Ian Watson

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo cestista, vedi Ian Watson (cestista).
Ian Watson

Ian Watson (20 aprile 1943) è uno scrittore e sceneggiatore britannico, autore di numerosi romanzi di fantascienza ed ex professore di futurologia al Politecnico di Birmingham.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il suo primo romanzo, The Embedding (Riflusso, Editrice Nord), vincitore del Prix Apollo nel 1975, è basato sul concetto di grammatica generativa; il titolo originale si riferisce al processo di annidamento sintattico. Autore molto prolifico e particolarmente brillante nei racconti; va ricordata in particolare la raccolta (edita in Italia da Urania, volume 838) Cronomacchina molto lenta. Watson ha scritto la sceneggiatura - basata su un racconto di Brian Aldiss rielaborato da Stanley Kubrick - del film A.I.: Intelligenza Artificiale.[1]

Ha scritto anche alcuni romanzi basati sul gioco di ruolo Warhammer 40.000. Ha anche scritto una serie di racconti in collaborazione con lo scrittore italiano Roberto Quaglia, The Beloved of My Beloved, presentata nel marzo 2009 alla Eurocon. Il primo di questi racconti, Una tomba per la mia amata, è stato pubblicato in Italia dalla rivista Robot.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Serie Warhammer 40.000[modifica | modifica wikitesto]

  • Trilogia della Guerra dell'Inquisizione:
  • Space Marine, 1993.

Antologie[modifica | modifica wikitesto]

  • Cronomacchina molto lenta (The Very Slow Time Machine, 1979), Urania 838, Mondadori, 1980.
  • Sunstroke and Other Stories, 1982.
  • Slow Birds and Other Stories, 1985.
  • The Book of Ian Watson, 1985.
  • Evil Water and Other Stories, 1987.
  • Salvage Rites and Other Stories, 1989.
  • Stalin's Teardrops, 1991.
  • The Coming of Vertumnus, 1994.
  • The Great Escape, 2002.
  • The Butterflies of Memory, 2006.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN108995310 · ISNI (EN0000 0001 1905 0479 · LCCN (ENn50021882 · GND (DE144059010 · BNE (ESXX966551 (data) · BNF (FRcb119289282 (data) · J9U (ENHE987007575465905171 · NSK (HR000189386 · NDL (ENJA00460281 · CONOR.SI (SL203877731 · WorldCat Identities (ENlccn-n50021882