Hans von der Mosel

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Hans Leopold Paul von der Mosel
Il Generalmajor Hans von der Mosel (sinistra), il Konteradmiral Otto Kähler (al centro) e il Generalmajor Hans Kroh (destra) al momento della capitolazione della piazzaforte di Brest il 18 settembre 1944
NascitaBodenbach bei Tetschen, 30 ottobre 1898
MorteNienburg, 12 aprile 1969
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Impero tedesco
Repubblica di Weimar
Germania
Forza armataDeutsches Heer
Reichswehr
Wehrmacht
Anni di servizio1916-1945
GradoGeneralmajor
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Francia
Operazione Marita
Operazione Barbarossa
Battaglia di Brest
Decorazionivedi qui
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Hans Leopold Paul von der Mosel (Bodenbach bei Tetschen, 3 maggio 1898Nienburg, 12 aprile 1969) è stato un generale tedesco, veterano della prima guerra mondiale, dove fu decorato con la Croce di Ferro di II classe, nel corso del secondo conflitto si distinse particolarmente durante l'Operazione Marita e nella fasi iniziali dell'Operazione Barbarossa, venendo insignito Croce di Cavaliere della Croce di Ferro. Nominato successivamente comandante della piazzaforte di Brest, per aver partecipato alla sua difesa dall'attacco americano avvenuto durante l'estate del 1944 fu insignito della fronde di Quercia sulla Croce di Cavaliere.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Bodenbach bei Tetschen , nei Sudeti, il 3 maggio 1898 da nobile famiglia.[1] Arruolatosi come cadetto nell’Esercito imperiale il 28 novembre 1916, prestò servizio nel 101 Grenadier-Regiment nel corso della prima guerra mondiale, venendo promosso tenente il 1 dicembre 1917. Dopo la fine della guerra entrò nel Reichswehr, distinguendosi per l’attività nel settore antiaereo.

Promosso capitano, nel 1935 assunse il comando della 7ª Compagnia mitragliatrici da 20 mm. Il 1 agosto 1938 fu promosso maggiore, e assunse il comando delle truppe della Scuola di difesa antiaerea e del centro di addestramento di Altwerp. Il 25 maggio 1940 assunse il comando del I Battaglione dell'Infanterie-Regiment 234, partecipando alla seconda fase della battaglia di Francia, e venendo promosso tenente colonnello il 1 luglio dello stesso anno. Il 19 novembre successivo assunse il comando del II Battaglione dell'Infanterie-Regiment 156, con cui si distinse durante l'Operazione Marita, cioè l’invasione di Jugoslavia e Grecia dell'aprile 1941.

A partire dal 22 giugno successivo prese parte all’invasione dell’Unione Sovietica (Operazione Barbarossa), venendo promosso colonnello il 1 aprile 1942. Il 1 luglio dello stesso anno assunse il comando del l’Infanterie-Regiment 548, distinguendosi nelle battaglie difensive di Rshew, e venendo decorato con la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro il 9 agosto 1942. Il 1 maggio 1943 fu trasferito in Bretagna, Francia, nominato comandante della piazzaforte di Brest.[2] Dopo lo sbarco alleato in Normandia, avvenuto il 6 giugno 1944, le truppe americane cinsero d’assedio Brest a partire dal mese di agosto. Il 7 dello stesso mese respinse una prima offerta di resa avanzata dagli americani, ma il giorno 12 fu sostituito nel comando dal generale Hermann-Bernhard Ramcke,[3] comandante della 2. Fallschirmjäger-Division,[4] assumendo l’incarico di Capo di stato maggiore del comando delle forze tedesche presenti all’interno della piazzaforte. Secondo alcune fonti il generale Ramcke[5] si era più volte lamentato via radio[6] con il Quartier generale del Führer (Führerhauptquartier) per la sua mancanza di spirito combattivo. Assunto il comando del settore occidentale della difesa, fu promosso Generalmajor il 1 settembre, e il 12 dello stesso mese fu insignito delle fronde di Quercia sulla Croce di Cavaliere. Dopo la resa delle truppe tedesche, avvenuta a mezzogiorno del 18 settembre,[2] fu preso prigioniero dagli americani e trasferito successivamente negli Stati Uniti, da dove ritornò in Patria nel corso del 1948. Ritiratosi a vita privata si spense a Nienburg il 12 aprile 1969.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di Quercia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di ferro (I classe) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di ferro (II classe) - nastrino per uniforme ordinaria
— 12 agosto 1918[9]
Croce d'onore della Grande Guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia del fronte orientale - nastrino per uniforme ordinaria
Fibbia della Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
Fibbia della Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per lungo servizio militare di 1ª classe - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo per feriti in argento - nastrino per uniforme ordinaria
Infanterie-Sturmabzeichen in Silber - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gothaisches genealogisches Taschenbuch der adeligen Häuser 1942, p. 347.
  2. ^ a b Balkowski 2008, p. 288.
  3. ^ Ramcke lasciò il posto al colonnello della Luftwaffe Hans Kroh, che aveva già ricoperto tale incarico tra il 17 marzo e il 1 giugno 1944.
  4. ^ Hellwinkel 2012, p. 144.
  5. ^ Balkowski 2008, p. 286.
  6. ^ Hellwinkel 2012, p. 215.
  7. ^ Fellgiebel 2000, p. 75.
  8. ^ Fellgiebel 2000, p. 258.
  9. ^ a b c Thomas 1998, p. 96.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Joseph Balkowski, From Beachhead to Brittany: The 29th Infantry Division at Brest, August-September 1944, Mechanicsburg, Stackpole Books, 2008, ISBN 0-81174-050-1.
  • (DE) Gothaisches genealogisches Taschenbuch der adeligen Häuser, Gotha, Justus Perthes Verlag, 1942.
  • (DE) Lars Hellwinkel, Hitlers Tor zum Atlantik. Die deutschen Marinestützpunkte in Frankreich, Berlin, Ch. Links Verlag, 2012, ISBN 978-3-7648-2453-2.
  • (DE) Walther-Peer Fellgiebel, Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939–1945 – Die Inhaber der höchsten Auszeichnung des Zweiten Weltkrieges aller Wehrmachtteile, Friedberg, Podzun-Pallas, 2000, ISBN 978-3-7909-0284-6.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Miltaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.
  • (DE) Franz Thomas, Die Eichenlaubträger 1939–1945 Band 2: L–Z, Osnabrück, Biblio-Verlag, 1998, ISBN 978-3-7648-2300-9.