Gola della Hermida

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Gola della Hermida
La gola nei pressi di Urdón
StatiBandiera della Spagna Spagna
RegioniAsturie, Cantabria
Località principaliCillorigo de Liébana, Peñarrubia, Tresviso, Peñamellera Baja
FiumeDeva
Cartografia
Mappa di localizzazione: Spagna
Gola della Hermida
Coordinate: 43°15′52.04″N 4°37′24.39″W / 43.264456°N 4.623442°W43.264456; -4.623442

La gola della Hermida[1](in spagnolo Desfiladero de La Hermida) è un complesso di canyon della Spagna.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La statale N-621 e il fondo della gola

Le gole interessano quattro comuni della Cantabria (Lamasón, Cillorigo de Liébana, Peñarrubia e Tresviso) e quello asturiano di Peñamellera Baja. Alcuni rami minori del complesso di canyon attraversano il macizo de Ándara (uno dei tre massicci che costituiscono la catena dei Picos de Europa) e confluiscono in una vallata principale formata dal letto del fiume Deva,[2][3] che scorre tra alte pareti quasi verticali di roccia calcarea,[4] in alcuni punti alte più di 600 metri. Con i suoi 21 kilometri di lunghezza è il canyon più lungo della Spagna.[5]

Il canyon rappresenta l'unica via di comunicazione stradale tra la costa del Mar Cantabrico a la comarca de Liébana, ed è percorso dalla stretta strada nazionale N-621. Prende il nome da La Hermida (Peñarrubia), un piccolo centro abitato della Cantabria che attraversa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il canyon in una illustrazione del 1884

Nella gola sono stati rinvenuti resti di costruzioni megalitiche, collocati in posizioni che dominano il corso del Deva,[4], e pitture preistoriche che risalgono a più di 20.000 anni fa.[6]

Durante il XIX secolo il desfiladero fu percorso da viaggiatori, esploratori, montanari, cacciatori e rocciatori britannici che lo utilizzavano per raggiungere i Picos de Europa. Le gole sono quindi state descritte e compaiono in incisioni e disegni che illustrano numerosi libri dell'epoca, come per esempio Highlands of Cantabria (Ross, M.; y Stonehewer-Cooper, B.; 1885).[7] La prima arteria stradale transitabile che percorreva le gole venne costruita nel 1863.[8] La nuova strada diede impulso allo sfruttamento minerario della zona permettendo un transito più agevole dei minerali estratti.[9]

Il canyon nella cultura[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alle esaurienti descrizioni che gli dedicarono vari autori britannici nella seconda metà dell'ttocento, il desfiladero compare in diverse opere pittoriche. In particolare venne raffigurato, ad esempio, da Carlos de Haes nel quadro El Desfiladero de la Hermida en Calizas; Haes fu un artista particolarmente interessato agli aspetti orografici del territorio, essendo Haes uno degli esponenti di punta della corriente geológica della pittura paesaggistica.[10]

Tutela naturalistica[modifica | modifica wikitesto]

Un'area di 6.350 ha sono tutelati da un punto di vista naturalistico in quanto facenti parte di una zona di protezione speciale (in spagnolo: Zona de especial protección para las aves o ZEPA.[11][12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gola della Hermida, su viamichelin.it, ViaMichelin. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  2. ^ (ES) Cillorigo de Liébana. Naturaleza. Fauna y flora, su cantabria102municipios.com, El Diario Montañés, 20 luglio 2011. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  3. ^ (ES) Rabe, Codula, Picos de Europa. 50 excursiones, Bergverlag Rother, 2010, pp. 22-23, ISBN 9783763347124. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  4. ^ a b (ES) Luis César Teira Mayolini, El megalitismo en Cantabria, Universidad de Cantabria, 1994, p. 57, ISBN 8481020699. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  5. ^ (ES) José Ignacio Arminio Roiz, Año Jubilar Lebaniego. Cómo llegar a Liébana, in El Diario Montañés, 2000. URL consultato il 26 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2007).
  6. ^ Cantabria protegerá una nueva cueva con arte rupestre
  7. ^ (ES) Juan José González Trueba, Cultura y naturaleza en la montaña cantábrica, Universidad de Cantabria, 2007, pp. 159, 222, ISBN 9788481024661. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  8. ^ (ES) Calcedo Ordóñez, Victoriano, Cambios en los espacios rurales cantábricos tras la integración de España en la UE, Universidad de Cantabria, 1999, p. 306, ISBN 8481022306.
  9. ^ Miguel Ángel Sánchez Gómez, Torrelavega. Tres siglos de historia, Torrelavega, Universidad de Cantabria / Ayuntamiento de Torrelavega, 1995, pp. 265-266, ISBN 8481021113.
  10. ^ (ES) Lily Litvak, Estudios sobre literatura y pintura 1849- 1936, Rodopi, 1998, p. 10, ISBN 9042005246. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  11. ^ (ES) Carmen Delgado Viñas, La montaña cantábrica. Una montaña viva, Universidad de Cantabria, 2006, p. 191, ISBN 9788481024166. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  12. ^ (ES) Juan José Lastra, Bosques naturales de Asturias, Universidad de Oviedo, 2001, pp. 223-224, ISBN 8483172461. URL consultato il 7 febbraio 2021.

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