Incidente aereo all'Empire State Building

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Incidente aereo all'Empire State Building
Un esemplare di Mitchell B-25 analogo a quello che colpì l'edificio
Tipo di eventoIncidente
Data28 luglio 1945
Ora09:40
TipoImpatto contro edificio a causa della nebbia
LuogoEmpire State Building, New York
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Coordinate40°44′54.24″N 73°59′08.52″W / 40.7484°N 73.9857°W40.7484; -73.9857
Tipo di aeromobileNorth American B-25 Mitchell
OperatoreUSAAF
Numero di registrazione41-30577
PartenzaHanscom Air Force Base, Bedford, Stati Uniti
DestinazioneAeroporto Internazionale di Newark, Newark, Stati Uniti
Occupanti3
Equipaggio3
Vittime3
Feriti1
Sopravvissuti0
Altri coinvolti
Vittime11
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America
Incidente aereo all'Empire State Building
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

L'incidente aereo all'Empire State Building avvenne il 28 luglio 1945, quando un bombardiere Mitchell B-25 dell'United States Army Air Forces (USAAF), l'allora componente aerea dell'esercito degli Stati Uniti, si schiantò contro il celebre grattacielo di New York City mentre volava immerso in una fitta nebbia. L'incidente causò la morte di quattordici persone (tre membri dell'equipaggio e undici persone nell'edificio) e un danno stimato di 1 milione di dollari statunitensi dell'epoca (equivalenti a circa 14 milioni del 2019); l'integrità strutturale dell'edificio non venne compromessa.[1][2]

L'incidente[modifica | modifica wikitesto]

L'aereo schiantato contro l'edificio

Sabato 28 luglio 1945, il tenente colonnello William F. Smith Jr. stava pilotando un bombardiere B-25 Mitchell in una missione di trasporto di personale dalla Hanscom Air Force Base, nel Massachusetts, verso l'aeroporto Internazionale di Newark in New Jersey.[3][4][5] Smith chiese l'autorizzazione ad atterrare, e fu avvisato della scarsissima visibilità a causa della nebbia.[6] Decise di continuare l'avvicinamento nonostante la visibilità pari a 0 e disorientato, dopo aver superato il Chrysler Building, virò a destra anziché a sinistra.

Alle 09:40, l'aereo si schiantò contro il lato nord dell'Empire State Building, tra il 78º e l'80º piano, creando un'apertura di 5,5x6,1 m negli uffici della War Relief Society e del National Catholic Welfare Council. Un motore fu catapultato verso il lato sud dell'edificio e cadde al suolo, facendo un volo di 270 metri e atterrando sul tetto di un edificio vicino, provocando un incendio. L'altro motore, insieme a parte del carrello di atterraggio, cadde nella tromba di un ascensore. L'incendio risultante fu estinto in 40 minuti.[7]

Gli interni dell'edificio devastati dall'impatto

Circa 60 visitatori erano sul ponte di osservazione all'86º piano quando si verificò l'incidente. Quattordici persone rimasero uccise: il colonnello Smith, il sergente Christopher Domitrovich e il macchinista della Marina Albert Perna, oltre a undici civili presenti nell'edificio.[2] Il corpo di Perna fu ritrovato due giorni dopo, quando i soccorritori lo identificarono in fondo ad un ascensore. Gli altri due membri dell'equipaggio furono ritrovati carbonizzati, rendendo impossibile il riconoscimento.[8] L'operatrice dell'ascensore Betty Lou Oliver fu sbalzata fuori dal suo ascensore mentre si trovava all'ottantesimo piano, riportando gravi ustioni. I soccorritori la misero su un secondo ascensore per trasportarla al piano terra, ma i cavi che lo sostenevano, danneggiati nell'incidente, cedettero e l'ascensore cadde per 75 piani finendo nel seminterrato.[9] Oliver sopravvisse alla caduta riportando fratture al bacino, alla schiena e al collo.[6] Ad oggi rimane l'unica persona sopravvissuta ad una caduta da un ascensore da quell'altezza.

Nonostante i danni e la perdita di vite umane, l'edificio fu riaperto al pubblico il lunedì mattina successivo, meno di 48 ore dopo. L'incidente spinse per il passaggio del Federal Tort Claims Act del 1946, in discussione da tempo, per permettere alle persone di fare causa allo Stato a seguito di un incidente.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Harro Ranter, Accident North American B-25D-20 Mitchell 41-30577, 28 Jul 1945, su aviation-safety.net. URL consultato il 2 marzo 2021.
  2. ^ a b (EN) News and Update: Empire State Building Withstood Airplane Impact, su tms.org. URL consultato l'8 agosto 2020.
  3. ^ (EN) John S. Berman, The Empire State Building: The Museum of the City of New York, Barnes, John & Noble Publishing, 2003, p. 85, ISBN 978-0-7607-3889-4.
  4. ^ (EN) James Barron, Flaming Horror on the 79th Floor; 50 Years Ago Today, in the Fog, a Plane Hit the World's Tallest Building, in The New York Times, 28 luglio 1995. URL consultato il 17 novembre 2012.
  5. ^ (EN) Roland O. Byers, Flak dodger: a story of the 457th Bombardment Group, 1943–1945, 8th AAF, Pawpaw Press, 1985.
  6. ^ a b c (EN) The Day A Bomber Hit The Empire State Building, su NPR.org. URL consultato l'8 agosto 2020.
  7. ^ (EN) On This Day in Aviation History: July 28th, su NYCAviation, 28 luglio 2010. URL consultato l'8 agosto 2020.
  8. ^ (EN) Aerospaceweb.org | Ask Us - B-25 Empire State Building Collision, su aerospaceweb.org. URL consultato l'8 agosto 2020.
  9. ^ (EN) This Woman Cheated Death Twice on the Same Day After a 1945 Disaster, su HistoryCollection.com, 11 ottobre 2017. URL consultato l'8 agosto 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]