Hermetic Brotherhood of Lux-or

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Hermetic Brotherhood of Lux-or
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereNeopsichedelia
Musica d'ambiente
Psichedelia occulta italiana
Periodo di attività musicale2006 – in attività
Album pubblicati9
Studio9

I Hermetic Brotherhood of Lux-or sono un gruppo musicale sardo nato nel 2006[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Premesse e contesto[modifica | modifica wikitesto]

Se ad inizio anni '90, alcuni elementi della band erano attivi nel gruppo Grindcore Ass Ache, che aveva pubblicato le due cassette Mere Excess of this Earth (1990) e Bathos (1991), sul finire degli anni '90 alcuni di loro erano attivi nel gruppo di teatro, performing art ed improvvisazione musicale chiamato "8 afrodisiaci fatti in casa"[2][3], con i loro rituali collettivi "che si nutrivano della neopsichedelia uscita dai 90"[4] utilizzando poi il nuovo formato CD-R per la documentazione e l'archivio delle attività[4]. In questo contesto nasceva il primo embrione dell'etichetta DIY chiamata Trasponsonic, gettando così le prime basi che portarono agli Hermetic Brotherhood of Lux-or, un gruppo con ispirazioni antropologiche e rituali che riprendeva emblematicamente il nome dalla Hermetic Brotherhood of Luxor di fine '800[2].

2006-2013: Gli Hermetic Brotherhood of Lux-or e la Trasponsonic[modifica | modifica wikitesto]

Se il nome Hermetic Brotherhood of Luxor girava già in questo contesto da tempo, fu nel 2007 che trovò concretezza nelle prime vere realizzazioni discografiche: I primi album furono distribuiti in formato digitale, come per Umungus Fungus del 2007, un "rituale micofago ispirato agli alimenti sacri"[3], e poi i due concept album Urano1 (2008) e Urano3 (2008), entrambi viaggi intergalattici alla ricerca del pianeta simbolo della band chiamato pianeta dell'Acquario[3].

Nel 2009 pubblicano Saint Lux (Trasponsonic), un album ispirato al lavoro di Filippo Tommaso Marinetti e Antonin Artaud[2] in un “rituale di incubazione all'interno di un muristenes della chiesa campestre di San Lussorio a Borore e dedicato alla Dea Bianca“[3] con sonorità pseudo-krautrock ed improvvisazioni quasi free jazz[5].

Nel 2011 fu invece la volta del primo volume della serie etnografica intitolato Ethnographies Vol. I – Musèe De L’Homme Hermètique (Trasponsonic)[1][2], e l'anno dopo Ethnographies Vol. II – Musèe De L’Homme Hermètique (2012, Trasponsonic)[2][6].

2014-in poi: Tra Trasponsonic e Boring Machines[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

  • 2007 - Umungus Fungus
  • 2008 - Urano1
  • 2008 - Urano3
  • 2009 - Saint Lux
  • 2011 - Ethnographies Vol. I: Musèe De L'Homme Hermètique
  • 2012 - Ethnographies Vol. II: Musèe De L'Homme Hermètique
  • 2016 - Anacalypsis
  • 2017 - Ethnographies Vol. III: Musèe De L'Homme Hermètique
  • 2019 - Sex And Dead Cities

Compilazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 - Occulto Compilation #1
  • 2011 - Occulto Compilation #6
  • 2018 - Gli Dei se ne sono andati, grazie per il vostro odio

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Julian Cope, Address Druidion, su headheritage.co.uk, aprile 2011.
  2. ^ a b c d e Maurizio Inchingoli, Trip Invocations: la musica degli Hermetic Brotherhood Of Lux-Or, su thenewnoise.it, 16 dicembre 2015.
  3. ^ a b c d Antonio Ciarletta, Hermetic Brotherhood Of Lux-Or. La Sardegna del suono e dei misteri, su ondarock.it.
  4. ^ a b Marco Braggion, Trasponsonic, su sentireascoltare.com, 10 luglio 2009.
  5. ^ (EN) Julian Cope, Address Druidion, su headheritage.co.uk, agosto 2009.
  6. ^ Stefano Pifferi, Ethnographies Vol II. Musèe De L’Homme Hermetique (recensione), su sentireascoltare.com, 1º maggio 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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