Il terrore del silenzio

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Il terrore del silenzio
Una scena del film
Titolo originaleHush
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2016
Durata81 min
Generethriller, orrore
RegiaMike Flanagan
SceneggiaturaMike Flanagan, Kate Siegel
ProduttoreTrevor Macy, Jason Blum
Casa di produzioneIntrepid Pictures, Blumhouse Productions
Distribuzione in italianoNetflix
FotografiaJames Kniest
MontaggioMike Flanagan
MusicheThe Newton Brothers
ScenografiaElizabeth Boller
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il terrore del silenzio o Hush - Il terrore del silenzio[1] (Hush) è un film thriller-horror del 2016 diretto da Mike Flanagan.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Maddie Young è una scrittrice di romanzi horror (tra i quali spicca Midnight Mass, titolo di una futura opera di Flanagan), che ha perso la capacità di ascoltare e parlare per una meningite batterica all'età di 13 anni, per poi perdere entrambi definitivamente dopo un intervento chirurgico correttivo fallito. Sperando di far progredire la sua carriera di scrittrice, conduce una vita isolata nei boschi con il suo gatto. Una sera la sua amica Sarah le fa visita per restituirle una copia del suo libro. Discutendo sul suo metodo di scrittura, Maddie spiega all'amica come visualizzi nella sua mente le storie che realizza e i potenziali finali prima di sceglierne uno. Sarah si avvia per tornare a casa, ma lungo la strada viene aggredita da un individuo mascherato armato di balestra. La donna, ferita, viene inseguita fino a casa di Maddie ma giunta lì non riesce a entrare perché Maddie non sente le sue grida. L'aggressore la raggiunge e pugnala a morte.

L'uomo si accorge subito che Maddie è sorda e decide di fare di lei la sua prossima vittima. Si intrufola in casa sua, le ruba il telefono, la fotografa di nascosto e gliele invia. Quando Maddie si rende conto di non essere sola, l'assassino le taglia la corrente e sabota la sua auto per impedire che fugga. Maddie scrive sulla porta-finestra che non avrebbe parlato, non avendo visto in faccia l'uomo, e afferma mentendo che il suo ragazzo sta per tornare a casa. In risposta, l'uomo si smaschera rivelando il suo vero volto e rivela alla donna che intende giocare con lei tormentandola finché non desidererà essere morta e solo allora lui la ucciderà. Maddie cerca un modo per sfuggire alla situazione e, a un certo punto, l'assassino la sbeffeggia mostrandole il cadavere di Sarah. Maddie cerca allora di distrarre l'uomo con l'allarme della sua macchina per prendere il telefono dal corpo dell'amica, ma fallisce e l'assalitore si impossessa del telefono di Sarah e di uno dei suoi orecchini.

Mentre tenta di scappare attraverso la finestra del secondo piano, Maddie viene colpita a una gamba con un dardo della balestra, ma riesce a buttare l'uomo giù dal tetto e rubare l'arma. Rientrata in casa, la donna si cura al meglio la ferita e prova a imparare a ricaricare la balestra. Nel frattempo John, il ragazzo di Sarah, arriva a casa di Maddie per cercare la sua fidanzata. L'assassino parla con John, fingendosi un agente di polizia giunto lì per una chiamata, e afferma di essere stato assalito da un intruso. John tuttavia si insospettisce, soprattutto quando vede l'orecchino di Sarah cadere dalla tasca dell'uomo, e cerca di colpirlo alle spalle da una pietra; tuttavia, in quel momento, Maddie lo distrae bussando alla porta-finestra per richiamare la sua attenzione e l'assassino lo pugnala al collo. John cerca di strangolare l'uomo ma muore dissanguato; Maddie, con un metodo simile a quello usato per scrivere i finali delle sue storie, ragiona sul da farsi e capisce che non riuscirà mai a fuggire e che, se rimarrà in casa, finirà per morire a causa della ferita: l'unico modo per sopravvivere è uccidere l'uomo.

Fuori, l'uomo cattura e minaccia il gatto di Maddie con un coltello ma Maddie lo ferisce alla spalla con una balestra. Mentre rientra in casa, fa cadere l'ultima freccia fuori dalla porta; nel tentativo di raccoglierla, l'uomo le frantuma la mano schiacciandogliela con la porta scorrevole e calpestandola, per poi permetterle di rientrare in casa con la mano distrutta per continuare il gioco. Quando afferma di poter entrare quando vuole, Maddie, sul vetro della porta, gli scrive di provarci, chiamandolo codardo. L'assassino cerca allora di abbattere la porta. Maddie lascia un messaggio di addio per la sua famiglia sul computer, si arma con un coltello e si chiude in bagno.

Non riuscendo a sfondare la porta, l'uomo decide di sfondare il lucernario del bagno all'insaputa di Maddie, per coglierla alle spalle. La donna si accorge della sua presenza quando le respira inavvertitamente sul collo e lo pugnala al ginocchio, poi corre in cucina dove colpisce l'uomo con dell'insetticida e il suo rilevatore di fumo. L'assassino prende comunque il sopravvento e quasi la strangola a morte, ma la donna raccoglie le sue ultime forze per pugnalare l'uomo al collo con un cavatappi, uccidendolo definitivamente.

Maddie recupera il suo cellulare dal corpo dell'uomo e chiama il 911 prima di barcollare fuori, sedendosi sui gradini del portico assieme al suo gatto in attesa dei soccorsi, sollevata per la fine dell'incubo.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato presentato in anteprima al South by Southwest Film Festival il 12 marzo 2016.[2] Prima di tale debutto venne acquistato da Netflix[2] e distribuito in video on demand dall'8 aprile 2016.

Divieti[modifica | modifica wikitesto]

Negli Stati Uniti d'America la MPAA ha classificato il film come restricted (R) per scene contenenti forte violenza, terrore e linguaggio.[3]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Sul sito web di recensioni Rotten Tomatoes, il film ha un rating di approvazione del 93%, sulla base di 43 recensioni, e un rating medio di 7,6/10.[4] Su Metacritic ha un punteggio medio ponderato di 67 su 100, basato su 7 recensioni di critici, che indica "recensioni generalmente positive".[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Hush - Il terrore del silenzio, su Movieplayer.it. URL consultato il 31 gennaio 2018 (archiviato il 2 luglio 2017).
  2. ^ a b Max Borg, Non uccidermi, non ti sento: con Hush, il terrore si insinua nel silenzio, su Movieplayer.it, 11 aprile 2016. URL consultato il 31 gennaio 2018 (archiviato il 4 gennaio 2017).
  3. ^ (EN) Hush (2015), su Filmratings.com, MPAA. URL consultato il 15 luglio 2022.
  4. ^ (EN) Hush (2016), in Rotten Tomatoes, Fandango Media. URL consultato il 15 luglio 2022.
  5. ^ (EN) Hush (2016), in Metacritic. URL consultato il 15 luglio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]