Hiroshi Mikitani

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Hiroshi Mikitani

Hiroshi Mikitani (三木谷浩史 (Mikitani Hiroshi?); Kobe, 11 marzo 1965) è un'imprenditore e scrittore giapponese, miliardario, fondatore e CEO di Rakuten, Inc, il maggiore rivenditore di e-commerce del Giappone. È anche presidente di Crimson Group, presidente del club di football Vissel Kobe, presidente dell'Orchestra Filarmornica di Tokyo e membro del board di Lyft.

Secondo Forbes, nel 2023 è il 13° più ricco del Giappone con un patrimomnio netto stimato in 2,9 miliardi di dollari.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mikitani è nato nel 1965 ed è cresciuto a Kobe, nella prefettura di Hyōgo, in Giappone.[2] Suo padre, Ryōichi Mikitani, è stato presidente della Japan Society of Monetary Economics ed è stato professore all'Università di Kobe.[3] Sua madre Setsuko si era laureata all'Università di Kobe e lavorava per una società commerciale; aveva frequentato la scuola elementare a New York.[2] Tramite sua nonna paterna, afferma di discendere da Honda Tadakatsu, uno dei Quattro Re Celesti dello shogun Tokugawa Ieyasu. Sua nonna è nata da un nobile famiglia che era decaduta in tempi difficili e ha cresciuto il padre di Mikitani come una madre single mentre gestiva una tabaccheria. Suo nonno era un uomo d'affari attivo a New York,[4] ed era un co-fondatore di Minolta.[5] Ryōichi è stato il primo borsista Fulbright del Giappone negli Stati Uniti[5] e ha insegnato per due anni all'Università di Yale; durante quel periodo, dal 1972 al 1974, la famiglia visse a New Haven, nel Connecticut.[6] Sua sorella Ikuko è un medico (MD all'Università di Osaka), e suo fratello Kenichi un professore di biologia all'Università di Tokyo.[2]

Mikitani ha frequentato l'Università di Hitotsubashi, laureandosi nel 1988 in commercio.[6]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Banche[modifica | modifica wikitesto]

Mikitani ha lavorato presso la Industrial Bank of Japan (ora parte della Mizuho Corporate Bank) dal 1988 al 1996,[7] con una parentesi dal 1991 al 1993 per frequentare la Harvard Business School.[5] Ha poi lasciato la banca per avviare il proprio gruppo di consulenza, chiamato Crimson Group.[2] Mikitani ha affermato che la distruzione causata dal devastante terremoto di Kobe del 1995 gli ha fatto capire che voleva aiutare a rivitalizzare l'economia giapponese, portando alle sue dimissioni dal settore bancario e alla decisione di avviare un'attività in proprio.[6][5]

Rakuten[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996, Mikitani ha iniziato ad avventurarsi nel settore dell'alta tecnologia e ha iniziato a esaminare vari modelli di business decidendo di lanciare un centro commerciale online.[5] Il 7 febbraio 1997, Mikitani ha fondato la società di e-commerce MDM, Inc. con tre co-fondatori e US 250.000 dollari dei propri soldi, lanciando il mercato online Rakuten Ichiba in Giappone il 1º maggio 1997.[5][8] La società è stata ribattezzata Rakuten, Inc. nel 1999 e Mikitani l'ha resa pubblica sul JASDAQ quotandola in Borsa nel 2000.[5] Nel fondare la società, Mikitani ha immaginato un mercato online incentrato sullo scambio tra acquirenti e venditori, come un ibrido tra eBay e Amazon.com.[9] È iniziato come un piccolo mercato online con 13 negozi e 6 dipendenti, e da allora è diventato "un gigante dell'e-commerce".[10]

Nel 2010, Mikitani ha cambiato l'obiettivo di Rakuten, poiché la società ha iniziato ad espandersi al di fuori del Giappone, con acquisizioni di siti di e-commerce all'estero tra cui Buy.com degli Stati Uniti (ora Rakuten.com), PriceMinister della Francia e continuando con aziende tra cui Canadian e-Kobo (ora Rakuten Kobo), il sito di cashback statunitense Ebates (ora Rakuten Rewards) e l'app di messaggistica con sede a Cipro Viber (ora Rakuten Viber), e quote di minoranza nel sito di scrapbooking online Pinterest e nell'app Lyft (dove Mikitani è membro del consiglio).[5][10][11] Rakuten ha unità di business tra cui viaggi, e-book, carte di credito, acquisti online, banche e la squadra di baseball Rakuten Golden Eagles.[6] Entro il 2017, Rakuten aveva oltre 14.000 dipendenti, oltre 42.000 negozi sui suoi siti di e-commerce e un fatturato di quasi 6 miliardi di dollari USA.[10]

A partire da marzo 2010, Mikitani ha implementato un piano che chiama "inglesizzazione", rendendo l'inglese la lingua principale di Rakuten entro due anni.[12] Sebbene il piano sia stato liquidato come "stupido" dal presidente della Honda Takanobu Ito nel 2010, Mikitani ritiene che "l'inglese non sia più un vantaggio, è un requisito". Ritiene che la padronanza dell'inglese dell'azienda giapponese, con riunioni e resoconti svolti in inglese, sia un grande vantaggio per l'azienda a livello globale.[10] Nel 2011, l'iniziativa di "inglizzazione" di Mikitani è stata descritta in un caso di studio della Harvard Business Review.

Mikitani è amministratore delegato di Rakuten sin dalla sua fondazione e nel 2001 ne è diventato anche presidente. Tra gli altri suoi titoli ci sono presidente di Rakuten Travel, presidente della squadra di calcio Rakuten Vissel Kobe, direttore di PriceMinister, direttore di Rakuten Kobo e presidente e proprietario della squadra di Rakuten Baseball.[5] È stato nominato presidente della Tokyo Philharmonic Orchestra nel 2011.[13]

Proprietà della squadra sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1995, dopo che un terremoto a Kobe causò danni ingenti tanto che la città non poteva più mantenere la squadra di calcio Vissel Kobe, a Mikitani fu chiesto di rilevare la squadra. L'ha acquistata nello stesso anno attraverso la sua società Crimson Group.[2] Nel 2014 il team è stato acquisito da Rakuten.[14]

Nel 2004, la Japanese Pacific League, in mezzo a difficoltà finanziarie, ha abbandonato due squadre, provocando uno sciopero dei giocatori. Mikitani è stato contattato dai funzionari della lega per mettere insieme una squadra di espansione a Sendai, che sarebbe stata chiamata Tohoku Rakuten Golden Eagles. Mikitani ha ricostruito e rinnovato lo stadio di Sendai, prima della stagione inaugurale della squadra nel 2005. I Golden Eagles hanno vinto la Japan Series 2013, due anni dopo il terremoto e lo tsunami del 2011 che hanno devastato Sendai e la regione del Tōhoku.[2]

Kosmos Holding[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2017, Mikitani ha collaborato con il suo amico giocatore dell'FC Barcelona Gerard Piqué per co-fondare Kosmos Holding. Una holding e un gruppo di investimento per investire in società con sede nei settori dello sport, dei media e dell'intrattenimento. Nel 2018, Kosmos Holding ha acquisito la proprietà del tennis della Coppa Davis[15] e lo spagnolo Futbol Club FC Andorra.[16]

Keidanren[modifica | modifica wikitesto]

Mikitani era entrato a far parte di Keidanren, la federazione imprenditoriale giapponese nel 2004. Nel giugno 2011, all'indomani del disastro nucleare di Fukushima, ha lasciato la federazione,[17] annunciando la decisione via Twitter prima di inviare la lettera formale di dimissioni, dicendo che era non era più la stessa organizzazione a cui aveva aderito,[18] e non era d'accordo con il suo sostegno alla continua dipendenza dall'industria nucleare per l'elettricità e la sua riluttanza a realizzare riforme che potessero aiutare il Giappone a competere a livello internazionale.[19][20][21] Successivamente ha riflettuto sulla creazione di una organizzazione rivale.[22][18]

Il 1º giugno 2012 è stata lanciata a Tokyo la Japanese Association of New Economy (JANE). Si trattava di una ridenominazione della "Japan e-business association", istituita nel febbraio 2010 per aprirla alle imprese non online.[23] Mikitani è il direttore rappresentativo di JANE.[24]

Filantropia[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 febbraio 2022, Mikitani ha annunciato una donazione di 1 miliardo di yen al governo ucraino per sostenerlo durante l'invasione russa.[25][26]

Riconoscimenti e premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2012, Mikitani ha ricevuto l'Harvard Business School Alumni Achievement Award, uno dei più alti riconoscimenti della scuola. È stato anche nominato membro del Consiglio per la competitività industriale del primo ministro Shinzō Abe.[27]
  • Nel 2014, Mikitani è stato insignito del grado di Cavaliere dell'Ordine Nazionale della Legion d'Onore dal governo francese.[28]
  • Nel 2017 Mikitani è stato insignito dell'Ordine al Merito del Granducato di Lussemburgo.[29] e il premio per il contributo alle imprese Spagna-Giappone 2017 della Camera di commercio spagnola.[30]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposato dal 1993 con Haruko Mikitani. Hanno due figli.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Hiroshi Mikitani, in Forbes.
  2. ^ a b c d e f (EN) Peter Gammons, "In Japan, Red Sox have a championship soul mate", su boston.com, 9 dicembre 2013.
  3. ^ (JA) 『問題児 三木谷浩史の育ち方』|ひらめきブックレビュー ~気軽に味わう、必読書のエッセンス~, in The Nikkei. URL consultato l'11 maggio 2022.
  4. ^ (JA) ファミリーヒストリー ファミリーヒストリー「三木谷浩史〜経営者の原点 戦国武将の魂〜」(ドキュメンタリー/教養), in Kadokawa. URL consultato l'11 maggio 2022.
  5. ^ a b c d e f g h i (EN) David Rowan, "From Pinterest to Kobo, how Japan's Rakuten is building a global internet giant", in Wired, 22 agosto 2012.
  6. ^ a b c d e (EN) "Hiroshi Mikitani, MBA 1993, in Harvard Business School Alumni, 1º gennaio 2012.
  7. ^ (EN) Management Team | Rakuten, Inc, su global.rakuten.com. URL consultato il 17 marzo 2017.
  8. ^ (EN) Mission Impossible: How Rakuten Billionaire Hiroshi Mikitani Plans To 'Beat Amazon', in Forbes. URL consultato il 17 marzo 2017.
  9. ^ (EN) Stephanie Strom, "Online Overseas", in New York Times, 7 giugno 2000.
  10. ^ a b c d (EN) Eric Pfanner e Alexander Martin, "Rakuten Touts English in Its Growth Push", in Wall Street Journal, 12 novembre 2015.
  11. ^ (EN) Mike Isaac, "Hiroshi Mikitani, Rakuten Founder, Joins Lyft's Board", in New York Times, 23 giugno June 2015.
  12. ^ (EN) Marcus Wohlsen, "Japan's Answer to Jeff Bezos Sets Sights on Amazon, America", in Wired, 1º aprile 2013.
  13. ^ (EN) History, in Tokyo Philharmonic. URL consultato l'11 agosto 2017.
  14. ^ (EN) Jon Russell, "Rakuten Buys Japanese Soccer Team Vissel Kobe, Mirroring Recent Alibaba Move,", in TechCrunch, 7 dicembre 2014.
  15. ^ (EN) Davis Cup shake-up as ITF announces plans for World Cup-style tournament, in The Independent, 26 febbraio 2018. URL consultato il 1º maggio 2019.
  16. ^ (EN) Barça defender Gerard Piqué buys lowly FC Andorra, in AS, 12 dicembre 2018. URL consultato il 13 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2021).
  17. ^ (EN) David Pilling, Hiroshi Mikitani, in Financial Times, 15 giugno 2012. URL consultato il 17 marzo 2017.
  18. ^ a b (EN) New Japan v old Japan: Stepping out, in The Economist, 23 giugno 2011. URL consultato il 17 marzo 2017.
  19. ^ (EN) Bruce Einhorn, Pinterest Stake Fuels Rakuten's Quest to Be a Global Player, in Bloomberg, 18 maggio 2012. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2012).
  20. ^ (EN) Kazuaki Nagata, "Rakuten chief defends exit from Keidanren", in Japan Times, 2 luglio 2011.
  21. ^ (EN) Yoree Koh, "It's Not Easy Being Antinuclear, in Wall Street Journal, 30 maggio 2011.
  22. ^ (EN) Antoni Slodkowski, Rakuten CEO mulls taking on powerful Keidanren lobby, in Reuters, 8 luglio 2011. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2013).
  23. ^ (EN) White Parper on e-Business in Japan, in Japan Association of New Economy. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2017).
  24. ^ (EN) About the association - Japan Association of New Economy, su jane.or.jp. URL consultato il 17 marzo 2017.
  25. ^ (EN) Japanese billionaire Hiroshi Mikitani donates ¥1 billion to Ukraine, in The Japan Times, 27 febbraio 2022. URL consultato l'8 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2022).
  26. ^ (EN) Sravasti Dasgupta, Japanese billionaire donates 1 billion yen to Ukraine and calls Russian invasion 'challenge to democracy', in The Independent, 28 febbraio 2022. URL consultato l'8 marzo 2022.
  27. ^ (EN) Grand Bazaar, in Time. URL consultato il 17 marzo 2017.
  28. ^ (EN) "Rakuten chief gets Legion of Honor,", in Japan Times, 18 febbraio 2014. URL consultato il 13 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2014).
  29. ^ (EN) "Tweet", 26 novembre 2017. URL consultato il 13 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2017).
  30. ^ (EN) "Rakuten wins Spain Japan Business Contribution Award 2017", in Japan Today, 4 dicembre 2017.

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