Groppizioso
Groppizioso frazione | |
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Oratorio di San Bartolomeo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Parma |
Comune | Tizzano Val Parma |
Territorio | |
Coordinate | 44°29′00.31″N 10°11′28.68″E |
Altitudine | 1 016 m s.l.m. |
Abitanti | 17[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43028 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Groppizioso è una frazione del comune di Tizzano Val Parma, in provincia di Parma.
La località dista 4,18 km dal capoluogo.[1]
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Groppizioso sorge alla quota di 1016 m s.l.m.,[1] sulle propaggini orientali del monte Caio, sul versante destro della val Parmossa.[3]
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo della frazione ha forse origine dal latino Locus groppiciosus, col significato di "connesso a groppo", a sua volta derivato dall'antico alto-tedesco krupa, ossia monte.[4] Nei documenti medievali il borgo comparve anche come Groppo Tignoso e Groppo Bignoso, mentre fino agli inizi del XIX secolo fu conosciuto anche come Groppizioso di Belvedere, in riferimento alla rocca da cui dipendeva.[5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il borgo fu fondato in età medievale ed entrò nel XV secolo a far parte del feudo di Belvedere, la cui rocca fu edificata a monte di Moragnano e Rusino nei primi anni del secolo per volere del signore di Tizzano Ottobuono de' Terzi; nel 1409, in seguito all'uccisione del condottiero, il castello fu occupato da Odoardo Pallavicino, per conto del marchese di Ferrara Niccolò III d'Este.[6][7] Dopo la cessione di Parma in cambio di Reggio Emilia nel 1420 al duca di Milano Filippo Maria Visconti, quest'ultimo nel 1441 investì nuovamente del feudo di Belvedere Guido e Giberto Terzi.[5]
Tra il 1447 e il 1448, nella breve parentesi temporale in cui Parma si rese indipendente da Milano, il Comune cittadino affidò direttamente la gestione del territorio, comprendente le località di Rusino, Moragnano, Vezzano, Groppizioso, Lalatta, Treviglio e Musiara, al podestà Antonio Caviceo,[5] ma nel 1450 il duca Francesco Sforza elevò il feudo al rango di contea e lo assegnò ancora ai Terzi, che ricevettero conferma dell'investitura nove anni dopo.[8]
Nel 1551, durante la guerra di Parma, il castello fu assaltato da Camillo Rossi e la contea fu inglobata tra i domini rossiani.[7] Nel 1666 il marchese Scipione, oberato dai debiti, fu costretto a cedere tutte le rocche appenniniche in suo possesso alla Camera Ducale di Parma,[9] che nel 1774 assegnò il feudo di Belvedere al conte Giuseppe Camuti; quest'ultimo nel 1790 lo cedette, in cambio di alcune terre a Ronchetti di San Secondo, al conte Pietro Andrea Leggiadri Gallani,[10][11] che ne mantenne i diritti fino al 1805, quando i decreti napoleonici sancirono la loro abolizione nell'ex ducato di Parma e Piacenza.[10][12][3]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Oratorio di San Bartolomeo
[modifica | modifica wikitesto]Costruito intorno al 1660 per volere del parroco della chiesa di Anzolla Bartolomeo Danni, l'oratorio barocco fu distrutto da una frana verso la fine del XIX secolo e successivamente ricostruito; divenuto nel 1947 sussidiario della chiesa di Capriglio, fu interamente restaurato agli inizi del XXI secolo. Il piccolo edificio, sviluppato su una pianta a navata unica, presenta una facciata a capanna in pietra, coronata nel mezzo da un campanile a vela.[13][14]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c La Frazione di Groppizioso, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 31 agosto 2024.
- ^ [1]
- ^ a b Molossi, p. 167.
- ^ Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni, pp. 9-11.
- ^ a b c Pezzana, p. 454.
- ^ Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni, p. 8.
- ^ a b PR068 - Rocca di Belvedere di Rusino a Tizzano Val Parma, su rblob.com. URL consultato il 31 agosto 2024.
- ^ Belvedere, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 31 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ Rocca dei Rossi, su bbcc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 31 agosto 2024.
- ^ a b Capacchi, p. 23.
- ^ Leggiadri Gallani Pietro Andrea, su comune.parma.it. URL consultato il 31 agosto 2024.
- ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 31 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2021).
- ^ Dall'Aglio, pp. 204-205.
- ^ Oratorio di San Bartolomeo "Groppizioso, Tizzano Val Parma", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 31 agosto 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni (PDF), in PSC_REL_07.2, Tizzano Val Parma, Comune di Tizzano Val Parma, luglio 2013. URL consultato il 28 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2021).
- Guglielmo Capacchi, Castelli parmigiani, Volume II, Parma, Artegrafica Silva, 1979, ISBN 2020120172065.
- Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, I Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Groppizioso