Habitat rupestre di Mottola

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Voce principale: Mottola.

L'Habitat rupestre di Mottola è un contesto archeologico che comprende numerose testimonianze rupestri, in particolare diverse chiese.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale di Mottola sono presenti alcune tracce della civiltà rupestre; una cultura insediativa che, fin dalla preistoria, ha sfruttato le cavità della roccia tufacea, formatesi lungo i margini di lame e gravine per realizzare delle abitazioni naturali. Lame e gravine sono quindi le testimonianze di un'antica civiltà insediatasi nel territorio murgiano e che ha sfruttato la presenza degli anfratti rocciosi per realizzarvi case, ma anche degli ambienti lavorativi e religiosi.

Chiese rupestri[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese presenti nel territorio comunale mottolese sono:

Chiesa di San Nicola[modifica | modifica wikitesto]

Affresco della Deesis
Affresco della Madonna col Bambino, San Basilio e San Nicola

La cripta di San Nicola è situata a 12 chilometri[1] dalla città, in direzione sud-ovest. Si trova nelle vicinanze della via Appia. All'interno della cripta sono presenti tre affreschi che raffigurano il santo che gli dà il nome, tutti riferiti all'iconografia bizantina. La chiesa è costruita in muratura con la pianta a croce greca inscritta in un quadrato. Le navate e il transetto sono divisi da una iconostasi. Gli affreschi originariamente presenti all'interno sono numerosi e posizionati in tutte le pareti. Di questi, numerosi ancora oggi sono conservati in buono stato. I soggetti rappresentati sono: la "Deesis" (intercessione dei santi nel giorno del giudizio universale); santo Stefano; san Giovanni Evangelista; arcangeli in abiti bizantini; san Nicola; san Pietro e Papa Leone Magno; santa Parasceve; le sante Lucia e Pelagia; le immagini delle “Vergini stolte e delle savie”.

Chiese nel villaggio rupestre di Petruscio[modifica | modifica wikitesto]

La gravina di Petruscio e le grotte

Sorge a qualche chilometro dal centro abitato. Già abitato in epoca preistorica e fino al medioevo, è un rifugio naturale in pietra scavato nella roccia e circondato da una rigogliosa macchia mediterranea. La lama di Petruscio è lunga oltre 4 chilometri[2] e contiene al suo interno numerose grotte, collegate tra di loro da sentieri e rampe di scale. Oltre alle abitazioni sono presenti tre chiese: la prima detta "Cattedrale", quella detta "dei Polacchi" (chiaro riferimento al fatto che alcuni soldati di nazionalità polacca vi trovarono rifugio nel periodo bellico) e un'ultima senza nome.

Chiesa di San Gregorio[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa a croce greca inscritta in una quadrato con cupola centrale, divisa da pilastri quadrilobati che reggono archi a tutto sesto e conclusa da tre absidi occupate da tre altari[3]. Tra gli affreschi presenti nelle pareti è raffigurato San Nicola, la Vergine con bambino, san Bartolomeo. All'interno spicca l'affresco del "Pantocrator" la cui raffigurazione si ispira al modello in mosaico del duomo di Monreale.

Chiesa di Santa Margherita[modifica | modifica wikitesto]

Situata all'interno di una gravina ricoperta da una folta macchia mediterranea, ha due navate divise da arcate sostenute da pilastri e un'abside rettangolare. Dalla chiesa è possibile accedere in una grotta funeraria ipogeica con alcuni altari all'interno[4]. Negli affreschi parietali sono rappresentate due figure della patrona dell'antro. Un pannello, invece, rappresenta un episodio della vita di San Nicola: il miracolo più celebre della sua carità, e cioè la dote per il maritaggio di tre donzelle ridotte in povertà, che il padre avrebbe avviato alla prostituzione[5]. Infine si trovano le immagini dell'Arcangelo Michele, una fila di Santi scelti (Lorenzo, Marco, Giorgio, Vescovi), la Madonna in trono con bambino, la "Deesis" (intercessione dei Santi nel giorno del Giudizio Universale); episodi del martirio di Santa Margherita e un pannello con mezzo busto di Cristo.

Chiesa di Sant'Angelo[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa è formata da sue ipogei sovrapposti. La cripta superiore è a tre navate con absidi rettangolari, mentre, quella inferiore ha le absidi a calotta. L'ipogeo inferiore presenta varie tombe sul pavimento e un piccolo ingresso in un'altra grotta, forse utilizzata come abitazione del monaco che custodiva il luogo. Nelle absidi della chiesa sono presenti affreschi, eseguiti in fasi successive dall'XI al XIV secolo[6], col tema della Déesis.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ habitatrupestrepuglia - Chiesa di San Nicola, su habitatrupestrepuglia.it. URL consultato il 23 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2016).
  2. ^ habitatrupestrepuglia.it - Villaggio Rupestre di Petruscio
  3. ^ habitatrupestrepuglia.it - Chiesa di San Gregorio
  4. ^ iccd.beniculturali.it/medioevopugliese - Chiesa rupestre di S. Margherita
  5. ^ habitatrupstrepuglia.it - Chiesa di Santa Margherita, su habitatrupestrepuglia.it. URL consultato il 23 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2012).
  6. ^ iccd.beniculturali.it/medioevopugliese - Chiesa rupestre di S. Angelo

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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