilazioni territoriali a vantaggio di tutti i paesi vicini (odierne Austria, Slovacchia, Polonia, Ucraina, Romania, Serbia, Croazia, Slovenia), con la perdita del 72% del proprio territorio nazionale e la riduzione della popolazione da 20,8 milioni a 7 milioni di abitanti.
Il primo dopoguerra
Nel 1922 Miklós Horthy viene eletto reggente di un monarca che non sarà mai eletto e, un passo alla volta, assume praticamente poteri dittatoriali. La salita al potere di Horthy è considerata la data d'inizio dell'irredentismo ungherese[1], anche se già da due anni Cecoslovacchia, Romania e Jugoslavia avevano costituito la Piccola Intesa, per difendersi dal revisionismo magiaro.
Verso il secondo conflitto mondiale: la riannessione di parte della Slovacchia
Fino al 1938 non vennero avanzate richieste, ma la fine dell'Austria, unita alla Germania di Hitler e la Conferenza di Monaco che assegnò i Sudeti ai tedeschi, risvegliarono l'irredentismo. In seguito alla costituzione della Slovacchia di Jozef Tiso come fantoccio nazista, Horthy ordina l'invasione del sud del paese. Nonostante venne compiuta da oltre 50.000 soldati[2], l'invasione fu pacifica e sfociò nel Primo Arbitrato di Vienna, nel quale la Slovacchia cedeva la Rutenia subcarpatica e alcune zone meridionali all'Ungheria, nella quale si era affermato un vero e proprio regime fascista.
La seconda guerra mondiale
Dalla neutralià al Secondo Arbitrato di Vienna
Dichiaratasi neutrale all'inizio del conflitto, l'Ungheria si appoggia alle Potenze dell'Asse nella primavera del 1940. Viene tradizionalmente considerata la quarta tra tutte le citate potenze, la terza in Europa dopo Germania e Italia. Dopo l'ultimatum di Mosca alla Romania e la successiva invasione ed annessione della Bessarabia, della Bucovina settentrionale e del Territorio di Hertza da parte dell'Unione Sovietica, anche l'Ungheria si muove e comincia a reclamare la restituzione da parte della Romania della Transilvania toltale vent'anni prima. Sotto la regia della Germania si arrivò ad una soluzione di compromesso. L'annessione all'Ungheria della Transilvania settentrionale, con capoluogo Kolozsvár, fu ratificata dal Secondo Arbitrato di Vienna, del 30 agosto 1940.
L'Operazione Barbarossa
L'Ungheria recupera territori anche dalla Jugoslavia occupata e si dichiara favorevole all'invasione dell'URSS, inviando un contingente di 178.000 uomini[1]. Mai scelta fu più sbagliata. Nonostante abituate a combattere in climi rigidi, le truppe di Horthy vengono decimate da malattie, freddo e combattimenti. Solo nella Battaglia di Stalingrado perirono 50.000 ungheresi, e in totale 98.000 persone non fecero più ritorno alle loro case, morte o fatte prigioniere dall'Armata Rossa[1].
La caduta di Horthy e l'invasione tedesca
Dopo la ritirata dell'Asse dall'Unione Sovietica, l'Armata Rossa invade l'Ungheria. Horthy venne rovesciato e costretto alla fuga. Fu proclamata la repubblica popolare, subito contrastata dai tedeschi che la invasero nel tentativo effimero di riportare Horthy al governo. Con la sconfitta dell'Asse e di Horthy era finito anche l'irredentismo ungherese.
Le condizioni di pace
Tuttavia, la "Grande Ungheria" della Seconda guerra mondiale finì ufficialmente solo nel 1947, col Trattato di Parigi, con il quale cedeva tutti i territori ottenuti, oltre a piccole compensazioni territoriali in favore della Cecoslovacchia.
Note
- ^ a b c Martin Gilbert La grande storia della Seconda guerra mondiale
- ^ I dati dell'archivio di stato ungherese porterebbero il numero delle truppe a 90-100.000